sabato 30 maggio 2015

LE PASTORALI SOCIALI: UNA SCELTA DELLA DIOCESI DI RUY BARBOSA




               La Diocesi di Ruy Barbosa, per quel che la conosco da quando ne sono entrato al servizio nel gennaio del 2001, ha sempre mostrato una forte componente sociale. Questa caratteristica, que le è rimasta fino ad oggi, non è così presente in tutte le altre diocesi del Brasile. Si sà che l’impronta pastorale viene data dal vescovo locale, nel rispetto e nei limiti delle regole e delle norme che la Conferenza Episcopale Brasiliana (CNBB) si è data nel corso del tempo. Regole e norme che hanno recepito l’influsso positivo dei documenti prodotti dal Conciio Vaticano II e, con ancor maggior forza, dei documenti scaturiti dalla cinque Conferenze Latinoamericane (Rio de Janeiro, Medellín, Puebla, Santo Domingo e Aparecida).
               La dimensione sociale della nostra Diocesi sorella qui in Brasile possiede alcune caratteristiche che provo a sintetizzare, per poi descrivere quelle che sono le Pastorali Sociali più importanti.
               La presenza di un gruppo di missionari preoccupati con la realtà sociale e politica credo sia stata determinante per direzionare le scelte pastorali degli ultimi 15 anni. Un vescovo belga, Andrè de Witte, una coordinazione diocesana composta dai frati francescani Luciano Bernardi (italiano) e Dito Ballio Prado (brasiliano) prima e suor Terezinha Maria Foppa (brasiliana) poi, hanno influenzato di forma significativa e permanente l’assetto pastorale della Diocesi di Ruy Barbosa. I problemi della Riforma Agraria, delle persone di ceto medio basso senza terra, senza lavoro e senza casa di scelte economico-politico non popolari fatte dai governi brasiliani di turno, delle questioni ambientali, sono stati ritenuti una priorità dell’ambito sociale, anzi la principale priorità alla quale dare risposta attraverso le azioni pastorali pensate ed intraprese dalla CPT (Commissione Pastorale della Terra) oggi divenuta CPT-A (Commissione Pastorale della Terra e dell’Acqua).
               Senza voler entrare nel cammino storico che le ha portate fino a Ruy Barbosa, vediamo quali sono le principali Pastorali Sociali presenti in Diocesi e di cosa si occupano.
Pastorale della Terra e dell’Acqua. È la principale Pastorale Sociale presente nella Diocesi di Ruy Barbosa. Sono molti gli ambiti di cui si occupa; tra i più importanti distacco: La Riforma Agraria, la gestione dell’acqua, il lavoro sottopagato e schiavo, la condizione della donna contadina, le questioni dell’ambiente e dell’ecologia, la difesa dei diritti umani e la formazione etica e civica delle persone, la tutela delle popolazioni locali: indigeni e quilombolas (negri di origine africana).
Il problema della Riforma Agraria è molto antico e di difficile soluzione. Problema político! Varie ondate di colonizzatori stranieri (portoghesi, italiani, olandesi, francesi, cinesi, giapponesi e polacchi) hanno fatto fortuna con le terre brasiliane. Molti di loro, insieme a ricchi proprietari brasiliani, usavano, e usano tutt’ora, il sistena del “grilagem” (che consisteva nel collocare in bauli o cassetti chiusi per vari giorni, documenti di proprietà del terreno falsi e appositamente redatti con date molto antiche. Insieme ai documenti venivano introdotti tipi di larve o grilli che rendevano giallognoli i fogli dando l’impressione di essere veritieri e antichi). Ancora oggi in Amazzonia questo sistema illegale è usato per appropiarsi di terre pubbliche con finalità speculative e di sfruttamento delle risorse naturali. In questo modo il Brasile si è conquistato uno dei primi posti in materia di distribuzione disuguale della terra (e delle ricchezze....). Accanto a migliaia di persone senza terra troviamo famiglie di ricchi latifondisti che possiedono territori vasti come il Belgio o l’Emilia Romagna.
La CPT-A affronta questo problema aiutando le persone che invadono la terra in funzione di poter riceverene un pezzeto per coltivare e costruire la casa. Due forme di azione: accampamenti e assentamenti. Accampati sono quelli che entrano in terre di altri e iniziano il processo, lungo e doloroso, per arrivare ad ottenere la proprietà. Assentati sono coloro che hanno già ottenuto dall’INCRA (Organo del Governo Brasliano che si occupa della colonizzazione agricola)  il diritto di poter rimanere sulle terre. La CPT-A ausilia, aiuta, accompagna le pratiche ed i processi offrendo i servizi gratuiti di un avvocato competente su queste questioni.
