martedì 31 dicembre 2013

Dalla casa de Ruy Barbosa.....


Ruy Barbosa, 30 dicembre 2013-12-30

Carissimi tutti,
            Questi due mesi ci hanno dato tante belle occasioni per conoscere meglio la nostra gente e la nostra Chiesa qui in Ruy Barbosa.
Iniziamo con il 1 novembre la festa di Tutti i Santi. In questo bel giorno ricordiamo e diamo lode al Signore  perché in ogni tempo, in ogni luogo e in ogni diversa cultura ha reso santi e immacolati nella caritá innumerevoli fratelli e sorelle di ogni etá, lingua e nazione. Con tanta gioia abbiamo potuto vedere un´icona di questo mistero nell´assemblea della Messa nella Chiesa del nostro bairro: un popolo cosí variegato in colori diversi, che ci ricordano tanto i popoli di tutta la terra e tutti possiamo aspirare alla santitá.
E sognando un po´ intravediamo la moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribú, popolo e lingua  descritta dall´Apocalisse.

Natale, rappresentazione della Nativitá...
A conferma di questo un gruppetto di cristiani della Chiesa Avventista del 7 giorno ha iniziato a venire ad aiutarci ogni giovedí...
Loro non sanno che é il giorno dedicato all´Eucaristia, ma per noi é un bel segno che proprio nel ricordo dell´ultima cena il Signore Gesú pregó perché siamo una cosa sola e la generositá entusiasta con la quale ci preparano il pranzo ci fá gustare insieme al buon cibo, la gioia di camminare insieme pur nella diversitá delle nostre chiese.

La festa di Santa Lucia, patrona della nostra comunitá, é stata preparata e vissuta con molta intensitá: la preparazione della chiesa, le serate del triduo, l´alvorada ( alle 5 del mattino i fedeli vanno per le strade del bairro annunciando il giorno di festa pregando e cantando, poi arrivano in chiesa per un momento di preghiera, e concludono con la colazione condivisa) la processione.e la Messa con grande partecipazione di popolo...  agli occhi ci teniamo tutti, vero?!

In questo mese si é iniziato l´anno giubilare della fondazione della nostra Parrocchia. Infatti il 26-08-1884 fu creata la Parrocchia di S.Antonio dos Viajantes (dei viaggiatori) e nel prossimo anno celebriamo 130 anni di fondazione.
L´apertura é stata molto interessante; iniziata con una veglia di preghiera la prima sera,  poi é continuata con 2 giorni di mutirão (é la forma di solidarietá dei cristiani in Brasile. Essi sono invitati ad aiutare una particolare situazione bisognosa, unendo le proprie forze. Questa é la speranza e la forza dei poveri).  Un mutirão per la costruzione della casa di una mamma con 3 bimbi e l´altro per la sistemazione della strada di un bairo un po´ trascurato; entrambi molto partecipati. La S. Messa a conclusione di tutto.
Giubileo é tempo di memoria, di celebrazione, di formazione, di testimonianza, di spiritualitá, di integrazione e di peregrinazione per aprirsi alle nuove ispirazioni che lo Spirito suscita nella chiesa. Questo sará il programma della nostra parrocchia per il prossimo anno.

