giovedì 26 settembre 2024

SETTEMBRE A RUY BARBOSA

 





Salvador, 26 setembro 24

SS. Cosme e Damião

Padre Luigi Gibellini

 

  Carissimi tutti,

vi scrivo di Salvador, dove ho appena terminato 3 giorni di formazione permanente con il clero de 3 diocesi sulla “Sindrome di Burnout”, cioè lo svuotamento fisico mentale nella vita presbiterale; legato anche alla fragilità e al sovraccarico di lavoro dei sacerdoti (qualcuno dirà:“ma dové il sovraccarico!!!!) proposto da un sacerdote/Psicologo, della Diocese de Cuiabà (Mato Grosso) padre Rosimar José de Lima Dias. Ho gustato questo momento per la chiarezza e la semplicità dell’esposizione e dei vari fattori che portano alla depressione e in alcuni casi anche al suicidio; è stato bello anche l’incontro con i sacerdoti di altre 3 diocesi vicine a quella di Ruy Barbosa, cioè Bomfim e di Paulo Alfonso. Mi ha anche impressionato il fatto che in alcuni momenti ci siamo divisi per fascia etarie, e io ero, insieme ad un altro prete e i due vescovi (di Bomfim e Ruy Barbosa) tra i più vecchi di età e di anni de sacerdozio…questo è bello perché vuol dire che il clero diocesano è giovane, ma dall’altra parte che io comincio ad essere tra i sacerdoti anziani, o meglio un presbitero.



  Si è parlato molto della pastorale presbiterale, dell’importanza della formazione in seminario, della necessità di non avere paura di ammettere le proprie fragilità, ma il coraggio di parlarne e di farsi aiutare; del non rischiare di isolarsi o di pensare che gli altri sono il problema, del non avere l’idea che siamo noi a risolvere e salvare tutto e tutti, ma scoprire la necessità di darsi dei tempi, organizzare le giornate, non improvvisare, e soprattutto:

Conoscere sé stesso: conoscere chi sono, vedere quali sono i miei valori e conoscere cosa mi muove in relazione agli altri

Accettare sé stesso: conoscere i miei difetti, valorizza le tue caratteristiche; praticare l'accettazione di sé 

Superare sé stesso: sfidare sé stessi per crescere e raggiungere la statura di Cristo; non accontentarsi; superare i tuoi limiti.

  I propositi che si sono fatti a livello delle varie diocesi sono stati decisamente positivi e fruttuosi, vedremo nel tempo come si potranno realizzare; per intanto ci si è proposti di continuare ad avere dei momenti in comune per affrontare queste cose che sono ben presenti nella vita del clero.

  Nella vita di casa abbiamo avuto in questi ultimi tempi varie malattie che hanno accompagnato il cammino della casa; Thaise internata per un tempo in Lauro de Freita e Marines che è appena rientrata sempre dall’ospedale Metropolitano di Lauro di Freita; tutto questo ha scombussolato la regolarità della vita di Casa, ma il Signore è grande e ci stupisce sempre, perché ha sempre inviato persone che ci hanno aiutato e accompagnato, come la presenza dei Novizi Gesuiti che stanno passando il mese di settembre in casa. Una bella presenza e anche un bel momento dove condividere la vita e i vari cammini formativi.

  Abbiamo anche fatto il secondo incontro formativo per le persone che vogliono conoscere e vedere al Casa e come tema di questa volta abbiamo presentato la Casa come “luogo di relazioni” interne ed esterne, con gli ospiti e con le differenti vocazioni che si intrecciano nella vita di casa e con la parrocchia, la diocesi…Non eravamo in molti, ma chi c’era ha partecipato bene ed è stato proprio un bel momento di condivisione.

  Ci siamo anche incontrati come italiani di Casa in casa di Maria, e ci siamo un poco raccontati come ognuno di noi sta, nella vita concreta di ogni giorno e nelle attività che ognuno porta avanti, sia nei progetti sociali come “Cafuné”, APAE, per Maria o nelle attività pastorali o ancora come si sta vivendo in Casa.