La gestione dell’acqua. Altra situazione molto delicata e pericolosa. L’acqua del Brasile fa gola a molti. L’acquifero “Guarani” è il secondo più grande serbatoio di acqua dolce del mondo. Passa sotto a otto (dei ventisei) stati della federazione brasiliana continuando in Argentina, Uruguai e Paraguai. Possiede una estensione di 1.200.000 Km²! Da 2.500 anni soddisfa le esigenze della popolazione brasiliana. Ma non è solo questo l’ “oro azzurro” che il continente giallo-verde possiede. Dalle nostre parti il fiume São Francisco passa per 5 stati della federazione e per 521 municipi. È il quinto maggior affluente del Brasile con 3.180Km.  Nello Stato della Bahia il fiume forma una ripresa (nel comune di Sobradinho) che genera energia elettrica per migliaia di persone. Molti pescatori vivono grazie alla presenza del fiume che, sin dal governo Lula, è stato oggetto di dispute politiche legate al progetto di trasposizione del proprio letto. Un progetto faraonico che finirà per beneficiare i ricchi proprietari terrieri. Pescatori e popolazioni indigene stanno soffrendo per queste decisioni politiche che smuovono ingenti somme di denaro. La CPT-A sempre si è opposta a questo progetto. Anche nella nostra Diocesi sono state fatte manifestazioni, campagne, incontri per impedire la trasposizione, ma non sono serviti. Neanche lo sciopero della fame del vesovo Luis Cappio della Diocesi di Barra ha prodotto effetti. Aveva costretto il presidente Lula a sospendere i lavori, poi ricominciati a ritmi velocissimi per recuperare il tempo perduto.
Il lavoro sottopagato e schiavo. Una delle azioni della CPT-A di Ruy Barbosa è quella di aiutare i lavoratori della terra che sono entrati nel giro del lavoro schiavo. Lontani da casa, in proprietà rurali (fazende) dove le condizioni di igiene sono pessime, non possono ucire senza il permesso del loro datore di lavoro (il signore della terra di turno). Usano quasi tutto il salario per pagare lo spaccio (interno alla fazenda) comprando alimenti e cose per l’igiene personale. Non sono registrati per cui non vengono raccolti contributi pensionistici ne di fine rapporto. Insomma vengono privati dei diritti elementari nel momento che accettano il lavoro ed entrano nella fazenda. Nel momento che vogliono uscire, ritornare a casa, cambiare lavoro, vengono minacciati di morte dai sicari dei proprietari terrieri. La CPT-A li appoggia preparando (con l’aiuto di avvocati) le denuncie e inviandole alle autorità competenti.
La condizione della donna contadina. Tutte le donne sono soggetto di attenzioni e premure per la CPT-A, ma quelle che lavorano e abitano nelle campagne lo sono in modo particolare. Molto spesso sfruttate, abbandonate, vittime di uomini senza scrupoli creati senza principi e valori, soffrono in silenzio per paura di ritorsioni e vendette, addirittura dei propri mariti. Lavorano in casa senza sosta, nei campi durante tutta la settimana, senza salario, senza riconoscimenti, senza futuro. Di esse la CPT-A si occupa offrendo corsi di formazione, informazioni sulle condizioni di lavoro domestico e nei campi, assistenza nel momento di richeidere visite ed esami medici.
Le questioni dell’ambiente e dell’ecologia. Questi temi sono entrati a far parte dell’agenda politica della CPT-A in modo intensivo da non molto tempo. Vorrei da subito chiarire che non si tratta di una scelta forzata dalle pressioni esercitate sulla Teologia della Liberazione. Di fatti in questi anni molti teologi, tra i quali Leonardo Boff, per evitare attacchi frontali su vecchie tematiche introdotte dalla Teologia della liberazione, hanno preferito spostare il centro delle loro analisi teologiche e pastorali sull’ecologia e sull’ambiente. Non è un’impostazione alla Teillard de Chardin (la Messa sul mondo con la terra come altare), ma sono riflessioni che vogliono attirare l’attenzione sui grandi rischi che il pianeta terra sta correndo. Rischi dovuti all’azione dell’uomo contro la natura ed i sistemi ambientali che ci circondano. La CPT-A è attenta, più che alla componente teologica, alla ortoprassi. In Diocesi si sono verificati casi concreti di multinazionali venute con l’intenzione di depredare intere aree forestali ou, come successo a Miguel Calmon (zona di Itapura), di scavare intere colline lasciando un paesaggio irriconoscibile senza possibilità di recupero. Il lavoro che portano queste grandi imprese non compensa la distruzione dell’ambiente.    
La difesa dei diritti umani e la formazione etica e civica delle persone. Altro campo di azione di questa pastorale è rappresentato dalle varie attività formative per le classi sociali più deboli e esposte alla violenza. Diritti calpestati o non fatti valere per ignoranza delle leggi, informazioni utili per i piccoli agricoltori, gli assentati e gli accampati sono oggetto di corsi di formazione, incontri, seminari organizzati dalla CPT-A. Con un calendario annuale, questi incontri si svolgono al CTL di Ruy Barbosa e coinvolgono, in alcune circostanze, altre pastorali. 
La tutela delle popolazioni locali: indigeni e quilombolas. Per finire questa carellata, ma non esaurire le attività della CPT-A, bisogna ricordare che la Bahia è territorio di molti popoli indigeni. Vivono in questo Stato (grande 2,8 volte l’Italia) 14 tribù indigene.