Nel cortile de casa....
Siamo stati benedetti finalmente dalla pioggia. Dopo 3 anni di siccitá finalmente é piovuto intensamente e ora possiamo vedere qualche prato verde. Tanti hanno ripreso a seminare, anche sr Laurence nel nostro orto. Sono fioriti i gelsomini e tante altre piante profumate, mentre stiamo raccogliendo tanti frutti squisiti, manga, acerola, jaca, ecc...
Qui si comprende bene come siamo terra arida e secca, senza la pioggia della grazia di Dio non possiamo far nulla, ma appena arriva tutto si trasforma e puó fiorire pure il deserto. Non esiste alcuna condizione di sterilitá, che Dio non fecondi con l´abbondanza della sua grazia.
Purtroppo, come giá avete saputo, la pioggia ha provocato molti danni laddove le case erano costruite presso i fiumi. Oltre a Lajedinho, parrocchia dei nostri Fratelli, ci sono state inondazioni molto gravi a Rio de Janeiro e nello stato Espirito Santo. Questi eventi, se da una parte hanno rivelato una certa incuria nelle urbanizzazioni, dall´altra hanno dimostrato una forte solidarietá della gente e un´immediata risposta alle necessitá da parte delle amministrazioni pubbliche. Ora la sfida sará la ricostruzione, come in tante di queste situazioni su tutte le latitudini.
Una preghiera della novena cosí recita:
Maria, incinta e serva, é come la pioggia che feconda la terra secca. Uniti a lei, la nostra speranza e la nostra testimonianza siano traformate in piante di amore, solidarietá, giustizia e servizio.
Cosí arriviamo finalmente a bel giorno di Natale!
Sembra un po´ diverso da quello che si vive in Italia...
il taglio della torta....
Forse assomiglia un po´ di piú a quello che é avvenuto a Betlemme, quando é nato Gesú.  Quasi nessuno lo sapeva...  ma qui molti lo sanno e lo vivono come una festa di quelle di tutto l´anno, dove si sta allegri con musica a tutto volume. Piuttosto che il presepio, molti fanno l´albero di Natale, (ovviamente di plastica) e aspettano Babbo Natale con i doni...  qui si chiama Papai Noel, mentre Natale si dice Natal. E non vi nascondiamo che anche qui vediamo gli effetti della nuova colonizzazione economica e relativa schiavitú dei tempi odierni, che ha invaso quasi tutti i paesi.
In casa é stato un bel giorno di festa, la S.Messa al mattino, il pranzo con il Vescovo e i padri della parrocchia; poi nel pomeriggio alcune amiche ci hanno portato una magnifica torta e con musica e danze abbiamo festeggiato la nascita di Gesú Bambino.

Abbiamo avuto l´occasione di partecipare alla Messa di Natale nella comunitá Todos Santos, una delle comunitá di base piú distanti dal centro. Abbiamo impiegato un´ora e mezza per raggiungerla. Non essendoci la cappella, si é celebrato nel cortile di una casa all´ombra di un grande albero, dove le donne avevano preparato un grazioso altarino addobbato, contornato da alcune palme che decoravano il tutto come una bella chiesa. Tutti sono arrivati a piedi e cosí sono rimasti per tutto il tempo della Messa, perché le uniche sedie erano per il prete e la suora. Un gruppetto di ragazze ha animato i canti che tutti cantavano. Dopo la Messa si é continuato la festa con bibite ben fredde per ristorare dal caldo e tanta allegria di ritrovarsi insieme. In questa comunitá, come nella maggior parte delle comunitá delle nostre parrocchie, il sacerdote arriva una volta al mese, se non una volta ogni 2 o 3 mesi. La vita delle comunitá é affidata ai laici, soprattutto a donne, che custodiscono la comunitá come una mamma la propria casa.
Questo é edificante, ma anche da una stretta al cuore perché spesso sono in poche. Quindi rimaniamo uniti nella supplica: la messe é molta e gli operai sono pochi, Signore manda operai per la tua messe.

Al termine di quest´anno solare qui inizia il tempo delle ferie come d´estate in Italia, quando molte attivitá si fermano. Peró qui la gente non va in vacanza né al mare, né ai monti.
Il tronco de Jesse, com Lia.....
Le scuole normalmente rimangono chiuse fino al termine del carnevale, cosí i ragazzi ancora piú del solito, sono nelle strade a giocare e divertirsi. Peró quest´anno ricominceranno all´inizio di febbraio, perché a causa dei mondiali di calcio, le scuole saranno chiuse per tutto il mese di giugno. Quanti bimbi e giovani che come  pecore senza pastore necessitano di qualcuno che li educhi, e dia loro un senso alla vita, uno scopo che li apra a prospettive di vita piú degne per i giovani!