  A livello pastorale, in modo particolare in Macajuba, sto adottando insieme con il diacono, una forma di visita nelle comunità della zona rurale, che sono 20, passando alcuni giorni residenziali nella comunità, visitando le famiglie e in modo particolare le persone anziane e ammalate; e alla sera momenti formativi e celebrazioni con la gente. Credo che in questo momento storico, questo può essere un modo di essere presenti e di vivere quella prossimità che tanto spesso ci dice papa Francesco; è nell’ottica di una chiesa in uscita e che ha voglia di entrare in contatto con la gente e con le situazioni concrete delle comunità. Il rischio di concentrare tutto nella chiesa principale è molto alto, e quello di abbandonare le comunità della campagna è una realtà che infelicemente sta in parte già succedendo. Il contatto con le persone, credo che sia quello che ci salva dal verticismo e dal clericalismo, e può diventare il modo di porsi dentro una chiesa che sta cambiando, o meglio, è già cambiata, ma che ha bisogno di piccoli segni che ricordano l’essere chiesa a servizio e non chiesa di potere.



  L’ultima esperienza di visita è stata nel povoado de Nova Cruz, di circa 4.000 abitanti, in preparazione alla festa del Patrono San Miguel Arcajo, dove con le persone della comunità e con l’aiuto di altre persone che sono di comunità vicine, abbiamo visitato in 3 giorni tutte le famiglie; l’ascolto è stato il filo conduttore della visita, il dare tempo ad ascoltare la vita della gente, le gioie, le fatiche, le sfide, le angosce, le sofferenze, hanno illuminato queste giornate; mi ricordo che siamo entrati in una casa dove due fratelli semi paralizzati, ci hanno accolti. Casa molto povera, entrambi incapaci di movimentarsi bene, ma molto accoglienti, ringraziando della visita e ricordandoci di tornare e non dimenticarli; storie di donne/mamme con mariti che bevono e sono violenti, situazioni di abuso, ma anche, grazie a Dio, famiglie belle, con molti figli e di fede.

  Ascoltare è un arte che dobbiamo sempre più acquisire, sapendo che dobbiamo avere l’umiltà di stare un poco in silenzio di fronte a tanti drammi.

  E’ anche tempo di Politica Municipale, per tanti aspetti anche nelle comunità si rischia la paralizzazione, tutto è incentrato sul candidato, sul vereador, su come andranno le cose per potere sperare in un lavoro, in un aiuto per riformare la casa, per avere un contributo momentaneo che può servire per la propria famiglia; il giorno dell’elezioni, domenica 6 ottobre, si fermano tutte le attività parrocchiali, si celebra il sabato, perché la gente è troppo occupata nelle elezioni. Purtroppo non si è fatto niente a livello di coscienza politica; la CNBB (Conferencia Nacional Bispos do Brasil) ha prodotto un poco di materiale ma qui in Diocesi mi sembra che nessuna abbia fatto qualcosa per sensibilizzare o promuovere dibattiti e riflessioni.


Gianluca Guidetti con il vescovo Stefano


  La parrocchia di Ruy Barbosa sta affrontando anche alcune opere importanti, come la riforma della Cattedrale e la costruzione della nuova Curia Diocesana, che occupano un grande sforzo, sia a livello economico che di energie umane, in modo particolare del parroco pe. Erivaldo. La nuova parrocchia di ‘S. Giuseppe operaio’ e Nossa Senhora Aparecida, è in fase di cambiamenti, l’attuale parroco pe. Islan, lascierà la parrocchia alla fine dell’anno per potere fare una esperienza missionaria in Parà, area Amazzonica, e quindi si sta vedendo come sostituirlo; per ultimo, ma non per minore importanza, in dicembre è stata confermata l’ordinazione a Diacono Permanente di Gianluca Guidetti, in Miguel Calmon, sua attuale parrocchia, ma poi si sposterà in Ruy Barbosa e comincerà il cammino di servizio diaconale qui in Città. Ringraziamo Dio per questo bel dono e per il cammino di Gianluca in questa chiesa.

  Il mese di settembre è il mese della Bibbia, e quest’anno la chiesa brasiliana ha scelto come testo base il Libro del Profeta Ezechiele; è bello vedere come nelle comunità ci si muove per fare momenti di lettura orante, nelle case, nelle piazze, nelle cappelle per evidenziare quanto la Parola di Dio deve illuminare la vita delle persone e delle comunità.