Ci sono anche vari quilombos, ovvero, raggruppamenti di negri che ricordano i villaggi nascosti construiti dagli schiavi che riuscivano a fuggire dalle piantagioni dei signori della terra all’epoca coloniale. Le principali comunità Quilombolas da Bahia sono:

Comunità Remanescente de Quilombo de Barra Bananal e Riacho das Pedras, Rio de Contas, 740 abitanti, 1.339,28 há. Comunità Remanescente de Quilombo de Mangal e Barro Vermelho, Sítio do Mato, 295 abitanti, 7.615,16 há e Comunità Remanescente de Quilombo de Rio das Rãs, Bom Jesus da Lapa, 300 famílias,2.7200 há.
Dopo aver sfruttato la loro mano d’opera nelle piantagioni, dopo aver tolto loro la terra, adesso il ricco proprietario terriero cerca di evitare che organismi come la CPT-A si occupino di far riavere agli indiani le loro terre di origine o di tutelare i loro diritti. E questo vale anche per le popolazioni nere che rivendicano territori che possedevano da tantissime generazioni, rubati a loro col metodo del grilagem. La cosa più bella è vedere che, a volte, la giustizia fa il suo corso e ritornano sulle terre degli antenati tribù ed etnie dal sapore africano facendoci conoscere culture antiche piene di immagini e segni che ci riportano alle storie dell’Antico Testamento, alle usanze dei popoli della Bibbia. O alla semplicità e dolcezza di san Francesco dove la madre terra, potentemente rispettata dai popoli indigeni, era qualcosa di sacro per la quale lodare e ringraziare il Signore.     
La Pastorale dei Bambini. La seconda pastorale Sociale in ordine di presenza capillare nella Diocesi di Ruy Barbosa é la Pastoral da Criança (Pastorale dei Bambini). Personalmente non conosco molto bene la sua organizzazione. La troviamo in molte Parrocchie della Diocesi. La sua marca é questa.
Non é difficile tradurre il versetto di Giovanni 10,10. La Pastorale dei Bambini è un organismo per l’azione sociale della CNBB. Fonda la sua attuazione nell’organizzazione della comunità e nella formazione e tirocinio dei “liders volontari” che vivono nella stessa comunità con l’impegno di orientare e accompagnare le famiglie vicine. Le azioni principali di questa pastorale abbracciano le aree della sanità, educazione, nutrizione e educazione civica. L’obiettivo è lo sviluppo integrale del bambino e, indirettamente, quello della famiglia e della comunità. Cerca di evitare la morte prematura del neonato con corsi preparaotri per le mamme, informazioni attraverso campagne pubblicitarie sull’allattamento materno, i rischi nei primi anni di vita del neonato e fino a sei anni di vita. Fondata nel 1983 nella città di Florestópolis nello stato del Paraná, dalla dottoressa pediatra Zilda Arns Neuman con l’ausilio dell’allora arcivescovo di Londrina, oggi cardinale, Geraldo Majella Agnelo, giá arcivescovo di Salvador nella Bahia. È presente in tutti i 26 stati della federazione del Brasile e in 17 paesi dell’Africa, Asia, Amarica Latina e Caraibe. Nella nostra Diocesi è articolata da suor Angelina Marttini e la troviamo, come già detto prima, in quasi tutte le Parrocchie.
La Pastorale del Minore. Molta più familiarità e conoscenza posso trasmettervi parlando della Pastoral do Menor (Pastorale del Minore). Sin dal mio arrivo in Brasile nel 2001 ne sono venuto in contatto e giá all’inizio del 2002 facevo parte della Coordinazione Regionale Nordest III (che pastoralmente lavora negli stati della Bahia e del Sergipe).  La sua marca è questa.

