DOn Luigi Gibellini |
Ruy Barbosa,
13-01-24
Ciao a tutti,
eccoci
qui per cominciare a inviare notizie da questa terra baiana e calda; siamo
arrivati da pochi giorni, ma già ci sono state diverse cose che sono avvenute e
per le quali voglio comunicarvi le sensazioni e le emozioni. Cominciamo con la
notte del novenario in Utinga, dove siamo arrivati nel pomeriggio e, quasi per
caso, abbiamo trovato Enzo Bertani in piazza, che stava allestendo lo stand del
progetto “Não sei, mas quero” per la vendita dei prodotti di artigianato fatti
dai ragazzi del progetto. Una accoglienza grande, una gioia immensa nel vedere
tanti italiani in una volta sola, infatti eravamo io, pe. Luiz, pe. Fernando,
Maria Baldo e Titta, una dipendente della Casa della Carità. La parola che è
uscita con più insistenza nel dialogo con Enzo è stata “che sorpresa”, e anche
noi siamo rimasti sorpresi da questo. Poi siamo andati a casa sua dove abbiamo
incontrato Miralva, la sua sposa, che ci ha accolti e ci ha offerto succo e
acqua. Pe. Fernando si è sistemato nella sua camera e poi insieme siamo andati
per la celebrazione della Messa. Titta e Maria sono state accolte nella casa di
Cristina Almeida, che alcuni anni fa aveva fatto una esperienza in Castellarano
e rientrata ha vissuto un tempo alla Casa della Carità.
Arrivando
alla chiesa parrocchiale, è stato
impressionante come la gente e il parroco, pe. Edinaldo, hanno accolto don Fernando.
Il parroco come segno di accoglienza, ci ha messo a disposizione la Casa
Parrocchiale. Dopo la celebrazione un’altra fiumana di gente si è riversata in
chiesa per salutare Fernando e per fare foto. Certamente l’affetto dimostrato
dalle persone ha detto molto di più di tante parole e discorsi; e anche
Fernando certamente ha percepito questa vicinanza e questa gratitudine.
Il giorno dopo siamo stati visitare
la tomba di sr. Lorenza, una suora congolese che ha vissuto nella casa famiglia
“Mãe da Esperança” in Utinga, casa fondata e fatta da don Vittorio Trevisi e
dove per i primi anni brasiliani, anche don Fernando ha vissuto e celebrato;
sr. Lorenza ha vissuto 20 anni a servizio dei poveri e della parrocchia; poi
visita turistica a Cabeceira do Rio, sorgente del fiume che passa per Utinga,
dove poi ci siamo salutati; don Fernando è rimasto con Enzo e noi abbiamo
ripreso la strada del ritorno verso Ruy Barbosa.
Nel pomeriggio si sabato sono stato
con don Luigi in una comunità della campagna che si chiama Morro das Flores,
dove è stata ricostruita la chiesa della comunità, crollata nel tempo; non è
ancora finita, mancano le porte, le finestre, il pavimento, ma domenica
pomeriggio ci sarà l’inaugurazione ufficiale, perché poi la comunità possa
cominciare a riunirsi e celebrare e poi poco a poco finiranno i lavori. E’ una
chiesa fondata sulla roccia, non come idea evangelica, ma proprio perché il
povoado è costruito su un grande laje, cioè una grande roccia.
Alla sera siamo stati alla scuola
agricola “Mãe Jovina” dove abbiamo celebrato la messa di despedida di don Luigi
Ferrari. Era presente il Vescovo Esteval e molta gente venuta dalla città e
dalle comunità della campagna; il Vescovo Estevam ha sottolineato soprattutto
l’aspetto della Gratitudine nei confronti di don Luigi, per il servizio fatto
alla comunità e per il senso missionario che deve stimolare anche i cristiani
di Ruy Barbosa per essere missionari in questa diocesi. Terminata la Messa, ben
animata, ci sono stati i fari gruppi della parrocchia che hanno ringraziato don
Luigi per la dedizione e l’impegno svolto in questi anni; momento molto bello e
forte. Le parole che appaiono sul cartellone e che compongono in verticale la
parola “Luis” sono: Leggerezza, Unione, Fratello, Servizio. Poi rinfresco per
tutti con canti e musica. Ringraziamo sempre per le cose che il Signore ci
mostra attraverso il servizio delle persone.
Um abraço a todos e todas, estejam
unidos no compromisso de cada um, porque o amor de Cristo possa se manifestar
em gestos concretos e também no rosto de cada pessoa que a gente encontra no
dia a dia da nossa vida.
Pe.Luis Gibellini, Irmão
da Caridade e vosso irmão.
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