lunedì 16 gennaio 2012

Conclusioni....



Siamo giunti al terzo giorno, tentando di fare sintesi di quello che era emerso nelle giornate precedenti e evidenziando i “frammenti” di evangelizzazione che sono emersi attraverso le esperienze che avevamo sentito delle varie realtá, di rua, di salute, della chiesa locale e del cárcere. Maria Soave, ci ha aiutato scegliendo un testo bibblico e riflettendo sulle varie persone che appaiono nel testo; il brano che ha scelto é stato Mc, 15, 40-47, testo della sepoltura di Jesus e della presenza delle donne e di Giuseppe di Arimatea ai piedi della Croce. Soave ci ha chiesto di rilggere il testo con la memória, guardando chi era vicino a Jesus in quel momento, cosa voleva dire questo e che tipo di atteggiamento ci dice di vivere; sono emerse queste riflessioni, cioé la prima cosa é che bisogna esserci nelle situazioni, come le donne, che sebbene lontane, erano presenti fin dall’inizio al cammino di Jesus. Esserci vuol dire rimanere fermi nell’impegno assunto, anche quando questo é sofferto, anche se questo sembra  a volte essere inutile perché Jesus é morto; altro atteggiamento sottolineato é stato il silenzio delle donne; sono rimaste vicino alla Croce senza dire assolutamente niente, ma osservando tutto quello che accadeva. Lo stare in silenzio non vuol dire che non avessero niente da dire, ma é una delle cose che dobbiamo assumere nelle nostre realtá, dove lo stare é anche sinônimo di farlo nel silenzio, senza pensare di risolvere tutto o senza avere la pretesa di sapere sempre dare una risposta di fronte alle situazioni che stanno accadendo. Bisogna educarsi al silenzio, e questo é una delle cose piú difficili che si vivono in certe realtá. Ma poi c’é anche la presenza di Giuseppe di Arimatea che chiede il corpo di Jesus, e allora appare anche la parte del dovere parlare, del avere il coraggio di dire che quel corpo é loro, non é del potere o dei sacerdoti che hanno condannato Jesus. La mattinata si é conclusa con la celebrazione della Messa presieduta da padre Lucas, Fiorentino, che lavora in Salvador e dopo il pranzo la partenza della maggior parte della gente. Mi sembra che questi incontri aiutino a sentirci un poco di piú chiesa, che lavora in varie situazioni e realtá, ma che ha come obbiettivo lo stesso desiderio di annunciare e recevere il Vangelo di Jesus Cristo. É un poco triste vedere che molti non sono presenti, ma nello stesso tempo non possiamo giudicare nessuno, anzi dobbiamo ancora una volta, ringraziare quelli che hanno fatto lo sforzo d’esserci, di riconoscere che questo tempo é un tempo speso bene e che ne vale la pena. Un abraço a todos e todas, e até a próxima, pe Luis.

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