La Diocesi di Ruy Barbosa, per
quel che la conosco da quando ne sono entrato al servizio nel gennaio del 2001,
ha sempre mostrato una forte componente sociale. Questa caratteristica, que le
è rimasta fino ad oggi, non è così presente in tutte le altre diocesi del
Brasile. Si sà che l’impronta pastorale viene data dal vescovo locale, nel
rispetto e nei limiti delle regole e delle norme che la Conferenza Episcopale
Brasiliana (CNBB) si è data nel corso del tempo. Regole e norme che hanno
recepito l’influsso positivo dei documenti prodotti dal Conciio Vaticano II e,
con ancor maggior forza, dei documenti scaturiti dalla cinque Conferenze
Latinoamericane (Rio de Janeiro, Medellín, Puebla, Santo Domingo e Aparecida).
La dimensione sociale della
nostra Diocesi sorella qui in Brasile possiede alcune caratteristiche che provo
a sintetizzare, per poi descrivere quelle che sono le Pastorali Sociali più
importanti.
La presenza di un gruppo di
missionari preoccupati con la realtà sociale e politica credo sia stata
determinante per direzionare le scelte pastorali degli ultimi 15 anni. Un
vescovo belga, Andrè de Witte, una coordinazione diocesana composta dai frati
francescani Luciano Bernardi (italiano) e Dito Ballio Prado (brasiliano) prima
e suor Terezinha Maria Foppa (brasiliana) poi, hanno influenzato di forma
significativa e permanente l’assetto pastorale della Diocesi di Ruy Barbosa. I
problemi della Riforma Agraria, delle persone di ceto medio basso senza terra,
senza lavoro e senza casa di scelte economico-politico non popolari fatte dai
governi brasiliani di turno, delle questioni ambientali, sono stati ritenuti
una priorità dell’ambito sociale, anzi la principale priorità alla quale dare
risposta attraverso le azioni pastorali pensate ed intraprese dalla CPT
(Commissione Pastorale della Terra) oggi divenuta CPT-A (Commissione Pastorale
della Terra e dell’Acqua).
Senza voler entrare nel cammino
storico che le ha portate fino a Ruy Barbosa, vediamo quali sono le principali
Pastorali Sociali presenti in Diocesi e di cosa si occupano.
Pastorale della Terra e dell’Acqua. È la
principale Pastorale Sociale presente nella Diocesi di Ruy Barbosa. Sono molti
gli ambiti di cui si occupa; tra i più importanti distacco: La Riforma Agraria,
la gestione dell’acqua, il lavoro sottopagato e schiavo, la condizione della
donna contadina, le questioni dell’ambiente e dell’ecologia, la difesa dei
diritti umani e la formazione etica e civica delle persone, la tutela delle
popolazioni locali: indigeni e quilombolas (negri di origine africana).
Il problema della Riforma
Agraria è molto antico e di difficile soluzione. Problema
político! Varie ondate di colonizzatori stranieri (portoghesi, italiani,
olandesi, francesi, cinesi, giapponesi e polacchi) hanno fatto fortuna con le
terre brasiliane. Molti di loro, insieme a ricchi proprietari brasiliani,
usavano, e usano tutt’ora, il sistena del “grilagem”
(che consisteva nel collocare in bauli o cassetti chiusi per vari giorni,
documenti di proprietà del terreno falsi e appositamente redatti con date molto
antiche. Insieme ai documenti venivano introdotti tipi di larve o grilli che
rendevano giallognoli i fogli dando l’impressione di essere veritieri e
antichi). Ancora oggi in Amazzonia questo sistema illegale è usato per
appropiarsi di terre pubbliche con finalità speculative e di sfruttamento delle
risorse naturali. In questo modo il Brasile si è conquistato uno dei primi
posti in materia di distribuzione disuguale della terra (e delle ricchezze....).
Accanto a migliaia di persone senza terra troviamo famiglie di ricchi latifondisti
che possiedono territori vasti come il Belgio o l’Emilia Romagna.
La CPT-A affronta questo
problema aiutando le persone che invadono la terra in funzione di poter
riceverene un pezzeto per coltivare e costruire la casa. Due forme di azione:
accampamenti e assentamenti. Accampati sono quelli che entrano in terre di
altri e iniziano il processo, lungo e doloroso, per arrivare ad ottenere la
proprietà. Assentati sono coloro che hanno già ottenuto dall’INCRA (Organo del
Governo Brasliano che si occupa della colonizzazione agricola) il diritto di poter rimanere sulle terre. La
CPT-A ausilia, aiuta, accompagna le pratiche ed i processi offrendo i servizi
gratuiti di un avvocato competente su queste questioni.