  Bom, acho que sejam suficiente estas noticias; espero que possam chegar também noticias de Reggio Emilia, ou das varias pessoas que querem partilhar um pouco da própria vida com a missão do Brasil, sabendo que, além do Whatzapp, é sempre bem apreciado uma carta, algumas reflexões sobre o que vocês vivem e experimentam. Um abraço a todos e que Deus possa sempre acompanhar o caminho de cada um de vocês. Atè logo, pe. Luís, irmão da Caridade e vosso irmão.  

mercoledì 25 settembre 2024

Comunidade Malhada Nova, Macajuba

 




 31 agosto 24

Padre Luigi Gibellini

            Carissimi tutti,

            vi scrivo da una comunità della zona rurale, Malhada Nova, della parrocchia di Macajuba, dove insieme con suor Eloenia e il diácono Genival abbiamo passato alcuni giorni (3)  di visita e di incontri in preparazione alla festa del patrono della Comunità che è San Bernardo. Tre giorni di pioggia che ridà forza e coraggio agli agricoltori e contadini di questa regione e che aiuta la campagna e riprendere vita; ma anche tre giorni di visita alle famiglie e alle persone ammalate e anziane della Comunità e momenti celebrativi insieme alla gente di questo paesino. Il tema del triduo in preparazione alla festa di san Bernardo è stato: “la Chiesa: una sinfonia di vocazioni” legato al mese vocazionale che in Brasile si celebra nel mese di agosto. Ogni sera si è poi ha avuto un tema specifico, la prima serata è stato “la famiglia luogo dove nascono tutte la vocazioni”, la serata seguente “chiamati e inviati in missione” e i giovani hanno animato questa serata, e l’ultima serata il tema è stato “perseveranti nella preghiera e testimoni del vangelo” e gli invitati della serata sono stati gli anziani e le persone ammalate della comunità. Nell’ultimo giorno nella mattinata sono stato con Samile,  una giovane di 19 anni, a visitare alcune famiglie dove si incontravano persone anziane e malate; proprio dei bei momenti e incontri. Nella prima casa che abbiamo visitato, una casa ben povera, nella campagna, ben distante dal paesino, la signora che ci ha accolto è stata la mamma di 4 figli, e insieme con lei, il marito che era fuori per lavoro, la mamma del marito e tre fratelli con problemi, uno cieco, l’altro con depressione e la sorella con deficienza mentale. Tutto in un quadro ben povero, le pareti annerite dal fumo del fugão a legna, il pavimento de terra, e i mobili ben rovinati. Dentro questo contesto, la signora mi ha offerto un cafezinho in un bicchiere che non dava l’idea di essere igienicamente pulito, mas un cafezinho non si rifiuta mai…

            L’incontro con le persone è sempre un momento molto ricco e bello, la prossimità con la realtà ti aiuta a mantenere i piedi per terra, senza fare tante congetture o non farsi delle illusioni; mi piace sempre ricordare quello che papa Francesco dice: “la realtà supera l’ideale” e qui è ben concreto questo. Mi piace molto avere l’opportunità di dare tempo alla visita, sia in preparazione alle Sante Missioni Popolari che avverranno nel prossimo anno, ma indipendentemente da questo, perché l’incontro con la gente alimenta molto la mia vita di sacerdote e la rende più vera e concreta. In una famiglia abbiamo incontrato due fratellini, una di 4 anni, con la sindrome de Down di nome Tamile e suo fratello de 3 anni di nome Icaro, insieme con la bisnonna Raimunda di 85 anni, con problemi di deambulazione, dovuta a un ictus e insieme con loro la mamma e il papà con la nonna. L’ultimo incontro della mattinata è stato con dona Anice, quinta di 32 fratelli; la mamma ha avuto il primo figlio a 12 anni e quando dona Anice ha avuto il suo primo figlio, la mamma ha avuto l’ultimo, cose da Guinness dei primati. Ma questa è la vita della gente, anche se adesso le cose stanno un poco cambiando.

