mercoledì 28 dicembre 2011

SERVIZIO FOTOGRAFICO SU SALVADOR CAPITALE DELLO STATO DELLA BAHIA

Parco in centro davanti alla chiesa della Pietá

Chiesa della Pietá

Il famoso ascensore Lacerda in centro


Il porto e il Mercado Modelo


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Bancarelle artistiche in Centro


Chiesa San Francesco

Il famoso metró che da 13 anni stanno costruendo e non sono ancora riusciti ad arrivarci in fondo, anche se si tratta di soli 6 km. In questo metró i politici locali si sono mangiati un sacco di soldi.

Favela in centro di Salvador


Chiesa evangelica

Palazzi in centro a Salvador. Dall'altra parte ci sono favelas.

Capoeria, danza popolare baiana

Piazza del duomo

Chiesa di san Francesco (dentro é tappezzata d'oro! Alla faccia di san Francesco!)


Noi missionari reggiani nella Bahia lavoriamo tutti nell'interno a 300/600 km da Salvador. Ogni tanto ci muviamo verso la capitale per fare compere o per qualche incontro specifico. A Salvador abita Antonina, una delle primissime volontarie laiche di Reggio Emilia. Il suo arrivo risale agli anni '60 del secolo scorso.

Il centro storico di Salvador, che é la capitale dello Stato della Bahia, é molto interessante anche perché era a Salvador che dall'Africa arrivavano gli africani, che venivano utilizzati come schiavi. 

Salvador si trova sulle coste dell’oceano Atlantico e le sue coste si alternano da sabbiose a rocciose. La terraferma è prevalentemente pianeggiante perciò è una zona molto edificabile. Ma non bisogna illudersi perché lo stato Baiano è percorso dal terribile sertao, un immenso deserto secco dove l’unica forma di vita sono scorpioni e serpentelli. Nel sertao l’eccezione la fa il Parque Nacional da Chapada Diamantina, un’oasi di boschi e montagne con percorsi d’acqua e cascate emozionanti. I residenti di Salvador vengono chiamati Soterpolitani (dal greco Salvador: salvatore: Soteropolis) Sugli stessi volti degli abitanti è scolpita la storia di Bahia che ha accolto la maggior parte degli schiavi africani.

Per ciò che riguarda la religione, il Brasile è una nazione molto credente. Numerose sono le chiese e le basiliche nel centro di Salvador, per la precisione sono 365. Il 60% della popolazione è cristiana-cattolica, il 13% protestante, l’8% professa altre religioni e il 19% non ne praticano alcuna. A Salvador fu fondato il primo vescovato brasiliano, molti ordini religiosi come francescani e benedettini si sono affermati attraverso il mantenimento di ospedali per poveri e anziani, l’assistenza ai carcerati e grazie all’apertura di conventi. È fondamentale ricordare che la comunità africana possiede un culto detto “Santeria”. Questa è una religione sincretica, (il sincretismo è una fusione di diverse tendenze religiose o l'influenza esercitata da una religione nelle pratiche di un'altra) nata nel periodo della deportazione degli schiavi e della cosiddetta «tratta dei neri», trasferiti a forza nel XVIsecolo.
A quell'epoca, agli schiavi era proibito seguire il loro credo, perciò celarono sotto le spoglie dei Santi Cattolici le loro Divinità, anche per allontanare i sospetti dei padroni, che ad un certo punto iniziarono a diffidare dal comportamento degli schiavi, dimostrandosi prevenuti e anche intimoriti nei confronti di cerimonie che reputavano barbare e di pura stregoneria.

La più grande risorsa di Salvador è sicuramente il turismo culturale, su cui la città ed il comune punta molto aumentando le risorse artistiche ogni anno. Il settore primario si è molto indebolito nel corso degli anni per via dello sviluppo del settore secondario. I principali prodotti sono grano, barbabietola da zucchero Vicino a Salvador, recentemente, sono state trovati giacimenti petrolchimici e sono state fondate numerose industrie: metallurgiche-siderurgiche, ma anche manifatturiere (caratterizzate da oggetti rudimentali poco costosi con perline conchiglie,ecc. oppure più costosi con pietre preziose) ed industrie legate ai mezzi di trasporto. Nel settore terziario oltre al turismo sono molto avanzate le conoscenze aerospaziali e i mezzi di trasporto pubblico sono piuttosto efficienti.
La lingua parlata è il portoghese come nel resto del paese. Nel folklore della città c’è il carnevale che si celebra per quasi una settimana intera da tutto il mondo vengono quasi 800 000 spettatori per vedere questo impareggiabile evento. La polizia è molto all’erta in questo periodo per mantenere e garantire la sicurezza. Diffusi sono i teatri e la biblioteche con libri tradotti in moltissime lingue diverse. I trasporti sono efficienti: oltre ad avere il primo porto d’america è presente una metropolitana composta da 9 stazioni e collegata con le fermate dei bus. Per il primo è importante la circolazione di merci che ha reso importante la città grazie alla capacità importazione-esportazione. Nel caso del secondo il collegamento veloce di parti della grande città molto lontani.



CHEGADA DA CRUZ DA JMJ NA PARÓQUIA DE PINTADAS 27/12/2011

venerdì 23 dicembre 2011



Nasce um Bambino per noi, é il Signore della storia e viene per proporre un nuovo modo di essere nel mondo, di stare sulla terra. Le sue credenziali sono chiarissime e di facile comprensione, non coglierle significa non sapere più chi siamo e perchè....... siamo.
Viene povero per dirci che ciò che Gli interessa non si incontra nelle cose, ma nelle persone.
Non vuole cambiare il mondo, vuole cambiare noi...
Non cerca di allontanarci dalla realtà, cerca di donarci la libertà dei figli...
Non ci propone un cammino tranquillo, la Croce è il sentiero per la vetta...