Si fermano nel mese di gennaio anche le attivitá pastorali; per cui nel mese di dicembre si sono svolti vari incontri di verifica e di programmazione per il prossimo 2014, sia a livello diocesano, che nelle diverse comunitá. Quest´incontri, molto partecipati, mostrano il volto di una chiesa comunitá, dove ognuno da il proprio differente contributo per camminare insieme come popolo di Dio. Anche tutti i sacerdoti con il Vescovo, dopo Natale, come ogni anno, hanno vissuto 3 giorni intensi di condivisione.

Una statistica internazionale ha constatato che il Brasile é il paese piú ottimista del mondo. Il Brasiliano é colui che piú di tutti é felice guardando al futuro. Sí, i problemi non mancano: ingiustizie sociali, sanitá e  istruzione carenti... ma nonostante questo, o forse proprio per questo, sanno guardare al futuro con una speranza formidabile che raggiunge il primato mondiale!!!
E noi siamo felicissimi... veramente abbiamo molto da imparare e da stare allegri, guardando al futuro!!!

Ora guardiamo al nuovo anno con la speranza che il Regno di Dio in Gesú si é fatto prossimo ad ogni uomo e cammina con noi nella storia, in ogni luogo della terra.
Lo Spirito Santo apra i nostri occhi a vedere e i nostri cuori ad accogliere la presenza del Regno oggi qui dove viviamo: in questa chiesa e in questo tempo.
Ecco i nostri auguri per il nuovo Anno che sta per iniziare e continuiamo a cammininare  insieme.
La comunitá della Casa della Caritá di Ruy Barbosa




mercoledì 11 dicembre 2013

Ultime de Lajedinho....


Lajedinho, 11 de dezembro 2013

            Ciao a tutti,
Vi scrivo per mandarvi alcune notizie sulla situazione della parrocchia de Nossa Senhora do Carmo in Lajedinho, una delle 4 parrocchie che sono affidate a me e a Don Riccardo; quello che é successo credo che loa vete giá saputo attraverso i gionali e la televisione, perché ho scritto un articolo per il Resto del Carlino; ma quello che voglio trasmettervi e che non ho scritto per gli altri, sono le sensazioni che sto provando in questi momenti di tragédia e de difficoltá.
nell’incrocio quando si arriva in paese...
La prima sensazione é quella dell’impotenza di fronte ad una catástrofe di questa entitá; la mattina di domenica quando sono arrivato in Lajedinho mi sono trovato di fronte a una cittá distrutta, sia materialmente che spiritualmente, le persone erano perse, sconvolte, quasi incapaci de rendersi conto di quello che successo e nello stesso tempo il tentativo di provare a fare qualcosa, tirare il fango dalla casa o recuperare il salvabile....gesti di vita e nello stesso tempo di disperazione. Il colpo é stato forte, ma di fronte a questa tragédia che ha provocato 17 morti, bisogna ringraziare il buon Dio vedendo quello che é accaduto potevano esserci bem piú morti e dispersi.
La seconda sensazione é quella della fede, semplice, piccola, ma vera; incontrando le persone nelle case, la prima cosa che usciva nella conversazione era che tutto é poco di fronte al valore della vita che Dio ci ha lasciato; tutto é distrutto, mas abbiamo ancora la vita e per questo motivo dobbiamo lottare per riprenderci e ricostruire. In seguito la costatazione che quello che l’uomo non riesce a custodire si rivolta contro di lui; cioé la gente ha chiaro che quello che é stato distrutto come natura, abbattendo gli alberi per fare pascolo per il bestiame, si rivolta con violenza contro l’uomo stesso, e questo é vero, perché il desmatamento ha provocato questa onda violenta che non é stata trattenuta in parte dalle piante che sono state abbattute.
guardate il segno dell’acqua....
La terza sensazione é stata la grande solidarietá della gente di fuori, dei comuni vicini e lontani e di quanti si stanno addoperando per aiutare e sostenere questa gente; persone che stanno donando di tutto, dagli alimenti basici alla roba per vestirsi; e questo aiuta a riconoscere che dove c’é bisogno, anche chi ha poco riesce a contribuire. Un episodio che é successo ieri mentre mettavamo in ordine gli alimenti che erano arrivati; Railda, una signora che era li com me mi ha fatto vedere un sacchetto di fagioli che non era pieno, era aperto e chiuso con il nastro adesivo. Lei ha commentato:“questa persona ha condiviso quello che poteva...” Con certezza altri avrebbero detto:“guarda che tirchio, neanche un sacchetto intero...”, modi diversi di leggere una situazione. Mi ha edificato.
la strada principale, diventata fiume....
L’ultima sensazione é legata all’unitá nella diversitá di chiese; in questi ,momenti ci si avvicina anche come professioni differenti, soprattutto per quel che riguarda il rapporto con le chiese evangeliche. I primi morti sono passati nella chiesa cattolica, con la presenza del Vescovo André e poi al cimeitero; gli altri, per motivi di igiene e per lo stato avanzato de decomposizione, sono andati direttamente al cimitero, e lá stavano presenti anche alcuni pastori di chiese evangeliche, perché i morti erano legati a quelle chiese. Mi ha fatto molto piacere vedere che di fronte alla morte ci si avvicina e si prega lo stesso Dio; in modo perticolare voglio ricordare il Pastore Candido, della chiesa Battista, che sempre é stato al mio fianco.
Adesso, credo che il nostro compito principale é essere presenti, continuare a creare fidúcia nelle persone, visitando e rispettando il dolore di ognuno, mas nello stesso tempo lanciare motivi de speranza e di vita. Di nuovo voglio concludere con um detto, giá conusciuto e che io amo molto, perché é segno di questa terra. “Lutar sempre, vencer talvez, desistir jamais”
Auguro a tutti um buon Natale e un prospero Anno Nuovo. Pe.Luis 