            Abbiamo avuto anche alcuni incontri con la comunità, uno con un gruppino di giovani, ai quali abbiamo  proposto un percorso formativo e di incontri per aiutarli e prendere sempre più coscienza del loro essere cristiani e di come impegnarsi nel cammino della comunità e poi un incontro con la Coordinazione della comunità composta da 4 persone per incentivare l’impegno della comunità ad incontrarsi, a mantenere fede al cammino di chiesa e a formare alcune persone come catechisti,  per dare catechesi ai bimbi e adolescenti che ancora non hanno ricevuto i sacramenti. L’aspetto sacramentale è uno dei temi più dibattuti all’interno della parrocchia, ma credo anche che sia la realtà di tante parrocchie della diocesi di Ruy Barbosa; ci sono delle indicazioni ma a volte si rischia di interpretarle o di viverle a seconda della situazione. Ma di questo ne parleremo in un altro momento…kkk

            E’ tempo di elezioni politiche in tutti i Comuni del Brasile e la propaganda politica sta scaldando le piazze e alimentando aspettative da parte di tanti; la politica è decisamente un aspetto forte per la gente, o meglio sfruttare la politica in questo momento è una caratteristica, sia da parte di chi si presenta come candidato, sia da parte di chi vota, perché può diventare una risorsa lavorativa se il proprio candidato riesce ad essere eletto; o momento per chiedere favori o cose che servono per migliorare la propria condizione sociale, che vuole dire commerciare il proprio voto per i propri interessi.

            La chiesa tenta di aiutare la gente a prendere coscienza del fatto che il voto è un diritto e che è importante usare il voto non per il proprio interesse, ma come strumento per garantire al popolo i diritti che servono per migliorare la vita della gente, che non si può votare solo per avere vantaggi personali, ma perché ogni persona abbia ciò che serve per vivere con dignità, per avere accesso a una buona salute, per garantire un buon lavoro e una buona casa. Ma questo, per adesso è ancora un sogno è anche il mese …

Le elezioni si svolgeranno la prima domenica di ottobre, e chi vincerà comincerà a governare dal primo di gennaio 2025.

            In verità, qui in Ruy Barbosa, non si fanno, almeno per adesso, incontri sui documenti presentati dalla CNBB, chissà se ci saranno in questo mese di settembre che vai cominciare.

            Il mese di settembre è anche il “mese della Bibbia” e quest’anno il libro scelto è quello di Ezechiele, 4 incontri che affrontano alcune tematiche, che dovrebbero essere sviluppate nelle varie comunità. All’inizio del mese ci saranno alcuni incontri formativi per presentare il materiale che sarà lavorato successivamente nelle comunità.  La Parola di Dio è ciò che sostenta, insieme all’eucaristia, le comunità che celebrano una volta al mese, riconoscendo la differenza tra una Comunità Ecclesiale Missionaria le (vecchie CEB, cioè Comunità Ecclesiale de Base) da una comunità Luogo di Celebrazione. Qual è la differenza tra le due: la prima che, oltre al momento celebrativo (Messa) la comunità si incontra settimanalmente o quindicinalmente, per leggere la Parola di Dio, per fare gli incontri proposti dalla CNBB (tipo mese della bibbia, o Dizimo, o mese vocazionale ecc.) fare un poco di catechesi, visitare i malati; la seconda si ritrova solo per la celebrazione, ma non riesce a fare altre cose.

            Concludo avvisando che ci saranno due ordinazioni sacerdotali in diocesi: il 19 ottobre sarà ordinato il diacono Rafael nella parrocchia di Boa Vista di Tupim, e il 9 novembre il diacono Reginaldo nella parrocchia di Ipirà; il 14 dicembre sarà ordinato diacono permanente, a Dio piacendo, Gianluca Guidetti, economo diocesano. Que Deus continue abençoando o caminho desta igreja e da missão em terra brasileira e nos ajude a ser sempre sinais da presença de Deus no meio do seu Povo. Um abraço a todos e bom mês de setembro.

Pe.luis irmão da Caridade e vosso irmão.

