mercoledì 15 aprile 2015

SIAMO IN GUERRA SENZA SAPERLO



Don Luca Grassi
Da inizio anno a metà marzo in Pintadas sono stati uccisi 7 giovani e feriti altrettanti (l'intenzione era quella di ucciderli). Praticamente la media è stata di un morto o un ferito ogni settimana: tutti hanno una età compresa tra i 16 anni e i 33 anni. Sono stati uccisi nella piazza pubblica, di fronte alla chiesa durante la messa, all'uscita della scuola e nei bar della città. Arriva una moto con due persone incappucciate e una di loro spara a vittime predestinate. Si tratta di giovani legati al traffico di droga. Per la maggior parte sono neri e poveri. Si parla di veri e propri gruppi di sterminio e di una lista di almeno 100 giovani del municipio di Pintadas che devono essere uccisi. La maggior parte di loro è fuggita in altre città del Brasile o si è nascosta nella "catinga". I poteri costituiti stanno in silenzio e non prendono provvedimenti (si parla di minacce fatte al prefetto) e il ruolo della polizia è molto ambiguo. Vi riporto solo un esempio: in febbraio di fronte alla scuola, la polizia ha fermato due giovani, una ragazza di 16 anni e il suo moroso di 27 anni, li ha trattenuti per 15 minuti. Uno dei poliziotti ha fatto una telefonata per cellulare, la polizia se ne è andata, ed immediatamente è arrivata la moto che ha freddato i due giovani.

Come prete sono sempre andato all'ospedale per benedire le vittime o i feriti, stare vicino ai familiari straziati dal dolore, ho visitato la casa dei giovani ed ho partecipato alle esequie, che normalmente avvengono senza la partecipazione del prete. Come parrocchia abbiamo celebrato una messa nella piazza centrale, dove sono avvenuti la maggior parte degli omicidi, ed abbiamo organizzato una marcia della pace. Ho fatto diversi interventi, uno per radio e nelle omelie. Abbiamo scritto una relazione degli avvenimenti allo stato della Bahia, al Forum statale dell'infanzia e della gioventù , ed abbiamo chiesto l'intervento della Diocesi. Tante sono le parrocchie della Diocesi che stanno vivendo questa situazione di violenza. Il 3 maggio ci sarà in Pintadas una manifestazione con la partecipazione del Vescovo, della Pastorale Giovanile, del Forum della Città e di alcune organizzazioni statali.
Il Brasile è uno dei Paesi al mondo con il maggior tasso di omicidi - 20,5 ogni 100.000 abitanti per anno. In Pintadas in solo tre mesi siamo già ad un tasso di 70 omicidi per 100.000 abitanti, per fornire una comparazione, è come se nella provincia di Reggio Emilia in questi tre mesi fossero stati commessi più di 370 omicidi. Don Gabriele ha fatto una piccola indagine che vi mando in allegato. Sono cifre impressionanti: negli ultimi 30 anni sono stati uccisi più di 1 milione e 200 mila persone. La maggior parte di questi omicidi sono legati al traffico di droga. Il Brasile è uno dei maggiori consumatori al mondo di cocaina e crack. A questi omicidi si devono aggiungere i giovani che ogni anno muoiono per droga o alcool. Una vera e propria guerra, anche se non compare nelle statistiche delle guerre nel mondo! Le guerre in Iraq e Afghanistan in questi anni non hanno causato nel complesso così tante vittime. A tutto questo si deve aggiungere una cultura, che valorizza la vendetta e che porta a uccidere per inezie.

Quanto detto non deve offuscare la bellezza e la fede del popolo brasiliano. Concludo solo con un esempio. Il mese scorso sono andato per un incontro in una piccola comunità della campagna. Era la prima volta che visitavo quella comunità ed ero stranamente puntuale (la puntualità non è una mia virtù!). Al mio arrivo, alle 15, non c'era nessuno. Pian piano sono arrivate diverse persone, sotto il caldo cocente della catinga. Quando abbiamo iniziato l'incontro, erano presenti più di 20 giovani, alcuni anziani ed alcune mamme con bimbi piccoli. La maggior parte di loro era venuta a piedi, facendo in media più di 6/7 km per strade di terra battuta, riparati da un ombrellino!  
Sia lodato Gesù Cristo!


P.S: Ricordo, per chi desiderasse dare un piccolo sostegno alla missione, il progetto "Dançar e Vida" iniziato da don Marco in Ipira. Si tratta di due piccoli oratori che tolgono dalla strada bambini, e quindi dal traffico di droga, dalla violenza, dalla prostituzione..... Sono una vera e propria benedizione di Dio! Le offerte posso essere fatte al Centro Missionario Diocesano.

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