Premesse:
Non la
chiameremo una vera e propria Analisi della Congiuntura visto che il maestro
per questo consueto appuntamento che arricchisce gli incontri dei missionari
italiani in Brasile, Maurilio Guasco, non è presente. Vi trasmetterò alcune
sensazioni e poi apriremo un dibattito scambiandoci informazioni e punti di
vista.
Vorrei
iniziare con una constatazione: la crisi è ancora presente e si percepisce
molto bene. Non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti. Andando a trovare
mio fratello, in ottobre 2011, ho visto comportamenti e atteggiamenti mai
incontrati nei precedenti 4 viaggi. Lui abita ad Orlando (Florida) città ricca
e turisticamente importante. La crisi mi ha mostrato persone con macchine
piccole (utilitarie) e accidentate (quando anni fa vedevo solo lusso e veicoli
nuovi per le strade). Mi ha mostrato gente andare a piedi, quando tutti usavano
la macchina o la moto. Mi ha mostrato gente usare buoni spesa ai supermercati e
scegliere accuratamente i prodotti in base al prezzo, quando prima si riempivano
carrelli di roba senza troppo importarsi del loro costo e, spesso, della loro
effettiva utilità in casa.
Anche
in Italia ho visto i segni della crisi. Familie amiche invitandomi a cena mi
raccontavano dei loro sacrifici per raggiungere fine mese, della riduzione del
budget alimentare settimanale, della difficile situazione nel mercato del
lavoro.
A
Reggio esistono famiglie reggiane che usano la mensa del Vescovo e partecipano
al programma di prestiti sociali messo in atto dalla Caritas Diocesana di Reggio
Emila.
Un’
ultima premessa, ma che meriterebbe più tempo e un dibattito specifico.
Nell’opinione publica mondiale si fa avanti la Tesi che per uscire dalla crisi
economica i modelli di governo basati sulla democrazia rispondano meglio e più
velocemente di quelli basati sulla dittatura. Da questa affermazione condivisa
a più voci, nasce l’Ipotesi che alcuni interventi militari e i tentativi di
instaurare novi regimi democratici in stati come la Libia, la Siria, l’Egitto
abbia come obiettivo proprio la creazione di democrazie che sono più recettive
ai mercati e possono “aiutare” a risolvere la crisi economica mondiale. Non so
se è una conseguenza ou un caso la decisione del presidente americano Obama de
ridurre le spese militari tanto che il Sottosegretario alla Difesa americano in
una intervista ai giornalisti al Pentagono ha affermato che adesso l’America
non sará mai in grado di fronteggiare due guerre nello stesso tempo; era sempre
stato il vanto e l’obiettivo politico-militare di Washington.
Detto
questo vi parlerò di 3 aspetti che mi hanno colpito durante il mio soggiorni in
Italia.
1. La Politica Italiana: ero la il 12 di novembre, verso le
20,30, quando il premier Silvio Berlusconi rassegnava le sue dimissioni al Capo
dello Sato, Giorgio Napolitano. Dal 10 maggio 1994 al 16 novembre 2011 si
contano 9 anni e 50 giorni effettivi di politica berlusconiana. Quattro
governi, stesso stile di amministrare, ovvero, come una grande impresa privata.
Lo hanno convinto a lasciare il timone della nave, mi pare, tre cose in ordine
di importanza:
Il
rischio di fallimento delle sue imprese. Come era andato al potere per
salvarle, così si è dimesso per salvarle di nuovo visto che in una riunione con
i suoi fedelissimi (Letta, Confalonieri e il figlio PierSilvio) gli è stato
dimostrato che rimanere in carica avrebbe compromesso seriamente il suo impero
economico.
La
ormai chiarissima perdita di considerazione e affidamento dei premier europei
verso la sua figura. Tanti gli episodi di strafottenza, indelicatezza,
maleducazione che Berlusconi ha saputo dare all’estero e in Italia. Hanno fatto
di lui un personaggio scomodo e poco raccomandabile per guidare una nazione che
è sempre stata, e lo è ancora, fondamentale per l’Europa senza la quale l’Unione
Europea non esistirebbe.
La
posizione della Chiesa italiana espressa molto sapientemente dal cardinal
Bagnasco nella sua prolusione del 26 di settembre 2011. In quella occasione, il
testo ufficiale è molto chiaro, le considerazioni su etica e morale nella vita
politica non possono non essere applicate al premier Berlusconi. Le distanze
prese dalla CEI (non è servito molto il tentativo di moms Mariano Crociata di
spiegare all’opinione pubblica che “la CEI non fa i governi ne li manda a casa”
all’indomani della prolusione di Bagnasco) non hanno convinto. Era chiaro il
distanziamento della Chiesa dal premier italiano. Questo, io credo, ha
contribuito ad indebolire la posizione del Capo del Governo.