Notizie da Lajedinho


Lajedinho, 8 de dezembro 2013

Sembra una cosa assurda, ma quello che é succeso in Lajedinho, una delle nostre parrocchie, qui nella Diocesi di Ruy Barbosa, ha davvero dell’irreale; si prega per la pioggia, in questo tempo de secca prolungata, e quando arriva, arriva con una forza distruttrice e mortale. É quello che é successo nella notte tra sabato e domenica, 7-8 di dicembre in Lajedinho, piccolo município dell’interno della Bahia.  In poche ore é caduta una quantitá di acqua incredibile che ha lasciato dietro de sé case distrutte persone disperate e morti, 17 per l’esattezza, tra i quali tre bimbi. Quando sono arrivato mi si é presentato davanti uno spettacolo direi apocalittico, fango, alberi e di tutto per le strade, anche loro distrutte dalla corrente del fiume che passó in mezzo al paese; persone in pianto e indaffarrate a pulire e recuperare quello che potevano, ma che nello stesso tempo dicevano che solo Dio puó dare la forza dopo questa tragédia. Gente provata dalle difficoltá e dalla povertá che nonostante tutto continua a lottare e sperare.
Ascoltando i racconti delle persone, ho tentato di immaginare quello che si puó provare in questi momenti; nel buio della notte, senza energia, dovere trovare luighi per non essere portati via dall’acqua e vedere di aiutare altri a non essere trasportati via. Le urla di aiuto e riconoscere l’impossibilitá di aiutare chi stava in situazioni di pericolo e che, infelicemente, non furono salvate. L’aspettare il chiarore del mattino per potere vedere con chiarezza la distruzione e i danni provocati dall’inondazione. Gente che ha passato la notte intera sui tetti o sui muri di casa...e al mattino verificare quanto era successo.
Entrata del paese
La solidarietá della gente degli altri municipi vicini, peró, é stata rápida e grande; da tutte le parrocchie sono arrivati materassi, coperte, vestiti e tanta, tanta roba da mangiare, segno di una attenzione e caritá che non manca. Adesso si pensa al futuro, a come risolvere questo problema e come mettere in sicurezza le famiglie e le persone; bisogna ripensare alla pianificazione del paese e dislocare le case in alto e non nel letto del fiume.
Questo con certezza non sará un natale de festa, mas un Natale marcato dalla sofferenza; cio nonostante, chi nasce per noi é motivo de esperança e di vita. Um Abraço e até logo, pe.Luis 


