Scrivo due righe prima
di viaggiare per l’Italia, anche per fare memoria di quanto visto e ascoltato.
Agosto qui in Brasile è il mese delle vocazioni. Abbiamo fatto un ritiro, buono
con tutti i sacerdoti della diocesi, io sono uno dei più anziani. La diocesi di
Ruy Barbosa, ha un vescovo belga Dom Andrè, e ha un clero giovane: sono 7 i
sacerdoti ordinati negli ultimi 8 anni; di brasiliani che vengono da altre
diocesi sono 4, di missionari ci siamo 2 spagnoli, 4 italiani e un belga. La
vita consacrata è rappresentata da tre Francescani, più un monastero di
Cistercensi. I giovani sono con entusiasmo nei primi anni di sacerdozio, anche
se devono affrontare problemi di come attuare il ministero in situazioni alle
volte di difficoltà e anche il modello di chiesa che si cerca di impostare non
sempre è chiaro.
C’è un modello
classico delle CEB’S comunità di base ma anche quello più legato ai movimenti
carismatici e devozioniali; questo tipo di chiesa è molto alimentato dalle
televisioni cattoliche. Il seminario ha 8 giovani che si stanno preparando a
diventare sacerdoti e nel propedeutico ci sono tre ragazzi in cammino. La
pastorale familiare dove nelle parrocchie dove funziona ha organizzato due
celebrazioni di matrimoni comunitari; sono stati belle celebrazioni di Matrimoni
assieme, erano stati preparati bene; anche qui le 6 spose, come succede in
tutto il mondo, si sono fatte aspettare. Da un punto di vista pastorale si vede
il bisogno di dar valore alla famiglia e rafforzare il vincolo col sacramento
in questo contesto culturale segnato da un grande individualismo e dalla
mancanza di responsabilità in assumere totalmente il coniuge. Evento importante
nella diocesi un incontro con a tema la catechesi in Macajuba; una bella
partecipazione del popolo di Dio, animati con quella catechesi catecumenale che
cerca di fare dei discepoli missionari di Gesù, un invito ai cristiani che
sappiano portare la buona notizia del Vangelo nelle nostre piccole comunità.
Sono stato a celebrare in due comunità dove era tanto tempo che non si diceva
la messa; è stato bello vedere che la volontà della gente di lodare, di
ringraziare, di cantare di nuovo i canti che erano stati dimenticati. Certo si
richiede l’impegno di riunirsi, il radunarsi che è fare chiesa, diventa
indispensabile per continuare un cammino di ascolto della Parola di Dio che
alimenta la nostra fede. Il primo di settembre si è ricordato il giorno della
salvaguardia del creato, ho incontrato il cacique Juvenal, di una tribù de
indios Payayà che vivono alla sorgente del rio Utinga; è stato bello vedere
come cercano di vivere rispettando e coltivando la natura. Stanno cavando una
pianta che cresce in riva alla sorgente, si chiama taboa, perché è come una
sanguisuga per l’acqua che nasce in questo lago. Poi mi ha mostrato il lavoro
che fanno in un vivaio per coltivare le piante native; un lavoro necessario per
fare il re-florestamento di questa regione, coltivano anche piante medicinale
che vendono poi al mercato di Utinga.
Fine agosto si è avuta
la notizia di una strage di una tribù di indios “Flecheiros “in Amazonia, anche
se non c’è stata la conferma. Sono comunità isolate che vivono ancora in pieno
contatto con la natura e andrebbero protetti, ma non ci sono soldi per gli
organismi federali Funai, che dovrebbero assisterli. Sembra che siano
stati “garimpeiros”, cercatori di oro che hanno invaso il loro territorio. Ho
partecipato assieme alle suore che collaborano con noi in Utinga e Wagner ad un
incontro dei religiosi in Salvador, si è parlato della cultura dell’incontro,
come icona la visita di Maria ad Elisabetta, ben partecipato e animato, siamo
stati accolti in un grande collegio salesiano, l’incontro svolto in un cinema
teatro. Bella l’animazione e anche i contenuti, ha colpito la testimonianza di
una suora della pastorale carceraria, con una bella presenza di vita coi
prigionieri. Alla sera siamo stati accolti da una bella comunità di suore della
Provvidenza, ci hanno offerto una bella ospitalità.
Ieri ho partecipato ad
una camminata a favore della vita per la prevenzione dei suicidi, è una
campagna che tutti gli anni vede impegnati per ridurre l’indice abbastanza alto
di suicidi specie negli adolescenti. Ansia, paura, stress, depressione e quante
altre cause che si potrebbero attenuare o vincere col dialogo, con l’accompagnamento
delle persone che vivono accanto.
Sto preparando la
valigia per il viaggio in Italia, spero di incontrarvi di persona, così come le
comunità, Case della Carità, amici e parenti tutti
Un abbraccio
Pe. Luis
Pe. Luis
24/09/2017
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