PERIODO DI PASQUA

 




Ruy Barbosa, 9 de abril 2024

 

     Padre Luigi Gibelli

Ciao a tutti,

cerco di mettere in fila le cose che ho vissuto in queste ultime settimana, a partire dalla settimana santa che ho vissuto nella parrocchia di S.Lucia V.M. in Macajuba. Ho cominciato com la celebrazione della Domenica della Palme, celebrando in alcune comunità della campagna e in um povoado che si chiama Nova Cruz, di circa 3000 persone. E’ stato um bell’inizio di settimana. Poi la visita agli ammalati a Macajuba e la Messa com chi è riuscito a venire il mercoledì e il Mutirão (confessioni com vari padri) di confessioni in Ruy Barbosa; altro momento bem marcante e significativo. Tanta gente che si è accostata al sacramento della misericordia e tanta gente che aveva bisogno di essere ascoltata nella concretezza della vita che sta vivendo. Ammetto di essermi emozionato di fronte a diverse persone che stanno portando dei pesi grandi, ma com tanta dignità. Poi il giovedì Santo al Progetto “Levanta-te e Anda” dove ci siamo lavati i piedi a vicenda, partendo dal fatto che Gesù disse proprio questo: “come ho fato io fate anche voi...” ed é successo proprio così. Il venerdì l’ho celebrato in Macajuba, prima abbiamo fatto la celebrazione in chiesa, poi i giovani avevano preparato la Via Crucis per le vie della cittadina, fino ad arrivare in chiesa dove abbiamo deposto il Signore nel sepolcro che era stato preparato. Il Sabato Santo sono tornato a Nova Cruz dove abbiamo celebrato la Viglia Pasquale, bem preparata e dopo la Messa siamo andati con i chierichetti e alcune persone della comunità a mangiare una pizza…anche buona. La cosa che mi ha fatto finire bene la serata, è stato l’incontro con il pastore della Chiesa “Assemblea de Deus” con il quale ci siamo scambiati gli auguri di Pasqua. La domenica ho celebrato in due comunità della campagna e ho concluso la giornata in Macajuba con la messa della sera.

     I primi giorni della settimana dell’ottava li abbiamo passati in Andaraì con i sacerdoti della diocesi e il vescovo dom Estevam; un momento de “Lazer”, cioè di svago e fraternità sacerdotale; io ci sono andato con Agdo ed abbiamo dormito a casa di Bezinha, con la quale abbiamo avuto la possibilità di scambiarci pareri e visione del come sta andando il cammino di chiesa in Brasile e nella diocesi. Poi alcune celebrazioni in alcune comunità in Ruy Barbosa, in modo particolare quella a Poço Longe, un “assentamento” frutto della Riforma Agraria, dove si celebravano i 25 anni di presenza su quella terra. Nella Messa alcuni che erano presenti 25 anni fa hanno raccontato il percorso e le vicende che hanno accompagnato quel tempo, momenti di lotta e di sofferenza, ma anche di soddisfazioni quando si è arrivati ad avere la casa e la terra; la storia ci insegna sempre a leggere gli eventi che sono avvenuti per potere leggere il presente e avere uno sguardo positivo per il futuro. E’ sempre bello vedere come le cose si riescono a fare se le persone credono che possano accadere.

     Un altro bel momento celebrativo è stato l’incontro con la Comunità Jabutì, altro assentamento, molto più piccolo, 15 famiglie, e una comunità un poco spenta; sono arrivato con 3 persone che mi hanno accompagnato, che fanno parte di un’altra comunità vicina, perché non sapevo dove si trovava la comunità. E’ stato bello condividere la Parola, nella semplicità, ma anche nella concretezza della vita; il ritratto della prima comunità cristiana degli Atti, ha aiutato, a riconoscere come la condivisione è una cosa necessaria per la vita della comunità. Il Sig. Nelson ha detto che “se non avviene questo nella vita dell’assentamento, il nostro vivere diventa una cosa che perde di senso, perché succede che prevale il proprio benessere e il proprio interesse, e questo non fa vivere ma uccide le relazioni”.

L’ottava di Pasqua si è conclusa con la festa della Casa della Carità, preparata con le SS.40 de adorazione; è stato un momento molto partecipato, sia dai volontari che dalla parrocchia. Il sabato sera c’è stata una veglia eucaristica, guidata dal diacono Genival, e poi l’adorazione durante tutta la notte. La domenica la S.Messa presieduta dal parroco, pe. Erivaldo e poi nel pomeriggio la festa in casa, con canti, musiche e torta.

