sabato 4 novembre 2017

DAL VIAGGIO IN ITALIA DI DON LUIGI FERRARI





Scrivo due righe per dire un po’ del tempo passato in Italia e anche il rientro in Brasile. Questo per me è anche un anniversario l’anno scorso come oggi arrivavo in Bahia, con un po’ di timore ma anche con la voglia di immergermi in questa realtà.

Le mie vacanze in Italia sono state un po’ tutte di corsa, ma sono riuscito a vedere e salutare un po’ di persone. E’ stato bello vedere la mamma, essere riconosciuto, è sempre ben curata a Fontanaluccia. Poi la vita dell’Ospizio e della Macchiaccia; incontrare le comunità dell’Alta Val Dolo e Val d’Asta. In particolare Febbio dopo una estate particolarmente affollata. Bello incontrare i Fratelli e le Sorelle della Casa della Carità. Partecipare al ritiro degli ospiti, momento alto è stata la grande Festa del 15 di ottobre: le professioni perpetue, i crocifissi, le promesse e quelle danze che mettono nella liturgia il senso dell’incanto. Ho concelebrato anche all’ordinazione dei diaconi, in particolare Pietro, marito di Chiara mia cugina. Ho visto il vescovo Massimo, che mi ha chiesto un po’ della missione. Ho avuto la possibilità di avvicinare alcune persone nel loro contesto, fa capire meglio gioie e sofferenze che stanno passando. Altro momento forte è stato il mandato missionario diocesano ai partenti per il Madagascar e alle due Sorelle che vengono in Brasile Ir. Alessandra e Ir. Josiane, con il mandato per la Casa da Caridade de Ruy Barbosa. Una chiesa quella reggiana, come anche nella nostra famiglia religiosa, si sente il bisogno di un rinnovamento sia nelle strutture, vedi le unità pastorali, ma anche anche nel cuore e nella mente, nel portare un annuncio nuovo per questo tempo. Lunedì scorso il viaggio di ritorno con Ir. Alessandra e Luca, un ragazzo  adottato che viene in Brasile per riconoscere mamma e papà naturali.  In questa prima settimana ho partecipato della festa in una nostra parrocchia Bonito, NS do Perpetuo Socorro, ben partecipata; ho visitato con Giairo ammalati e anziani della città.  Il sabato in Utinga c’è stato un incontro pubblico con autorità, agricoltori e popolazione; si è parlato del fiume Utinga che, come successo all’inizio di quest’anno per la seca, ad un certo punto del suo percorso rimane senz’acqua.
A soffrire per questo sono le comunità e gli assestamenti di riforma agraria che sono ad una trentina di km dalla sorgente. Per questo il governo dello stato della Bahia ha costretto i piccoli produttori che usano l’acqua del fiume a sospendere di irrigare; la maggioranza sono orti e in particolare le piantagioni di banane. Una pianta di banana per produrre molto ha bisogno di 30 litri di acqua al giorno, e le aree irrigate per questa piantagione sono cresciute moltissimo, così il fiume che ha anche una bella portata non riesce più ad avere acqua sufficiente. Nel dibattito pubblico però non si è arrivati a mettere il dito sulla piaga, ma si sono solo sentite le voci dei produttori che vogliono usare l’acqua per produrre. Domenica scorsa c’é stata anche la giornata dedicata ai giovani di tutta la diocesi ad Ipirà, una camminata fino ad uno spazio grande preparato per la celebrazione della messa, poi musica, danze e drammatizzazioni.
Il tema del DNJ è stato: “Giovani in difesa della vita dei popoli e della madre terra”, uno degli aspetti che sono stati sottolineati è la violenza che subiscono i giovani, tanti sono assassinato, in particolare negri e poveri. Bella la partecipazione e l’animazione anche se la giornata è stata veramente molto calda.
In questi giorni dalla Casa di Ruy Barbosa ci sono molti cambiamenti: sono partite due sorelle ir. Maddalena, che dopo tre anni, è andata in congé, tre mesi in Madagascar; in Italia Ir. Pamela, che si è un po’ brasilianizzata in questo tempo passato qui, ed è stata anche eletta consigliera. Gleide ha lasciato il lavoro e ricomincia in casa, un periodo di discernimento vocazionale; poi è arrivata a dar man forte dall’Italia Alessandra di Modena, ausiliare di Vitriola. Vi affido nella preghiera una ragazza giovane, si chiama Vanessa, é di una piccola comunità Catuabinha, ha fatto una promessa a Santa Lucia, dopo aver perduto la vista per un distacco della retina, malcurato anche dai medici; ha 20 anni e un bimbo di un anno e mezzo.  
Utinga 2/11/2017
 pe. Luis


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