Nata intorno al 1967 con azioni pastorali sporadiche nella città di San Paolo organizzate dall’allora vescovo Luciano Mendes de Almeida (la cui causa di beatificazione è già in andamento), considerato il padre di questa pastorale. Nel 1987, durante la Campagna della Fraternità (un’attività pastorale che si svolge nel mese di marzo) che aveva come slogan “Chi accoglie un minore accogle me” la Chiesa Brasiliana ha dato un impulso maggiore al problema dei bambini e adolescenti in situazione di rischio. Di fatto a partire da questa momento la Pastorale del Minore (da adesso la chiameremo semplicemente PAMEN) ha iniziato a strutturarsi in vera a propria pastorale sociale. Cinque dimensioni fondamentali caratterizzano la PAMEN: Socio-trasformatrice, Pedagogica, Profetica, Politica e Religiosa. Quattro linee portanti la sorreggono: Mistica (ovvero la forza spirituale attinta dalla Parola di Dio, dall’Eucarestia e dalla Grazia di Dio); Giustizia (realizzata seguendo l’esempio di Gesù Cristo); Solidarietà (gesti concreti di aiuto al prossimo, bambini e adolescenti a rischio); Organizzazione (divisione territoriale uguale a quella della CNBB, per Regioni, Regionali e Diocesi).
Per sapere come opera concretamente bisogna conoscere le sue Aree di Azione che sono quattro;
1.      Bambini e Adolescenti poveri e in situazioni di rischio;
2.      Adolescenti che hanno commesso crimini;
3.      Famiglie;
4.      Politiche Pubbliche di promozione e difesa dei Diritti dei Bambini e dgli Adolescenti;
Nella Diocesi di Ruy Barbosa la Pastorale del Minore è attiva sin dal 1997. Ha senpre lavorato in sintonia con le direttrici nazionali e regionali nelle aree 1 e 4. Da qualche anno ha iniziato ad occuparsi delle famiglie dei bambini e adolescenti che venivano seguiti nei centri di appoggio. Non ha mai lavorato con adolescenti che hanno commesso crimini (omicidi, furti, vandalismo, droga, stupro...).
Dal 2005 un’associazione austriaca aiuta la PAMEN a mantenere aperti progetti in alcune Parrocchie, inviando fondi per comprare material e attrezzature sportive. Anche dal Governo dello stato della Bahia e dai comuni di Ruy Barbosa e Várzea do Poço siamo riusciti ad avere risorse da usare per i progetti con bambini e adolescenti sotto la gestione della PAMEN. Oggi la pastorale è presente anche dentro i Consigli Municipali dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti, nel Fórum Municipale dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti (uno spazio aperto a tutta la società civile, democratico, e organizzato dove si affrontano le problematiche legate ai bambini e adolescenti). Anche a livello statale siamo presenti nel Consilgio dello Stato della Bahia dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti e nel Fórum statale. Ci occupiamo della formazione permanente degli agenti di pastorale della PAMEN e dei Consiglieri di Diritto con corsi e incontri distribuiti durante tutto l’anno pastorale. Personalmente oltre a svolgere il servizio di Economo Diocesano continuo, come agente della PAMEN, ad essere impegnato nel servizio di formazione permanete e nei Consigli di Diritto. Di fatti nel 2008 sono stato eletto Coordinatore Regionale (Bahia e Sergipe) della PAMEN. Incarico che ho lasciato per motivi familiari nel 2009. Dal 2009 al 2011 sono stato presidente del CMDCA (Consiglio Municipale dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti) del Comune di Ruy Barbosa. Dal 2011 al 2012 sono stato consigliere supplente del CECA (Consiglio dello Stato della Bahia dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti) e dal giugno del 2013 con mandato fino al giugno del 2015 ne sono consigliere titolare.

Gianluca Guidetti

Missionario laico in Bahia/Brasile

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