Allora, auguri! Veri auguri! Santi auguri! Quelli che vogliono per voi tutti e per voi tutte le stesse cose che vuole Gesú.

SANTO NATALE 2011
Gianluca, Miraneide, Mikaelle, Gabriel e Giuliana

Cosa facciamo qui...(di Tiago e Katia)


·      cosa ci facciamo qui? 
  1. cerchiamo di vivere come famiglia, come coppia che anche con i suoi problemi vive insieme le difficoltà e le gioie e resta unita, cerchiamo di avvicinarci alla realtà della parrocchia e alla Pastorale dei bambini(ONG nata dall'Unicef e dalla CEI....).                    
  2. ci stiamo unendo all'equipe che gestisce il progetto per adolescenti e bambini in età scolare(6-10 anni) che si chiama PASSO A PASSO e che nascendo da un finanziamento italliano, proseguendo ora con le risorse della prefettura si trova ad affrontare un momento di crisi.
  3. cerchiamo di conoscere le realtà familiari che ci circondano e quelle del bairro alto della città che è quello più povero.
  • cosa vorremmo fare?
  1. dopo la morte di un sacerdote italiano, Don Stefano, che ha vissuto qui molti anni, abbiamo ricevuto una sua offerta testamentaria per fare qualcosa di aggregativo per questa città, ci è subito venuto in mente di poter usare questa somma insieme ad altre offerte che potremmo ricevere, per costruire una sala nel bairro povero(ibirapitanga), un luogo polivalente di aggragazione e se non sarà una sala vera e propria potrebbe essere un insieme di strumenti(computer, proiettore, casse, burattini,testi teatrali...) da usare nella chiesa o per le strade per riunire le persone, parlando con i catechisti avevamo colto l'esigenza di avvicinare le persone alla lettura, alla visione di un film insieme, alla rappresentazione di burattini, alla condivisione di semplici nozioni su allattamento e accudimento del neonato....e poi tutto quello che viene in mente è ben accetto.
  2. al progetto Passo a Passo invece sarebbe urgente sostituire una copertura di una "quadra" uno spiazzo tipo gazzebo dove giocare, fare ginnastica o una lezione all'aperto. Attualmente è in ethernit, ma è piena di buchi e le polveri inquinanti volano ovunque, sul pavimento dove ci corichiamo a giocare e sulle tesoline dei bimbi ignari di tutto.
  3. sempre al progetto vorremmo ampliare l'area dell'orto e ampliare l'utilizzo del vivaio, questi sono 2 attività che servono agli adolescenti del progetto per imparare la gestione di un orto, imparare come tenere una "farmacia" di piante medicinali nel proprio giardino di casa e rimboscare(anche se nel nostro piccolo) le piante autoctone in via di estinzione.per fare ciò serve un tosaerba, alcuni attrezzi e sementi. Giacomo segue la programmazione di queste attività con l'equipe del progetto.
  4. organizzare meglio lo spazio e l'attività dedicata all'igene corporea già esistente il venerdì.organizzare uno spazio al chiuso dove collocare il materiale dedicato a tale attività(saponi, prodotti per i pidocchi, pettinini, tagliaunghie, spazzolini da denti, dentifrici, asiugamani...vestiti di ricambio per chi non li ha con lo scopo che poi ritornino al "guardaroba") e inidividuare una modalità per fare un "armadietto" per ognuno degli alunni, lasciando poi al termine dei 5 anni il "kit" personale per l'igiene.Katia sta valutando luoghi, risorse e modalità per far sì che non sia un kit donato una volta ogni tanto, ma che in qualche modo ci sia una consapevolezza del materiale ricevuto, una cura e una custodia di tale materiale per il tempo che un alunno resta nella scuola e una gratificazione a fine percorso nel portare a casa tale "kit".
  • i bambini italiani ci chiedevano per skype quali fossero i gochi per i bimbi del posto, eccovi un riassunto:
  1. foglia di albero lunga strappata agli opposti per fare un elica, infilata in un bastoncino e tenuta in mano correndo la foglia gira!
  2. 5 o 6 sassi piccoli appoggiati al tavolo o per terra, con una mano sola si lancia un sasso per aria e si cerca di prenderne un altro nel palmo prima di riprendere quello in volo, poi si lancia di nuovo e ora si cerca di prendere 2 sassi nel palmo prima che quello in volo cada in mano....e così via fino a terminare i sassi senza sbagliare un colpo...se no bisogna ricominciare!
  3. il gioco del calcio, ma a piedi nudi e con palle spesso ovalizzate e bucate o di pezza, ci credo che poi diventano bravissimi quando gli metti scarpe con i tacchetti e palloni di cuoio!!!
  4. nuotare e saltare nel fiume!
  5. guardare "patatì e patatà" che se cercate su you tube lo trovate anche come "teleco e teco"!
Questo resoconto lo potete condividere come credete giusto!
Nelle vostre parrocchie...per mail ad altri indirizzi….vedete voi! A noi fa piacere …”condividere”!

Tiago e Katia, della Casa amarela...