Lajedinho, 10 de dezembro 2013

La gravitá della tragédia é grande; la gente stá tentando di recuperare tutto quello che é possibile, anche se si vede che nelle case invase dall’acqua e dal fango c’é bem poco da recuperare. Si continua a scavare per vedere di incontrare altri corpi che mancano alla lista dei dispersi che ha raggiunto il numero di 17; tra i quali 2 bimbi e due adolescenti.  Sentire il racconto della gente impressiona, perché si avverte l’impotenza di fronte a questa calamitá, persone che hanno tentato di aiutare altri a mettersi in salvo e altre che si disperano per non avere avuto modo di trarre in salvo chi stava chiedendo aiuto.
L’acqua e il fango hanno raggiunto l’altezza delle pareti e molti si sono salvati perché sono riusciti a salire sui tetti o sui muri di casa, ma molte case sono cadute e distrutte.
Quello che stupisce é che molti, al di lá di avere perso tutto, ringraziano Dio per essere in vita, e che la vita vale molto di piú di quanto hanno perso; ma c’é anche chi sta piangendo per la perdita di perenti e amici. Dei 17 morti, 7 sono di una sola famiglia, e questo marca profondamente questa tragédia. Ieri sono arrivati i primi corpi e sono stati portati in chiesa e insieme con il Vescovo André abbiamo celebrato e Benedetto le salme prima di trsportarle al cimitero; il pianto e la commozione della gente é stata grande, e nel salire di chiesa la gente ha applaudito i propri morti. Il Vescovo ha tentato di lanciare messaggi di speranza e di fede, dove, al di lá della morte e della sofferenza, dobbiamo intravedere la luce della vita piena in Cristo.
Al centro del paese...
La solidarietá della popolazione si sta manifestando molto grande, stanno arrivando camion di alimenti e di vestiário e tante persone che si stanno disponibilizzando per aiutare e cercare di rendersi utili in queste circostanze; l’esercito e la polizia militare stanno tentando di dare ordine e la Croce Rossa sta organizzando la distribuzione e la raccolta di tutto quello che sta arrivando.
Politici e ministri si sono presentati in questi giorni, il Governatore Wagner e il Vice Governatore Otto Alencar sono arrivati per vedere l’immane tragédia e cominciare a pensare come organizzare la ricostruzione; con certezza, é quello che io spero, é che tutto questo possa servire per non ricostruire nel letto del fiume, dove il pericolo di alluvione é sempre presente, e che si possa ripensare ad una ricostruzione in um luogo alto e distante dal fiume.

sabato 7 dicembre 2013

"POVERO NON É CHI HA POCO, MA COLUI CHE DESIDERA INFINITAMENTE TANTO, TANTO, TANTO ..."

http://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ

QUESTO É UN VIDEO DEL PRESIDENTE DELL´URUGUAY, JOSÉ "PEPE" MUJICA ....
DICE PARECCHIE COSE INTERESSANTI.
Credo che in missione si possa vivere, toccare con mano che i VERI poveri, davvero non sono le persone che hanno poco, ma siamo NOI, occidentali, persone che non la smettono mai di viziarsi con cose, tante cose, troppe cose ... e vogliamo tutto ... e lo vogliamo súbito ... e lo vogliamo bello ... e alla moda ...
Cerchiamo invece di vivere con sobrietà, guardando al mio prossimo, aiutandolo ... magari togliendo qualcosa che per me é un "plus" e dandolo agli altri ... compreso anche il tempo, che sembra che sia TIRANNO ... MA SIAMO NOI E SOLO NOI A RENDERLO TIRANNO, OCCUPANDOCI TUTTA LA GIORNATA, TUTTE LE SETTIMANE, TUTTI I MESI CON COSE ASSOLUTAMENTE TRASCURABILI E DAVVERO DI POCHI CONTENUTI ...
ok, la smetto, scusate lo sfogo
comunque guardate il vídeo e riflettete .
UN FELICE NATALE E UN BUON 2014 A TUTTI
ALEX BELLORIO E FAMIGLIA
´
P.S. : CLICCATE SUL LINK IN ALTO PER APRIRE IL VIDEO .. oppure qui a fianco        http://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