Il
governo Monti entra in carica con un consenso mai raggiunto nella storia della
Repubblica Italiana. È un governo di tecnici di alto livello, ma sempre tecnici
restano. Questo dall’inizio ha generato una necessità di chiarimenti e prese di
posizioni sulla durata dell’Esecutivo. Di breve durata e solo per risolvere la
crisi economica (leggi debito púbblico) italiana. Il problema, per me, non si
risolve col governo tecnico che aggiusta i conti, ma con la necessità di nuovi
volti politici che possano, finita l’emergenza Monti, guidare il Paese. Per il momento
Monti piace all’enturage europeo (lo conoscono e lo stimano), piace alla
gerarchia ecclesiatica, ma non piace e non piacerà agli italiani che si
ritrovano nel 2012 con la nuova IMU, Imposta Municipale Unica la quale porterà
alle casse dello Stato 22 mila migliardi di euro (il doppio dell’ICI).
2.
L’Economia Italiana: Vi
riporto alcune considerazioni del nuovo Capo del Governo commentandone alcune.
Il
sistema bancario italiano è tra i più stabili do mondo; è vero anche se la crisi
finananziaria è nata proprio dalle banche e per sostenere le banche.
Continuiamo a credere nel sistema creditizio nonstante le delusioni che ha
portato agli iatliani. Corrado Passera (numero uno di Banca Intesa) assume due
Ministeri imporatnti. Non è un caso. Ancora fiducia alle banche. A quale prezzo
stavolta?
Il
Debito Público è elevato rispetto al PIL; è il vero problema dell’Italia.
Il
nostro obiettivo per il 2013 è l’equilibrio di bilancio;
L’euro
non è in crisi ed è solido rispetto al dollaro;
I problemi nascono per alcuni paesi
dell’euro che hanno ancora squilibri nelle finanze pubbliche; Il caso Grecia
non è stato trattato come si doveva.
Lotteremo
contro l’evasione fiscale;
Piú
lavoro per i giovani ma meno sussidi pubblici;
Occupazione
stabile in Europa: Italia
novembre 2010 era 8,1%, in novembre 2011 era 8,6%.
Inflazione
in novembre 2011 era 3,5% in Italia, 2,9% la média europea e 3,4% negli USA.
3La Chiesa: la novità rispetto al
passato è che gli avvenimenti che coinvolgono la Chiesa, nel bene e nel male,
ora non riescono più ad essere tenuti nascosti ne dagli stessi vertici della
Chiesa (Cardinali e Vescovi). Se un tempo si imponeva o si chiedeva il silenzio
davanti a questioni scottanti e delicate, ora, per varie motivazioni, non è più
possibile evitare il convolgimento dell’opinione pubblica. I nuovi mezzi di
comunicazione, l’indebolimento dell’influenza della gerarchia ecclesiastica sul
dire o non dire, divulgare o non divulgare e la pressione di altre forme di
pensiero contrarie a quello cristiano hanno fatto si che i problemi della
Chiesa siano spesso stati oggettto di analisi spietate e senza scrupoli. È vero
che non sempre c’è stata la capacità di affrontare nel giusto modo questioni
enormi che sono venute alla luce del sole come la Pedofilia, il Preservativo e
gli attacchi diretti tra cardinali e vescovi su varie tematiche (vedi Schönborn
e Sodano). Altri problemi necessitano di essere affrontati e discussi come la
questione delle scelte e delle decisioni per la Chiesa prese dalla collegialità
dei vescovi o dal singolo pontefice, le relazioni tra catttolici e mussulmani
(dopo Ratisbona), le relazioni tra cattolici e ebrei (dopo la riammissione dei
Lefevriani e il caso Williamson), la recezione del Vaticano II dopo la
riammissione del messale di Pio X (pensiamo soprattutto in termini di
liturgia), la Pastorale dei divorziati, i preti sposati e il sacerdozio agli
sposati. Insomma molte sono le sfide per i prossimi anni. Nel frattempo a
rinforzare le cose dette sopra escono, in Italia libri che espongono
situazioni, raccontano casi accaduti; elencano problemi da affrontare dentro e
fuori la Chiesa (errori del Vaticano, moralità di chi ci governa, gestione degli
immigrati, l’affare Boffo, rapporti tra Berlusconi e Gheddafi). Ne cito tre di
ambiti e ambienti differenti:
Marco Politi, Josef Ratzinger: crisi di un
Papato, Ed Laterza 2011;
Gian Franco Svidercoschi, Mal di Chiesa dubbi e
sepranze di un cristiano in crisi, Ed Cooper, 2011;
Mons Domenico Mogavero, La Chiesa che non tace, Ed
BUR Rizzoli, 2011.
Nessun commento:
Posta un commento