Bom dia!
Un altro mese è passato e il brasiliano sembra essere più comprensibile sarà per il tempo passato, sarà per le lezioni di dona Analia. Gli alti e i bassi si alternano in un insieme di emozioni, scoperte, difficoltà e gioie.
Un ringraziamento forte a tutti quelli che hanno partecipato alla cena di Baura, è stato emozionante vedervi nei vari angoli della sala, avremo voluto parlare con ognuno di voi, sapere di voi e invece abbiamo parlato sempre noi...dai la prossima volta vogliamo un resoconto della vita ferrarese che fatichiamo quasi a ricordare visto il clima differente e le ore di luce impressionanti....e che caldo!!!GRAZIE A TUTTI...OBRIGADO!
Un ringraziamento alla comunità di Fontanaluccia che ci ha permesso con la sua offerta di progettare molte cose, appena riusciremo ad avviare concretamente gli acquisti vi sapremo dire come la somma donata sarà stata impiegata. Per ora vi lasciamo anche un allegato che spiega un po’ quello che facciamo e che vorremmo fare e ci sono anche i giochi dei bambini locali per lasciare spazio a tutti i bimbi italiani che sono curiosi di sapere come giochiamo qui.
Così per essere brevi  vi lasciamo con alcune riflessioni fatte insieme, come coppia e come famiglia e se poi con il tempo e la voglia volete leggere il resto trovate delle informazioni su cosa facciamo e cosa faremo nell’allegato!

-Non sappiamo se abbiamo fatto tendenza o se già prima del nostro arrivo i bimbi già girassero per strada con camion e corda?!comunque ora non siamo soli!
-Quando apriamo le finestre...c'è sempre Vito che ci aspetta! diciamo...si propone molto...ora cena sempre con noi, oltre a passare con noi gran parte della giornata. E' il più agitato del quartiere e lo abbiamo vinto noi! spesso è difficile gestire il gioco con i bambini e tenere tutti in casa, si crea un pò di agitazione...ma ci proviamo, e lo ringraziamo perchè ci dà la possibilità di farci prossimi a una realtà di povertà.
-Vito a Jack: perchè lavi i piatti? è un lavoro da donne!
-La casa aperta è una casa che richiede energia, richiede sorrisi anche quando non ne hai, richiede ospitalità anche quando vorresti stare da solo, richiede uno sforzo di adattamento che produrrà un bellissimo risultato di apertura mentale.
-La pioggia battente e incessante, la gente che si riversa nelle strade in piena notte, per vedere la città allagata. Si respira una sensazione di stupore e di euforia, la gente non pensa ai disagi che può arrecare l'allagamento ma alla bellezza di un fiume in piena che per quasi tutto l'anno è secco. E' un pò come quando in Italia nevica e i più romantici pensano a quanto è bella una nevicata.
-Se in un negozio non trovi quello che cerchi o costa troppo, il negoziante senza che tu gli abbia chiesto nulla ti indica dove puoi trovare quello che cerchi: un posto più economico, un bravo artigiano,  un negozio più fornito...Parlano sempre bene gli uni degli altri e si ha la sensazione di persone che si aiutano, che non si ostacolano, che non sono competitive ma che ragionano nell'ottica del bene comune e non del proprio tornaconto personale, ad ogni costo.
-Non avere i supporti di casa ci manca, nonni, scuola, amici, luoghi di ritrovo, vicini di casa...qui è diverso, si è spesso in compagnia ma in un tempo e in modalità che ancora ci sfugge, ora siamo in estate e aspettiamo febbraio per l'inserimento dei bimbi a scuola e forse ci sentiremo una delle tante famiglie di Andaraì con ritmi normali in una quotidianità normale.
-I fogos, dei forti petardi o fuochi d'artificio (solo dei gran ciocchi), che mettono paura a Fabio e Michele; li fanno scoppiare di giorno, di notte, quando gli garba, per festeggiare e a volte per dire a "quelli nel giro della droga" che ci sono postazioni pronte a vendere. Non ci siamo ancora "accostumati",  e ogni volta Fabio e Michele corrono verso di noi nel panico, come se stessero bombardando. 
-Fare il pieno alla macchina....con l'alcool!non c'è gran convenienza ma almeno inquiniamo meno!!!uno dei desideri italiani reso realtà!
-Visitare una fazenda, una scuola agricola...meraviglioso vedere come circa 200 ragazzi possono imparare a coltivare la terra, una grande speranza per questo nord-est così dimenticato.
-Mucugè, strade di pietra, case colorate, fiori grassi e pelosi e luoghi bellissimi da visitare!Un angolo turistico che fa vedere la voglia della gente di emergere, di vivere in un bel posto tenuto bene. Se farete mai un tour del Brasile mettetela in nota.
-10 dic, visita di 2 sacerdoti Servi della Chiesa, don Piergiorgio e don Josè: tornavano dalla visita ad altri missionari in Brasile e Cile e ci hanno fatto il regalo di venire anche da noi!Grazie!
-18 dic, ordinazione di Erivaldo...un nuovo sacerdote sarà con noi ad Andaraì!
-Fare tutti la doccia...per poi scoprire che eravamo in compagnia di un serpente!! aiutooo!!
-Appuntamento su www.flickr.com/photos/giacomocarra per la torta di banane e tante foto di novembre e dicembre...
...come al solito potete condividere con chi volete questa mail, giusto per sapere, per conoscere, per raccontare!
Buone feste a tutti, 
un abbraccio stretto stretto dai noi 4 della casa amarela....GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!

