Lettera dalla
missione della diocesi di Reggio Emilia in Brasile.
Ipirá febbraio 2018
SCUOLA DI
FORMAZIONE TEOLOGICA
La povertá dela nostra
gente é soprattutto culturale. Ci sono ancora molti adulti analfabeti, e tra i
giovani, che pure frequentano la scuola, una scarsa capacità di apprendere, una
difficoltà grande nel comunicare correttamente, di leggere e scrivere.... la
qualità delle scuole è bassa. La lettura qui da noi è un hobby poco praticato;
non ci sono librerie, non ci sono edicole ma se ci fossero, non avrebbero molta
attività.
Le persone
quardano la TV, che è abbondantemente manipolata, e i programmi più seguiti
sono futili o dannosi. In genere le persone non leggono, e quindi non si fanno una idea
critica della realtà. Per questo i politici,
anche disonesti, riescono a mantenere il potere; la maggiorana za delle persone
non conosce i propri diritti, non sa come funzionano i servizi, e la conoscenza
si riduce a ciò che serve per la sopravvivenza quotidiana.
Anche nelle
nostre comunità cattoliche sentiamo il bisogno di lavorare molto per
trasmettere i contenuti principali della fede. Certo, ci sono molti uomini e
donne analfabeti o quasi con una fede stupenda, un impegno ammirevole nelle
comunità e una conoscenza buona dei fondamenti della vita cristiana grazie alla
loro presenza costante e apertura di cuore. Ma incontro anche molti errori,
molte persone uniscono il cattolicesimo con i culti di origine africana, con le
tradizioni della cultura della zona .....
pensando che sia tutto dottrina della Chiesa. Un dato di fatto è la ignoranza dei
cattolici, ignoranza biblica, mancanza di conoscenza del significato dei
sacramenti, dei fondamenti teologici.
E le chiese protestanti stanno aumentando anche e soprattutto crescendo
sulla ignoranza di fede dei cattolici.
Abbiamo allora
pensato a un progetto un poco ambizioso, ma ci sembrava una proposta
importante: una piccola Scuola di Formazione Teologica. La organizzazione
incontra sempre difficoltà, ad esempio perchè la nostra parrocchia è grande e
le persone che abitano nei villaggi hanno difficoltà a trovare il trasporto per
il centro, e quando trovano il costo è piuttosto caro. Inoltre non sono molti
con la capacità di affrontare uno studio serio.
Altra difficoltà culturale è che sono abituati a una formazione fatta di eventi ( meglio se spettacolari) che iniziano e finiscono in giornata. Un impegno che dura nel tempo difficilmente viene assunto. Coscienti dei vari ostacoli, abbiamo comunque fatto questa proposta: una Scuola di Formazione Teologica, con un incontro al mese, cominciando dal venerdi sera alle 19, fino a domenica nel primo pomeriggio, rimanendo nel nostro centro di formazione, anche per creare scambi di amicizia tra i partecipanti. Abbiamo previsto una durata di 3 anni, affrontando, in questo periodo le varie discipline teologiche, certo in modo molto semplificato ma serio. Chiediamo ai partecipanti la capacità di leggere, scrivere e studiare autonomamente. Il nostro intento è pastorale, nel senso di aiutare la formazione di alcune persone che assumano poi un servizio in favore di altri nelle varie zone della parrocchia. Invito forte a moltiplicare, a diffondere le conoscenze.
Abbiamo un gruppetto di coordinazione molto motivato e preparato. Hanno pensato di dare un nome alla scuola, don Riccardo Camellini, che è stato parroco in Ipirà negli anni che seguirono la dittatura militare, quando nacquero le varie Comunità di base. La scuola è iniziata nella prima settimana di febbraio, con 35 iscritti, più i 5 della coordinazione. Questo inizio è stato molto buono, con grande attenzione dei partecipanti, e un desiderio di continuare il percorso. Sono molto contento di questo primo passo che apre un futuro arricchente per la parrocchia.
Penso alla realtà di Reggio, e alla ricchezza
di offerte di formazione per i laici, a quanto lavoro è stato fatto e continua
nel presente. Quanti laici con una conoscenza biblica, teologica molto buona e
che sono una risorsa stupenda per le comunità. Credo che dobbiamo rendere
grazie di tutto questo, e avere il coraggio di diffondere tutto ciò che
impariamo.
La nostra realtà qui a Ipirà è assai più povera e semplice, ma il nostro desiderio è dare inizio a processi formativi che continuino nel tempo creando una desiderio di conoscere e di trasmettere il prezioso deposito della fede cristiana.
La nostra realtà qui a Ipirà è assai più povera e semplice, ma il nostro desiderio è dare inizio a processi formativi che continuino nel tempo creando una desiderio di conoscere e di trasmettere il prezioso deposito della fede cristiana.
Un caro saluto,
don Gabriele Burani, Ipirà, Bahia.
Nessun commento:
Posta un commento