Provo a scrivere due righe, dopo la Pasqua e anche dopo sei mesi di
permanenza in Brasile. La full-imersion in questo mondo è stata senz’altro
positiva. Il poter riparlare una lingua e conoscere anche i cambiamenti che ci
sono stati in questi anni, in particolare quelli ecclesiali; il partecipare
alla vita di un popolo che cerca di vivere una vita piena, ma senza dubbio
soffre e chiede una aggiunta di speranza. Un aspetto che senz’altro è cambiato
nella chiesa è l’approccio al battesimo. Un tempo si battezzava tutti senza
problemi, ora l’accesso al sacramento è più difficile: si richiede alla
famiglia e ai padrini di partecipare nella comunità dove vogliono battezzare i
loro figli. Certamente la scelta della chiesa brasiliana è stata quella di
valorizzare i sacramenti della iniziazione cristiana, e far si di recuperare il
senso del cammino catecumenale. Per Pasqua sia io che pe. Riccardo abbiamo
fatto le veglie pasquali con battesimo degli adulti. Molte comunità hanno
adulti che si sono preparati per la Prima Comunione e anche per la Cresima.
Abbiamo incontrato adulti che sinceramente cercano attraverso il cammino di fede
di rinnovare la propria vita e quella delle loro famiglie; partecipando anche
alla vita della comunità cristiana. Un altro aspetto ecclesiale che è cambiato
è quello dei gruppi carismatici, i gruppi del Rinnovamento dello Spirito sono
portatori di un nuovo modello di chiesa: con i suoi canti, il suo modo di
pregare e anche di celebrare la messa, lo sviluppo della decima (l’offerta
mensile alla chiesa). Qui nelle nuove parrocchie che abbiamo cominciato ad
accompagnare molti sono i gruppi che svolgono ministero della musica,
alternandosi per animare la liturgia, con gli strumenti musicali e le corali: i
canti sono molto preparati, in generale da internet scaricano melodie e testi.
Abbiamo come chiesa nel tempo della quaresima approfondito il tema della salvaguardia
del creato, in particolare riflettuto su come si vive nel contesto naturale in
cui viviamo, qui il bioma della nostra regione è la catinga, con la flora e la
fauna di questo parte del Brasile che è segnata dal clima semi-arido. Abbiamo
passato un periodo con poche piogge e anche il Rio Utinga, che è il principale
fiume della regione, non arrivava a fornire acqua alle comunità più distanti.
Poi è piovuto un poco e adesso non si parla più della crisi d’acqua; i problemi
ambientali che nel Brasile tutto sono veramente enormi, non vengono affrontati
e cosi si va avanti per risolvere i problemi immediati quando sorgono. Ieri
siamo stati partecipi di una assemblea pubblica in cui si è dibattuto sulla
costruzione di una fabbrica di cemento a Lagedinho che uno dei municipi più
poveri e piccoli della regione. Tutti con delle grandi aspettative per i nuovi
posti di lavoro promessi ma non si è capito quale sarà l’impatto sulla
popolazione e sull’ambiente di questa impresa. Per quanto riguarda la realtà
sociale mi sembra che sia aumentato l’uso e consumo delle droghe e dell’alcol,
per questo c’è una criminalità più diffusa anche nelle nostre piccole realtà.
Arrivi in una comunità per celebrare la messa e scopri che hanno appena ucciso
un uomo, o come mi è capitato l’altro giorno incontrare i genitori di Edoardo,
un quindicenne ucciso alcuni giorni prima per sbaglio, lo avevano scambiato per
un suo cugino. Quindi il tema della pace e della cultura della non-violenza va
sempre di più educato e proposto per le nuove generazioni. Poi la politica e il
governo attuale sono veramente un disastro: una classe politica che è solo
preoccupata di mantenere i suoi privilegi e per questo si cerca di smantellare
lo stato sociale: le leggi che garantiscono la classe dei lavoratori, la
riforma della Previdenza, per accedere alla pensione sia aumentano gli anni e i
contributi; senza contare l’aspetto dell’assistenza sociale per le persone
disabili che vengono tagliati gli aiuti.
Per questo, anche come chiesa abbiamo promosso una manifestazione pubblica
in protesto per questi cambiamenti che attingono il nostro popolo in
particolare le classi più svantaggiate, come gli agricoltori. Dopo Pasqua con
don Riccardo abbiamo fatto una due giorni con i religiosi della diocesi, un
momento di riposo nella Chapada Diamantina, con le cascate e le piscine
naturali in cui vale sempre la pena immergersi come nella vita di questo popolo
che cerca sempre quella speranza che solo il Cristo morto e resuscitato può
garantirgli.
iIn Brasile il 2017 è anno mariano, sono 300 anni di Aparecida, la Madonna
patrona del Brasile. Apparsa nelle acque del fiume Paraiba, pescata
da poveri pescatori, è una piccola e fragile immagine di creta,
raccolta nel fondo del fiume è diventata scura; è stata trovata
prima il corpo e poi la testa. I pescatori quando l’hanno trovata e portata
nelle loro case hanno dovuto raccoglierla e curarla con delicatezza, ricomporla
e hanno sentito il dovere di metterci anche un manto. Pian piano questa Madonna
ha fatto grazie, e a questo popolo ancora nella schiavitù è stata Madre
di Speranza libertà e pace. Nella festa che abbiamo fatto per i 21 anni della
Casa della Carità mi è piaciuta molto una processione mariana, con l’immagine
di Aparecida, che abbiamo fatto tra le vie del barro Boa Vista, dove è posta la
casa. Anche la Casa è apparsa qui 21 anni fa, e con tutti gli ospiti che sono
passati e quelli presenti, immagini di Cristo che va accolto e curato; come
hanno fatto i pescatori con Aparecida. Nello stesso tempo Aparcida è stata una
grazie per il popolo così speriamo lo sia anche la Casa per questo popolo e
questa chiesa di Ruy Barbosa.
Um Abbraccio
pe. Luigi
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