mercoledì 21 dicembre 2011

Ordinazione di pe.Erivaldo Gomes de Almeida


Ordinazione de Erivaldo...Pintadas 18-12-2011


Oi, eccoci qui per descrivere le emozioni che ieri, in Pintadas, abbiamo percepito, durante l’ordinazione sacer-dotale di pe.Erivaldo. Credo che questi momenti forti, ci fanno esperimentare la bellezza di essere una chiesa a caminho, una chiesa che piano piano sta assumendo una cara baiana, una chiesa che vuole assumersi la responsabilitá di camminare con le proprie gambe e che riconosce, nella scelta delle cebs, una risposta chiara di che tipo di chiesa vuole essere. Essere chiesa di piccole comunitá de base esprime il desiderio di una scelta preferenziale per il popolo, per la gente semplice, per la gente povera, di risorse e di possibilitá, ma che crede in un modo di essere comunitá che mette al centro la Parola di Dio e la partecipazione dei vari membri della comu-nitá. É chiaro che bisogna ancora camminare molto, ma la formazione dei giovani che sono in seminario, garantiscono la scelta e il volto di questa chiesa diocesana. Padre Erivaldo sta giá lavorando insieme a padre Luis Miguel, nelle rete di comunitá di Andaraí e Itaeté, e continuerá anche da sacerdote ad accompagnare queste comunitá, aiutando i cristiani a sentirsi sempre di piú protagonisti della propria storia e della propria comunitá. Come sempre é stato emozionante il rito di Ordinazione, la prostrazione nel canto delle Litanie dei Santi, l’unzione delle mani, la consegna della patena e del calice e l’abbraccio con i sacerdoti presenti e del presbiterio diocesano; non da ultimo come significato, l’imposizione delle mani da parte del vescovo e dei presbiteri presenti. Dopo la messa, vari sono stati i discorsi fatti, ma credo che quello che piú ha marcato, é stato quello di pe.Paolo Cugini, parroco della parrocchia di Pintadas, dove ha sottolineato l’importanza di essere preti liberi, dai legami politici, dalle tendenze a schierarsi con i potenti, di essere liberi di potere stare dalla parte dei poveri come scelta di vita, di essere persone di preghiera e di ascolto, essere nel mezzo del popolo e aiutare la gente a sentirsi amata e ad amare. Essere preti esagetati...
Poi padre Erivaldo ha ringraziato tutti per la partecipazione, per l’affetto dimostrato da tante persone in questi anni di preparazione al sacerdozio, ha ringraziato i suoi genitori che gli ahnno dato la vita e trasmesso la fede, le persone che lo hanno aiutato a riconoscere il progetto di Dio nella sua vita; il vescovo e il seminario per l’accompagnamento ricevuto e soprattutto il Signore per la sua infinita misericordia.
La festa é continuata dopo l’ordinazione, con un buon rinfresco per tutti preparato dalla parrocchia. Buon cammino e che il Signore continui a suscitare, nel cuore di tanti giovani, il desiderio di donare la vita a servizio del Regno di Dio.
pe. Luis

giovedì 8 dicembre 2011

Condivisioni da Utinga

Ciao a tutti,

ci eravamo lasciati circa un mesetto fa con diverse cosette: come stava procedendo il nostro ambientamento (a livello di famiglia), come procedeva l’inserimento nel contesto “Utinga” (parrocchia, comunità ecc…), l’ambientamento dei bimbi e “varie ed eventuali” (passatemi il termine).
Andiamo per ordine:
-          Ambientamento famigliare: beh, che dire, ogni giorno che passa è sempre più positivo: adesso abbiamo trovato in casa un certo equilibrio (che a volte cade da una parte o dall’altra, ovvio, ma questo fa parte della vita di una famiglia, guai se non ci fosse); la gestione dei bambini è anche stata un po’ facilitata dal fatto che ad inizio novembre Matteo ha iniziato ad andare all’asilo (terminerà domani 9 dicembre) ed è stato un bel “sollievo”: sono 3 ore e ½ ma è sempre un momento per fare altre cose in casa, in comunità o per la parrocchia.
-          Ambientamento dei bambini: come ho appena scritto sopra Matteo ha fatto questo mesetto di “prova” all’asilo per poi partire a pieno ritmo in febbraio alla ripresa della scuola: Matteo ha conquistato molte cose in questi 30 giorni: sa scrivere il proprio nome, sa stare seduto una mezzoretta a fare il suo compito, ha conosciuto vari bambini della sua età e ne parla abbastanza anche a casa di quello che fa a scuola. Lava sempre i denti come fa a scuola !! Beh, una bella esperienza nuova anche per lui (in Italia non era ancora stato all’asilo).
Benedetta anche lei sta trovando i suoi ritmi: nel cibo (mangia di tutto, beve di tutto, anche il caffè le hanno dato l’altro giorno !!!! ), anche coi bimbi è molto “generosa” si lascia prendere da tutti ... vedete insomma che i bambini hanno molta capacità di adattamento, molto più che gli adulti.
-          Ambientamento nel contesto “Utinga” e nella diocesi: in questo “campo” già dal nostro arrivo abbiamo trovato molta apertura, disponibilità, affetto da parte di tutte le persone: sicuramente ha contribuito il fatto della novità, ma col passare dei giorni e delle settimane stiamo vedendo che non si tratta solo di questo: il popolo brasiliano è un popolo aperto all’accoglienza, seppur con tutte le vicissitudini che ha passato nella storia (schiavitù, tratta dei negri …), che potrebbe portare le persone ad essere più chiuse verso il cosiddetto “straniero”. A proposito: il 20 di Novembre in Brasile si commemora la Consciencia Negra: un giorno nel quale è morto il maggior lider dei quilombos, Zumbi. Il quilombo era un “po’ di Africa” riportata in Brasile : piccole comunità di schiavi fuggiti ai padroni, nelle quali la gente cercava di mantenere i propri costumi, la propria cultura e i propri valori. A tal proposito devo dirvi che io (Alex) ho partecipato alla rappresentazione teatrale che i ragazzi del progetto “Nao sei , mas quero …” hanno fatto il giorno 19 novembre: UN SUCCESSONE !!! J Peccato le mie amnesie !! Avevo una parte con 13 apparizioni !!! Beh, a parte gli scherzi è stato molto bello .