Domenica 7 aprile, in Nova Cruz c’è stato l’invio dei catechisti e la programmazione dell’anno pastorale e celebrazione eucaristica. Questa comunità, nell’idea del Vescovo Estevam, dovrà diventare una Area Pastorale che riunisce le comunità più piccole che sono li intorno, come punto di riferimento e formativo.

Per adesso mi sembra abbastanza, domenica 21 aprile ci sarà in Ruy Barbosa, l’ordinazione diaconale di due seminaristi, Reginaldo e Rafael, che poi a fine anno dovrebbero diventare sacerdoti.

Vi invio anche alcune foto per rendere più visibile quello che vi ho scritto, um abraço e atè breve, pe.Luis.  

RITIRO DIOCESANO IN PREPARAZIONE DELLE MISSIONI POPOLARI NELLA PARROCCHIA DI MAIRI

 





Lettera del 20 di marzo 2024

 

La gioia di scoprirsi destinatari e portatori di un dono immenso: il vangelo di Gesù…

Prendere coscienza della ricchezza che ci è stata donata e gustare la bellezza e la luce che dona alla nostra vita…

Capire che un dono così grande non può rimanere chiuso sterilmente nel cuore…

La responsabilità impegnativa e liberante di condividere questo dono…

Ecco alcuni pensieri e sentimenti che ci hanno riempito il cuore nei due giorni di ritiro diocesano, 2 e 3 marzo, in preparazione alle Sante Missioni Popolari, nella parrocchia di Mairi. Un’esperienza che è difficile riassumere in una pagina scritta, non fosse altro per il numero e la varietà dei partecipanti: 350 laici, consacrati, sacerdoti, leader di comunità e pastorali, seminaristi, giovani, adulti e senior, di tutte le parrocchie della nostra diocesi, guidati dal nostro vescovo, Dom Estevam. Tutti riuniti, nell’ascolto attento e partecipe di Pe. Joao Paolo, membro del coordinamento della Missioni Popolari. Le parole che ci ha donato sono state un concentrato di Vangelo, piene di passione per l’annuncio, soprattutto verso i cosiddetti lontani e verso chi nei travagli della sua vita ha bisogno di un sostegno di forza e speranza. Questa chiamata del Signore cambia, trasforma, travolge tutto. Anche i limiti personali e comunitari, le difficoltà della situazione sociale, i problemi e le necessità stesse delle nostre comunità, non possono fermare questo appello, anzi, proprio nella risposta generosa al Signore che ci affida questa missione possiamo trovare la chiave per sbloccare tante tensioni, difficoltà, chiusure.

Si può tentare uno stringatissimo riassunto: sabato mattina accoglienza,nel pomeriggio e conclusione con veglia eucaristica. Domenica mattina Santa Messa, seguita da provocazioni, suggestioni, indicazioni per il cammino futuro.

C’è molto, molto più di questo e tutti – e questa è l cosa più bella - abbiamo la possibilità di scoprirlo e gustarlo. Infatti questo non è che l’inizio del cammino, che continuerà nelle parrocchie e con altri incontri per tutta la diocesi.

Impegnativo? Difficile? L’ennesima cosa da fare, che si aggiunge alle già nostre lunghe liste….

Davanti ai dubbi e alle perplessità, è bello condividere le ultimissime parole che abbiamo ascoltato alla fine del ritiro, proprio dai parrocchiani di Mairi, a cui è stato chiesto, con poco tempo a disposizione, di organizzare la logistica di un incontro di questa portata. Un impegno, una sfida non da poco. Il risultato: un’accoglienza splendida, generosa, degna del carinho bahiano, ma soprattutto piene di gioia contagiante. La dimostrazione nel saluto finale dei parrocchiani di Mairi:” Gente, la missione è già cominciata, non abbiate paura, i frutti sono già qui da gustare!”