La gestione dell’acqua. Altra situazione molto delicata e pericolosa. L’acqua del Brasile fa
gola a molti. L’acquifero “Guarani” è
il secondo più grande serbatoio di acqua dolce del mondo. Passa sotto a otto
(dei ventisei) stati della federazione brasiliana continuando in Argentina,
Uruguai e Paraguai. Possiede una estensione di 1.200.000 Km²! Da 2.500 anni
soddisfa le esigenze della popolazione brasiliana. Ma non è solo questo l’ “oro
azzurro” che il continente giallo-verde possiede. Dalle nostre parti il fiume
São Francisco passa per 5 stati della federazione e per 521 municipi. È il
quinto maggior affluente del Brasile con 3.180Km. Nello Stato della Bahia il fiume forma una
ripresa (nel comune di Sobradinho) che genera energia elettrica per migliaia di
persone. Molti pescatori vivono grazie alla presenza del fiume che, sin dal
governo Lula, è stato oggetto di dispute politiche legate al progetto di
trasposizione del proprio letto. Un progetto faraonico che finirà per
beneficiare i ricchi proprietari terrieri. Pescatori e popolazioni indigene
stanno soffrendo per queste decisioni politiche che smuovono ingenti somme di
denaro. La CPT-A sempre si è opposta a questo progetto. Anche nella nostra
Diocesi sono state fatte manifestazioni, campagne, incontri per impedire la
trasposizione, ma non sono serviti. Neanche lo sciopero della fame del vesovo
Luis Cappio della Diocesi di Barra ha prodotto effetti. Aveva costretto il
presidente Lula a sospendere i lavori, poi ricominciati a ritmi velocissimi per
recuperare il tempo perduto.
Il lavoro sottopagato e
schiavo. Una delle azioni della CPT-A di Ruy Barbosa è
quella di aiutare i lavoratori della terra che sono entrati nel giro del lavoro
schiavo. Lontani da casa, in proprietà rurali (fazende) dove le condizioni di
igiene sono pessime, non possono ucire senza il permesso del loro datore di
lavoro (il signore della terra di turno). Usano quasi tutto il salario per
pagare lo spaccio (interno alla fazenda) comprando alimenti e cose per l’igiene
personale. Non sono registrati per cui non vengono raccolti contributi
pensionistici ne di fine rapporto. Insomma vengono privati dei diritti
elementari nel momento che accettano il lavoro ed entrano nella fazenda. Nel
momento che vogliono uscire, ritornare a casa, cambiare lavoro, vengono
minacciati di morte dai sicari dei proprietari terrieri. La CPT-A li appoggia
preparando (con l’aiuto di avvocati) le denuncie e inviandole alle autorità
competenti.
La condizione della donna
contadina. Tutte le donne sono soggetto di attenzioni e
premure per la CPT-A, ma quelle che lavorano e abitano nelle campagne lo sono
in modo particolare. Molto spesso sfruttate, abbandonate, vittime di uomini senza
scrupoli creati senza principi e valori, soffrono in silenzio per paura di
ritorsioni e vendette, addirittura dei propri mariti. Lavorano in casa senza
sosta, nei campi durante tutta la settimana, senza salario, senza
riconoscimenti, senza futuro. Di esse la CPT-A si occupa offrendo corsi di
formazione, informazioni sulle condizioni di lavoro domestico e nei campi,
assistenza nel momento di richeidere visite ed esami medici.
Le questioni dell’ambiente e
dell’ecologia. Questi temi sono entrati a
far parte dell’agenda politica della CPT-A in modo intensivo da non molto
tempo. Vorrei da subito chiarire che non si tratta di una scelta forzata dalle
pressioni esercitate sulla Teologia della Liberazione. Di fatti in questi anni
molti teologi, tra i quali Leonardo Boff, per evitare attacchi frontali su
vecchie tematiche introdotte dalla Teologia della liberazione, hanno preferito
spostare il centro delle loro analisi teologiche e pastorali sull’ecologia e
sull’ambiente. Non è un’impostazione alla Teillard de Chardin (la Messa sul
mondo con la terra come altare), ma sono riflessioni che vogliono attirare
l’attenzione sui grandi rischi che il pianeta terra sta correndo. Rischi dovuti
all’azione dell’uomo contro la natura ed i sistemi ambientali che ci
circondano. La CPT-A è attenta, più che alla componente teologica, alla
ortoprassi. In Diocesi si sono verificati casi concreti di multinazionali
venute con l’intenzione di depredare intere aree forestali ou, come successo a
Miguel Calmon (zona di Itapura), di scavare intere colline lasciando un
paesaggio irriconoscibile senza possibilità di recupero. Il lavoro che portano
queste grandi imprese non compensa la distruzione dell’ambiente.