Chiusa la parentesi Consciencia Negra passiamo ad altro. Io  (avete capito che chi scrive è Alex, perciò non ripeterò più chi sono) partecipo agli incontri a livello parrocchiale: in questo periodo ci sono stati incontri sull’Avvento e Natale, sulla programmazione del novenario di Senhor do Bonfim (Gesù) che si tiene dal 6 al 15 gennaio e su altri temi. È molto bello assistere e poter intervenire (con molta discrezione vista la mia “fresca presenza” all’interno della comunità) a questi momenti: tutte le comunità che , attraverso i loro lider, si riuniscono e decidono assieme sopra la loro “caminhada”. Laura ha partecipato agli incontri della pastoral da criança e insieme abbiamo partecipato all’ultimo incontro della pastoral familiar: bellissimo. Una coppia che si preparava al matrimonio (si sono sposati se non sbaglio a fine novembre) ma che sta assieme da più di vent’anni che vive nella roça (campagna) ha parlato nella sua semplicità di come vedevano il matrimonio: rispetto, fiducia, amore ; cose stupende dette in un modo così semplice che mi hanno fatto tanto riflettere sull’essere famiglia e coppia nel matrimonio. E poi senza dilungarmi molto tutte le cose della nostra comunità: il catechismo che seguo da un paio di mesi assieme ad una ragazza (Jessica, 18 anni) del bairro: è un po’ dura ma secondo me sono uscite delle cose molto interessanti; le celebrazioni domenicali, il rosario e gli incontri settimanali nelle famiglie.
-          Nelle “varie ed eventuali “ potremmo mettere i nostri incontri diocesani ai quali abbiamo partecipato: 17-18 novembre ASSEMBLEA DIOCESANA in Ruy Barbosa; 29 Novembre incontro italiani in Ruy Barbosa . La prima è un momento molto importante nell’anno per tutta la diocesi: è momento di avaliaçao (valutazione) , ma anche di elezione di nuovi responsabili e anche di “semina” di nuovi orientamenti per l’anno futuro.
L’incontro italiani invece è stato un momento per avere aggiornamenti sulla situazione italiana (Gianluca) , sull’incontro italiani a livello di Bahia (don Marco) e anche per riflettere sulla nostra esperienza e su quella di Tiago e Katia.

Dai, diciamo che come prima volta che scrivo non è andata male, no? Spero di non avervi annoiato e anzi, aspettiamo vostri commenti e suggerimenti.

X SAULLE E PARROCCHIA SANT’AGOSTINO: perché non pensiamo/pensate alla possibilità di formare un gruppetto di ragazzotti (fascia 18 – 25 ) per scendere in Brasile la prossima estate? So che è un po’ presto, ma dopo il Natale se ne potrebbe riparlare, anche perché da marzo iniziano (se è come lo scorso anno) un po’ gli incontri preparativi.

Alleghiamo un paio di foto per rendere la mail un po’ più allettante.

p.s.: il 2 DICEMBRE BENEDETTA HA COMPIUTO 1 ANNO. Allego foto anche di questo .

ok, basta, buon pomeriggio a tutti

até logo 

lunedì 5 dicembre 2011

UNA FOTO STORICA


La foto che pubblichiamo nel blog é di quelle che segnano un'epoca. Si tratta, infatti, della consegna del biglietto di sola andata per l'Italia a pe Gabriele Carlotti, missionario per 17 anni in Bahia. Si puó notare tutta la tristezza di pe Paolo Cugini mentre consegna il biglietto a pe Gabriel, che l'accoglie con molta gioia. 

sabato 3 dicembre 2011

Quali le prioritá....

Giá si é scritto sulla bellezza di essere una chiesa piú “democratica” e ministeriale, mas vorrei adesso collocare le ‘prioritá’ che sono state scelte dall’Assemblea Diocesana 2001 e che saranno affrontate durante il prossimo Anno Pastorale, che si é svolta nei giorni 18-20 de novembro al CTL di Ruy Barbosa. Bisogna anzitutto ricordare che tutto questo nasce ed é frutto di un lavoro di base che é stato cominciato 5 anni fá, quando, sempre in una Assemblea Diocesana, si era scelto di dare voce alle persone delle piccole Comunitá, dei cristiani che lavorano nella base, interrogandoli su alcuni temi importanti, come il Battesimo, la Catechesi, la Liturgia, il Dizimo, la Testimonianza, l’Evangelizzazione. Questo lavoro é durato 3 anni, concludendosi nel 2008 con un momento finale in Macajuba, una delle Parrocchie della Diocesi. Da tutto quel lavoro sono uscite le Direttrici e le Orientazioni Diocesane, che dovrebbero aiutare le comunitá ad avere uno strumento comune e un orientamento unico, per parlare la stessa lingua e impegnarsi sulle stesse prioritá scelte in comune. Sono state scelte 5 urgenze come luoghi di lavoro che sono il Servizio, il Dialogo, l’Annuncio, la Testimoniaza di Comunione e la Liturgia. 