ULTIME DA RUY BARBOSA - GENNAIO 2024

 

DOn Luigi Gibellini


Ruy Barbosa, 13-01-24

 

            Ciao a tutti,

eccoci qui per cominciare a inviare notizie da questa terra baiana e calda; siamo arrivati da pochi giorni, ma già ci sono state diverse cose che sono avvenute e per le quali voglio comunicarvi le sensazioni e le emozioni. Cominciamo con la notte del novenario in Utinga, dove siamo arrivati nel pomeriggio e, quasi per caso, abbiamo trovato Enzo Bertani in piazza, che stava allestendo lo stand del progetto “Não sei, mas quero” per la vendita dei prodotti di artigianato fatti dai ragazzi del progetto. Una accoglienza grande, una gioia immensa nel vedere tanti italiani in una volta sola, infatti eravamo io, pe. Luiz, pe. Fernando, Maria Baldo e Titta, una dipendente della Casa della Carità. La parola che è uscita con più insistenza nel dialogo con Enzo è stata “che sorpresa”, e anche noi siamo rimasti sorpresi da questo. Poi siamo andati a casa sua dove abbiamo incontrato Miralva, la sua sposa, che ci ha accolti e ci ha offerto succo e acqua. Pe. Fernando si è sistemato nella sua camera e poi insieme siamo andati per la celebrazione della Messa. Titta e Maria sono state accolte nella casa di Cristina Almeida, che alcuni anni fa aveva fatto una esperienza in Castellarano e rientrata ha vissuto un tempo alla Casa della Carità.

Arrivando alla chiesa parrocchiale,  è stato impressionante come la gente e il parroco, pe. Edinaldo, hanno accolto don Fernando. Il parroco come segno di accoglienza, ci ha messo a disposizione la Casa Parrocchiale. Dopo la celebrazione un’altra fiumana di gente si è riversata in chiesa per salutare Fernando e per fare foto. Certamente l’affetto dimostrato dalle persone ha detto molto di più di tante parole e discorsi; e anche Fernando certamente ha percepito questa vicinanza e questa gratitudine.

            Il giorno dopo siamo stati visitare la tomba di sr. Lorenza, una suora congolese che ha vissuto nella casa famiglia “Mãe da Esperança” in Utinga, casa fondata e fatta da don Vittorio Trevisi e dove per i primi anni brasiliani, anche don Fernando ha vissuto e celebrato; sr. Lorenza ha vissuto 20 anni a servizio dei poveri e della parrocchia; poi visita turistica a Cabeceira do Rio, sorgente del fiume che passa per Utinga, dove poi ci siamo salutati; don Fernando è rimasto con Enzo e noi abbiamo ripreso la strada del ritorno verso Ruy Barbosa.

            Nel pomeriggio si sabato sono stato con don Luigi in una comunità della campagna che si chiama Morro das Flores, dove è stata ricostruita la chiesa della comunità, crollata nel tempo; non è ancora finita, mancano le porte, le finestre, il pavimento, ma domenica pomeriggio ci sarà l’inaugurazione ufficiale, perché poi la comunità possa cominciare a riunirsi e celebrare e poi poco a poco finiranno i lavori. E’ una chiesa fondata sulla roccia, non come idea evangelica, ma proprio perché il povoado è costruito su un grande laje, cioè una grande roccia.

            Alla sera siamo stati alla scuola agricola “Mãe Jovina” dove abbiamo celebrato la messa di despedida di don Luigi Ferrari. Era presente il Vescovo Esteval e molta gente venuta dalla città e dalle comunità della campagna; il Vescovo Estevam ha sottolineato soprattutto l’aspetto della Gratitudine nei confronti di don Luigi, per il servizio fatto alla comunità e per il senso missionario che deve stimolare anche i cristiani di Ruy Barbosa per essere missionari in questa diocesi. Terminata la Messa, ben animata, ci sono stati i fari gruppi della parrocchia che hanno ringraziato don Luigi per la dedizione e l’impegno svolto in questi anni; momento molto bello e forte. Le parole che appaiono sul cartellone e che compongono in verticale la parola “Luis” sono: Leggerezza, Unione, Fratello, Servizio. Poi rinfresco per tutti con canti e musica. Ringraziamo sempre per le cose che il Signore ci mostra attraverso il servizio delle persone.

            Um abraço a todos e todas, estejam unidos no compromisso de cada um, porque o amor de Cristo possa se manifestar em gestos concretos e também no rosto de cada pessoa que a gente encontra no dia a dia da nossa vida.

Pe.Luis Gibellini, Irmão da Caridade e vosso irmão.