La difesa dei diritti umani e
la formazione etica e civica delle persone. Altro
campo di azione di questa pastorale è rappresentato dalle varie attività
formative per le classi sociali più deboli e esposte alla violenza. Diritti
calpestati o non fatti valere per ignoranza delle leggi, informazioni utili per
i piccoli agricoltori, gli assentati e gli accampati sono oggetto di corsi di
formazione, incontri, seminari organizzati dalla CPT-A. Con un calendario
annuale, questi incontri si svolgono al CTL di Ruy Barbosa e coinvolgono, in
alcune circostanze, altre pastorali.
La tutela delle popolazioni
locali: indigeni e quilombolas. Per finire
questa carellata, ma non esaurire le attività della CPT-A, bisogna ricordare
che la Bahia è territorio di molti popoli indigeni. Vivono in questo Stato
(grande 2,8 volte l’Italia) 14 tribù indigene.
Ci sono anche vari quilombos, ovvero,
raggruppamenti di negri che ricordano i villaggi nascosti construiti dagli
schiavi che riuscivano a fuggire dalle piantagioni dei signori della terra
all’epoca coloniale. Le principali comunità
Quilombolas da Bahia sono:
Comunità Remanescente de Quilombo de Barra Bananal e Riacho das Pedras, Rio de Contas,
740 abitanti, 1.339,28 há. Comunità
Remanescente de Quilombo de Mangal e Barro Vermelho, Sítio do Mato, 295 abitanti,
7.615,16 há e Comunità Remanescente de
Quilombo de Rio das Rãs, Bom Jesus da Lapa, 300 famílias,2.7200 há.
Dopo aver sfruttato la loro
mano d’opera nelle piantagioni, dopo aver tolto loro la terra, adesso il ricco
proprietario terriero cerca di evitare che organismi come la CPT-A si occupino
di far riavere agli indiani le loro terre di origine o di tutelare i loro
diritti. E questo vale anche per le popolazioni nere che rivendicano territori
che possedevano da tantissime generazioni, rubati a loro col metodo del
grilagem. La cosa più bella è vedere che, a volte, la giustizia fa il suo corso
e ritornano sulle terre degli antenati tribù ed etnie dal sapore africano
facendoci conoscere culture antiche piene di immagini e segni che ci riportano
alle storie dell’Antico Testamento, alle usanze dei popoli della Bibbia. O alla
semplicità e dolcezza di san Francesco dove la madre terra, potentemente
rispettata dai popoli indigeni, era qualcosa di sacro per la quale lodare e
ringraziare il Signore.
La Pastorale dei Bambini. La seconda
pastorale Sociale in ordine di presenza capillare nella Diocesi di Ruy Barbosa
é la Pastoral da Criança (Pastorale
dei Bambini). Personalmente non conosco molto bene la sua organizzazione. La
troviamo in molte Parrocchie della Diocesi. La sua marca é questa.
Non é difficile tradurre il
versetto di Giovanni 10,10. La Pastorale dei Bambini è un organismo per
l’azione sociale della CNBB. Fonda la sua attuazione nell’organizzazione della
comunità e nella formazione e tirocinio dei “liders volontari” che vivono nella stessa comunità con l’impegno di
orientare e accompagnare le famiglie vicine. Le azioni principali di questa
pastorale abbracciano le aree della sanità, educazione, nutrizione e educazione
civica. L’obiettivo è lo sviluppo integrale del bambino e, indirettamente,
quello della famiglia e della comunità. Cerca di evitare la morte prematura del
neonato con corsi preparaotri per le mamme, informazioni attraverso campagne
pubblicitarie sull’allattamento materno, i rischi nei primi anni di vita del
neonato e fino a sei anni di vita. Fondata nel 1983 nella città di
Florestópolis nello stato del Paraná, dalla dottoressa pediatra Zilda Arns
Neuman con l’ausilio dell’allora arcivescovo di Londrina, oggi cardinale,
Geraldo Majella Agnelo, giá arcivescovo di Salvador nella Bahia. È presente in
tutti i 26 stati della federazione del Brasile e in 17 paesi dell’Africa, Asia,
Amarica Latina e Caraibe. Nella nostra Diocesi è articolata da suor Angelina
Marttini e la troviamo, come già detto prima, in quasi tutte le Parrocchie.