Cerco di essere sintetico sulle prioritá che saranno sviluppate e lavorate in tutte le parrocchie durante l’Anno Pastorale 2012.

A livello di Servizio la prioritá scelta é “La formazione di una coscienza ambientale e socio-politica e di conseguenza alcune azioni concrete, vale a dire formare una scuola di Fede-Politica e constituire nelle parrocchie una equipe per la preservazione ambientale.

Sul Dialogo, la prioritá é la gioventú, e come azioni concrete il promuovere in tutte le parrocchie la Pastorale della Gioventú in mezzo al Popolo, fare incontri per preparare la GMG del 2013  e fare una Missione Giovane in tutte le parrocchie della Diocesi.

Per quello che riguarda l’Annuncio, sono state individuate due prioritá, la prima é fortificare l’Animazione Biblia, attraverso la lettura orante della Bibbia e con circoli bibblici e come seconda prioritá é stata scelta l’Organizzare e Dinamizzare la Pastorale Famigliare, incentivando, come azione concreta, la Pastorale Famigliare nelle parrocchie dove ancora non c’é e favorire e lavorare sulla Settimana della Famiglia.

La quarta urgenzia é la Testimoniaza di Comunione e le prioritá scelte sono state 3: la prima é il rafforzare il nostro modo di essere chiesa di Cebs, cioé di Comunitá Ecclesiali di Base, la seconda il lavorare in conjunto tra laici, suore e padri, e promuovere sempre di piú la Pastorale Vocazionale e il Servizio di Animazione Vocazionale e per ultima la Sostentabilitá, cioé vedere come la Diocesi puó a poco a poco essere indipendente dagli aiuti esterni.

Come ultima, la Liturgia e le prioritá sono, valorizzare la Celebrazione della Parola, avendo sempre presente che vogliamo costruire comunitá fondate sull’eucaristia, e la Formazione Liturgica, per questo si promuovono incontri formativi nelle parrocchie e a livello diocesano.
Questo per dirci come il cammino che la Chiesa de Ruy Barbosa vuole portare avanti, parte da una condivisione degli obbiettivi e della responsabilitá di ognuno. 



INCONTRO TRA I MISSIONARI REGGIANI E L'EQUIPE DE CENTRO MISSIONARIO - MAGGIO 2009


Dom Emanuele

Teresa e Emanuele Davoli



Il Vescovo di Ruy Barbosa dom André



Il 25 maggio 2009 si é svolto nel salone del Centro dioceano di Ruy Barbosa un incontro tra la delegazione del Centro Missionario Dioceano di Reggio Emilia e i missionari presenti nella Bahia. Erano presenti all'incontro laici, le suore della Casa di Caritá di Ruy Barbosa e i sacerdoti. È stato um momento importante del nostro cammino di Chiesa che volgiamo ricordade nel Blog.

venerdì 2 dicembre 2011

LAICO: DIVENTA CIÓ CHE SEI



Spunti di riflessione dal sapore missionario

È da questa citazione di Sant’Agostino (lui la riferiva a tutti i cristiani) che vorrei prendere l’avvio per alcune considerazioni sulla presenza dei laici nella chiesa alla luce della mia esperienza missionaria. Non solo! Mi pare stimolante anche un confronto sulla presenza pastorale di questa porzione di “Popolo di Dio”¹, nelle nostre realtà di Chiesa; quella di Reggio Emilia e quella di Ruy Barbosa. Pensieri e riflessioni senza particolari pretese, se non quelle di suscitare un po’ d’interesse per dialogare attorno a  questi punti e pensare insieme possibili cammini.

Anche se il ruolo dei laici è stato chiarito in maniere inequivocabile dai documenti usciti dal  Concilio Vaticano II ², rimane tuttavia ancora molto debole la loro presenza negli spazi della trasmissione della fede come le Comunita Ecclesiali di Base (CEB)³ presenti nella realtà latinoamericana o le parrocchie presenti nelle nostre terre reggiano-guastallesi. La messa in pratica del Vativano II negli ambiti pastorali è ancora oggi oggetto di ampia discussione ed è certamente vero che se si sono fatti molti passi in avanti manca ancora tanto per la sua piena recezione e realizzazione.

L’esperienza delle CEB in Brasile ci mostra il desiderio della gente di sentirsi parte attiva nelle celebrazioni (eucaristiche e liturgiche) e nella vita della comunità; ci mostra la gioia, espressa col canto, con le preghiere dei fedeli, con la partecipazioni alle azioni liturgiche dentro alle celebrazioni (per esempio la cura dell’entrata solenne della Parola di Dio, dell’offertorio e dello scambio della pace). Da un lato il laicato nelle nostre missioni brasiliane può dare l’impressione di preferire manifestazioni esterne che possono apparire superficiali agli occhi di qualcuno, dall’altro, però, testimonia con grande fede e coraggio la sua partecipazione ai momenti ecclesiali. Pensiamo, a titolo di esempi, ai tantissimi fedeli che tutte le domeniche percorrono dai 3 ai 5 chilometri a piedi per poter partecipare all’Eucarestia o alla Celebrazione della Parola; pensiamo al cammino per ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana che richiede non solo la presenza agli incontri (pochi) di preparazione sul significato dei sacramenti ma anche una testimonianza concreta come discepoli e discepole del Signore che partecipano alla vita della comunità dove vivono in modo regolare e costante, rafforzando il loro camminno di fede con l’obiettivo di divenire parte attiva nella comunità stessa. Pensiamo  anche, tipico di questa realtà ecclesiale, al ruolo e alla partecipazione dei laici la dove il ministro ordinato non ha la possibilità di essere presente (azioni liturgiche, incontri sulla Parola, sacramenti).

