martedì 26 settembre 2017

SQUARCI DI CHIESA BRASILIANA






Scrivo due righe prima di viaggiare per l’Italia, anche per fare memoria di quanto visto e ascoltato. Agosto qui in Brasile è il mese delle vocazioni. Abbiamo fatto un ritiro, buono con tutti i sacerdoti della diocesi, io sono uno dei più anziani. La diocesi di Ruy Barbosa, ha un vescovo belga Dom Andrè, e ha un clero giovane: sono 7 i sacerdoti ordinati negli ultimi 8 anni; di brasiliani che vengono da altre diocesi sono 4, di missionari ci siamo 2 spagnoli, 4 italiani e un belga. La vita consacrata è rappresentata da tre Francescani, più un monastero di Cistercensi. I giovani sono con entusiasmo nei primi anni di sacerdozio, anche se devono affrontare problemi di come attuare il ministero in situazioni alle volte di difficoltà e anche il modello di chiesa che si cerca di impostare non sempre è chiaro.
C’è un modello classico delle CEB’S comunità di base ma anche quello più legato ai movimenti carismatici e devozioniali; questo tipo di chiesa è molto alimentato dalle televisioni cattoliche. Il seminario ha 8 giovani che si stanno preparando a diventare sacerdoti e nel propedeutico ci sono tre ragazzi in cammino. La pastorale familiare dove nelle parrocchie dove funziona ha organizzato due celebrazioni di matrimoni comunitari; sono stati belle celebrazioni di Matrimoni assieme, erano stati preparati bene; anche qui le 6 spose, come succede in tutto il mondo, si sono fatte aspettare. Da un punto di vista pastorale si vede il bisogno di dar valore alla famiglia e rafforzare il vincolo col sacramento in questo contesto culturale segnato da un grande individualismo e dalla mancanza di responsabilità in assumere totalmente il coniuge. Evento importante nella diocesi un incontro con a tema la catechesi in Macajuba; una bella partecipazione del popolo di Dio, animati con quella catechesi catecumenale che cerca di fare dei discepoli missionari di Gesù, un invito ai cristiani che sappiano portare la buona notizia del Vangelo nelle nostre piccole comunità. Sono stato a celebrare in due comunità dove era tanto tempo che non si diceva la messa; è stato bello vedere che la volontà della gente di lodare, di ringraziare, di cantare di nuovo i canti che erano stati dimenticati. Certo si richiede l’impegno di riunirsi, il radunarsi che è fare chiesa, diventa indispensabile per continuare un cammino di ascolto della Parola di Dio che alimenta la nostra fede. Il primo di settembre si è ricordato il giorno della salvaguardia del creato, ho incontrato il cacique Juvenal, di una tribù de indios Payayà che vivono alla sorgente del rio Utinga; è stato bello vedere come cercano di vivere rispettando e coltivando la natura. Stanno cavando una pianta che cresce in riva alla sorgente, si chiama taboa, perché è come una sanguisuga per l’acqua che nasce in questo lago. Poi mi ha mostrato il lavoro che fanno in un vivaio per coltivare le piante native; un lavoro necessario per fare il re-florestamento di questa regione, coltivano anche piante medicinale che vendono poi al mercato di Utinga.

Fine agosto si è avuta la notizia di una strage di una tribù di indios “Flecheiros “in Amazonia, anche se non c’è stata la conferma. Sono comunità isolate che vivono ancora in pieno contatto con la natura e andrebbero protetti, ma non ci sono soldi per gli organismi  federali Funai, che dovrebbero assisterli. Sembra che siano stati “garimpeiros”, cercatori di oro che hanno invaso il loro territorio. Ho partecipato assieme alle suore che collaborano con noi in Utinga e Wagner ad un incontro dei religiosi in Salvador, si è parlato della cultura dell’incontro, come icona la visita di Maria ad Elisabetta, ben partecipato e animato, siamo stati accolti in un grande collegio salesiano, l’incontro svolto in un cinema teatro. Bella l’animazione e anche i contenuti, ha colpito la testimonianza di una suora della pastorale carceraria, con una bella presenza di vita coi prigionieri. Alla sera siamo stati accolti da una bella comunità di suore della Provvidenza, ci hanno offerto una bella ospitalità.

Ieri ho partecipato ad una camminata a favore della vita per la prevenzione dei suicidi, è una campagna che tutti gli anni vede impegnati per ridurre l’indice abbastanza alto di suicidi specie negli adolescenti. Ansia, paura, stress, depressione e quante altre cause che si potrebbero attenuare o vincere col dialogo, con l’accompagnamento delle persone che vivono accanto.
Sto preparando la valigia per il viaggio in Italia, spero di incontrarvi di persona, così come le comunità, Case della Carità, amici e parenti tutti

Un abbraccio
Pe. Luis
24/09/2017


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