La Pastorale del Minore. Molta più
familiarità e conoscenza posso trasmettervi parlando della Pastoral do Menor
(Pastorale del Minore). Sin dal mio arrivo in Brasile nel 2001 ne sono venuto
in contatto e giá all’inizio del 2002 facevo parte della Coordinazione
Regionale Nordest III (che pastoralmente lavora negli stati della Bahia e del
Sergipe). La sua marca è questa.
Nata intorno al 1967 con
azioni pastorali sporadiche nella città di San Paolo organizzate dall’allora
vescovo Luciano Mendes de Almeida (la cui causa di beatificazione è già in
andamento), considerato il padre di questa pastorale. Nel 1987, durante la
Campagna della Fraternità (un’attività pastorale che si svolge nel mese di
marzo) che aveva come slogan “Chi accoglie
un minore accogle me” la Chiesa Brasiliana ha dato un impulso maggiore al
problema dei bambini e adolescenti in situazione di rischio. Di fatto a partire
da questa momento la Pastorale del Minore (da adesso la chiameremo
semplicemente PAMEN) ha iniziato a strutturarsi in vera a propria pastorale
sociale. Cinque dimensioni fondamentali caratterizzano la PAMEN:
Socio-trasformatrice, Pedagogica, Profetica, Politica e Religiosa. Quattro
linee portanti la sorreggono: Mistica (ovvero la forza spirituale attinta dalla
Parola di Dio, dall’Eucarestia e dalla Grazia di Dio); Giustizia (realizzata
seguendo l’esempio di Gesù Cristo); Solidarietà (gesti concreti di aiuto al
prossimo, bambini e adolescenti a rischio); Organizzazione (divisione
territoriale uguale a quella della CNBB, per Regioni, Regionali e Diocesi).
Per sapere come opera
concretamente bisogna conoscere le sue Aree di Azione che sono quattro;
1. Bambini e Adolescenti poveri e in situazioni di rischio;
2. Adolescenti che hanno commesso crimini;
3. Famiglie;
4. Politiche Pubbliche di promozione e difesa dei Diritti dei Bambini e
dgli Adolescenti;
Nella Diocesi di Ruy Barbosa
la Pastorale del Minore è attiva sin dal 1997. Ha senpre lavorato in sintonia
con le direttrici nazionali e regionali nelle aree 1 e 4. Da qualche anno ha
iniziato ad occuparsi delle famiglie dei bambini e adolescenti che venivano
seguiti nei centri di appoggio. Non ha mai lavorato con adolescenti che hanno
commesso crimini (omicidi, furti, vandalismo, droga, stupro...).
Dal 2005 un’associazione
austriaca aiuta la PAMEN a mantenere aperti progetti in alcune Parrocchie,
inviando fondi per comprare material e attrezzature sportive. Anche dal Governo
dello stato della Bahia e dai comuni di Ruy Barbosa e Várzea do Poço siamo
riusciti ad avere risorse da usare per i progetti con bambini e adolescenti
sotto la gestione della PAMEN. Oggi la pastorale è presente anche dentro i
Consigli Municipali dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti, nel Fórum
Municipale dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti (uno spazio aperto a
tutta la società civile, democratico, e organizzato dove si affrontano le
problematiche legate ai bambini e adolescenti). Anche a livello statale siamo
presenti nel Consilgio dello Stato della Bahia dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti
e nel Fórum statale. Ci occupiamo della formazione permanente degli agenti di
pastorale della PAMEN e dei Consiglieri di Diritto con corsi e incontri distribuiti
durante tutto l’anno pastorale. Personalmente oltre a svolgere il servizio di
Economo Diocesano continuo, come agente della PAMEN, ad essere impegnato nel
servizio di formazione permanete e nei Consigli di Diritto. Di fatti nel 2008
sono stato eletto Coordinatore Regionale (Bahia e Sergipe) della PAMEN.
Incarico che ho lasciato per motivi familiari nel 2009. Dal 2009 al 2011 sono
stato presidente del CMDCA (Consiglio Municipale dei Diritti dei Bambini e
degli Adolescenti) del Comune di Ruy Barbosa. Dal 2011 al 2012 sono stato
consigliere supplente del CECA (Consiglio dello Stato della Bahia dei Diritti
dei Bambini e degli Adolescenti) e dal giugno del 2013 con mandato fino al
giugno del 2015 ne sono consigliere titolare.
Gianluca Guidetti
Missionario laico in Bahia/Brasile
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