Questo non significa però di aver raggiunto la sufficiente maturità di quella vocazione laicale espressa così bene dai documenti del Concilio. La stessa cosa credo di poter dire per l’esperienza che coinvolge i nostri cristiani “laici” nelle parrocchie del reggiano, o per lo meno per molti di loro. Quanti sarebbero disposti, con gioia, a spostarsi di qualche chilometro per partecipare alla Messa? Sacramenti e celebrazioni (specialmente la Eucarestia domenicale) mi da l’impressione che siano ancora vissuti come importanti e necessari, si, ma con l’intento principale di assolvere a un dovere (precetto) o rispettare una tradizione che per attingere quelle energie spirituali che possono cambiare la vita, che possono trasformare, anche con scelte coraggiose e contro corrente, la propria esistenza. La diaspora dalla parrocchia del dopo cresima o del dopo matrimonio ne sono un segnale. Altra sensazione che provo è che la maggior parte dei nostri cristiani non si sente direttamente coivolta nella vita della comunità ecclesiale (parrocchia) che dovrebbe fare da contesto alla propria fede e di aiuto alla crescita spirituale ed umana.  

Per questo oggi più che mai siamo chiamati a prendere sul serio le affermazioni del Concilio e di tanti altri doumenti della Chiesa4 sul ruolo dei laici non solo in relazione all’impegno politico, economico, sociale e culturale, ma anche per rendere più complete e vive le nostre comunitá parrocchiali, sempre più simili alle esigenze evangeliche e ai desideri del Signore. È per questo motivo che l’invito di Sant’Agostino a diventare quello che siamo continua nel suo valore e nella sua attualità ancora oggi e non solo per i laici delle nostre terre reggiane, ma anche per quelli della nostra missione in Brasile.       

Gianluca Guidetti



Note:
1. Ricordiamo che Laico, laikòs in greco, deriva da laòs che significa popolo; quindi un membro del popolo. In senso ecclesiale è ogni persona che ha ricevuto il battesimo e quindi fa parte del popolo di Dio.

2. Per non appesantire il testo ho preferito inserire nelle note i necessari riferimenti sui laici, frutto dei lavori del Concilio.Si vedano, perciò, le belle e profetiche pagine che troviamo scritte nella Costituzione Dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentuim (soprattutto i punti da 30 a 38), nel Decreto sull’Apostolato dei Laici Actuositatum Apostolicam, nel Decreto sull’Attività Missionaria della Chiesa Ad Gentes Divinitus (punti 21,36 e 41) e nella Costituzione Pastorale La Chiesa nel Mondo Contemporaneo Gaudium et Spes. Se poi vogliamo considerare anche i contributi della Chiesa Latino-Americana è bene citare anche le cinque Conferenze Generali dell’Episcopato Latinoamenricano: Rio de Janeiro (50 a 53, 59), Medellin (380 a 399), Puebla (748 a 749, 855 a 896, 1400 a 1456), Santo Domingo (2119 a 2128), Aparecida (209 a 215, 492 a 508).

3. Scrivono i vescovi del Brasile: “Le Comunità Ecclesiali di Base (Comunidades Eclesiais de Base-CEBs) rappresentano oggi la continuazione...della Chiesa delle origini che si riuniva nelle case... (cf. 1Cor 16,19; Rm 16,5; Fl 2;Cl 4,15). Sono il modo di essere chiesa, di essere comunità, fraternità, ispirate nella più legittima e antica tradizione ecclesiale. Teologicamente sono oggi una esperienza ecclesiale matura, un’azione dello Spirito Santo nell’orizzonte delle urgenze del nostro tempo. Oltre a questo, come afferma Medellín, le CEBs sono il primo e fondamentale nucleo ecclesiale (..), cellula iniziale della struttura ecclesiale e centro della evangelizzazione e, attualmente, fattore primordiale della promozione humana.” Cit. Documento della Conferenza Episcopale Brasiliana - CNBB n. 92 – Messaggio Al Popolo di Dio sulle CEBs.

4. Ricordiamo qui: Paolo VI, Evangelium nuntiandi, n.73; Codice di Diritto Canonico, can. 212 e 230; Giovanni Paolo II, Christifidelis Laici e il Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 899. 




a ricordo di don Feno





    

Incontro missionari in Ruy Barbosa







Incontro dei missionari italiani.



Ruy Barbosa, 29-11-2011


            Ci siamo incontrati alla Casa della Caritá de Ruy Barbosa e eravamo presenti quasi tutti, mancava solo Fimino che é in Salvador, ma era presente Antonina che, approfittando dell’arrivo di Gianluca, lo ha accompagnato a casa e poi si é fermata per l’incontro, recuparando la famiglia di Giacomo e Kátia in Andaraí e cogliendo cosi l’occasione per visitare la Bezinha. Come sempre, l’incontro é cominciato um poco in ritardo, aspettando le varie persone che arrivavano dai vari posti, ma verso le 9,30 abbiamo cominciato. All’ordine del giorno c’erano alcuni punti, quali:

     Lettura della situazione della chiesa italiana e Reggiano-Guastallese e della situazione política italiana, vista con gli occhi di Gianluca appena rientrato

     Incontro dei missionari italiani della Bahia in gennaio (10-11-12)

    Impressioni e riflessioni delle famiglie dopo i primi due mesi de permanenza in Brasile

    Varie Ed eventuali.

Abbiamo iniziato l’incontro con un breve momento di preghiera, leggendo il vangelo del giorno che ci richiamava a quanto é importante, per percepire la rivelazione del Signore a farci piccoli e lasciare che Lui possa manifestarsi in no. Terminata la preghiera è arrivato dom Andrè per dare il solito saluto e per comunicare che padre Luigi Plebani, dela diocese di Brescia, ha chiesto di ritornare in Ruy Barbosa, per terminare il suo período di contratto; semear che arrivi presto di nuovo.  


Poi padre Marco ci ha detto come si svolgeranno i giorni in Salvador. Saranno due giorni nei quali vorremmo anzitutto conoscerci e condividere le nostre esperienze. Poi pensavamo di ascoltare alcune testimonianze di persone che vivono quotidianamente a contatto con alcune povertá (carceri, moradores de rua, ospedale, ecc.) nell’ambiente urbano della cittá di Salvador. Il tema che è stato scelto è    “ La cittá e le sue povertá: Frammenti di Evangelizzazione” ,  cercando di analizzare quali i problemi e quali risposte come chiesa e come realtà ecclesiale stiamo dando alle varie povertà. Saranno presenti anche i responsabili di Missio in Brasile, cioè Luis Sartorelli de Fortaleza, padre Felice Tenero della diocesi de Floresta in Pernambuco e Soave Busceni della diocesi di Lajes  in Santa Caterina; puó darsi che arrivi anche padre Alberto di Misso dall’Italia…portando euro, speriamo per abbassare i costi. A proposito di questo, Marco ci ha comunicato che la diaria al CTL di Salvador è di 95,00 R$. Il desiderio è di potere incontrare il maggior numero di italiani che lavorano nella Bahia, aumentando la conoscenza di altre esperienze e di altre realtà di chiesa e di società civile.


Gian Luca ha esposto alcune cose sulla chiesa Reggiano-Guastallese e sulla chiesa romana, partendo da alcuni incontri che ha fatto con alcuni preti, e una prima cosa che ha sottolineato è stata la difficoltà che se percepisce sulla questione della Familiaris Consorzio, e sul modo che stanno andando le cose; ci sono cose che non aiutano a fare un cammino di comunione dentro il presbiterio e il malumore aumenta; l’obbiettivo che hanno è quello di diventare una Societá di Vita Apostolica e quindi di staccarsi dalla realtà diocesana, diventando a tutti gli effetti una Congregazione autonoma, con un suo seminario, un suo superiore che decide al di sopra del Vescovo diocesano ecc. I vescovi non si sbilanciano, anche se dicono che stanno facendo le verifiche necessarie e i passi per non dividere, ma il clero sta in difficoltà. C’é anche una certa distanza tra i vescovi e il clero, inquanto é difficile l’accesso al vescovado, bisogna superare lê varie barreire che ci sono per giungere ai piani alti…  A livello di chiesa, si vede la difficoltà di un dialogo e di una collegialità costruttiva, c’è sempre di piú la centralità del Papa, un regresso a livello di Concilio e sembra che le cose stanno riprendendo un cammino anticonciliare. 


A livello di política e di prospettive sociali, le cose non stanno andando molto bene, quello che lascia Berlusconi é nu grande fallimento, una política costruita sopra delle illusioni e per gli italiani adesso ci sara nu cammino duro e di restrizioni; giá é aumentata la benzina e probabilmente saranno fato tagli sulle pensioni, il chè crearà nu certo dissenso político e sociale. Sembra che il governo Monti sia solido e lê persone che lo compongono siano oneste e desiderose di dare una svolta positiva alla situazione delicata che si è creata dopo 15 anni di potere berlusconiano. Sembra che il Brasile risoverà la crise econômica europeu…deu a ser per noi…

Le due famiglie hanno raccontato la loro esperienza in questi primi mexi di permanenza in Andaraì e Utinga, marcando la belezza di stare nel mezzo della gente e imparare da loro i ritmi e le usanze; certo che lê difficoltà non mancano, soprattutto per la língua e per la presenza costante dei bimbi che devono anche loro adattarsi e capire dove sono arrivati. Importante è darsi dei tempi e buttarsi um poco mais, senza la apura di sbagliare e dei dire cose errate e senza senso. Una cosa emersa chiaramente è stato il fatto che necessita di nu punto di riferimento nela parrocchia dove i vive, almeno per i primi tempi, dove tutto è nuovo e dove si sente maggiormente la necessita di nu confronto e di nu appoggio. Ma si è anche detto che bisonha aspettare un tempo più longo perche sono poi solo deu mesi che sono arrivati. 

Abbiamo concluso decidindo di apeire un Blog dei missionari in Bahia, che dovrebbe supplire alla mancata iniziativa del giornalino; padre Paolo Cugini ha già predisposto questo servizio, e quindi ringraziamolo e chiediamo a tutti di potere inviare messaggi e articoli. Tutti pio ci siamo ritrovati interno alla tavola per pranzare insieme.


Um abraço a todos e ate breve, pe. Luis