venerdì 21 aprile 2017

DON GABRIELE CI SCRIVE DA IPIRA'







Ipirá – Bahia  Abril 2017
Carissimi, vi auguro buon tempo Pasquale!

Qualche notizia da Ipirá, dalla nostra missione diocesana. Abbiamo vissuto il Triduo celebrando in una struttura che il Municipio ci ha prestato per le nostre celebrazioni in attesa di ritornare in Chiesa.  Come nelle parrocchie italiane, anche qui sono giorni di intensa partecipazione dei fedeli. La notte della Vigilia pasquale abbiamo anche celebrato 19 battesimi di giovani e adulti, dopo un anno di formazione. Tra questi una signora che ho conosciuto facendo un giorno un incontro con un gruppo prostitute ( anche ex) alle quali ho detto di non aver timore di venire in parrocchia, di partecipare alla messa. Due sono venute alcune volte, poi sono state sorprese a rubare in un negozio.... ho chiesto qualche spiegazione e sono venute a parlarmi ma erano ubriache, poi sono state riconosciute responsabili di un furto in un negozio di una altra cittá dove hanno fatto un periodo in prigione per questo. Malgrado queste e altre  vicende ( e problemi di salute) una ha continuato a frequentare gli incontri di catechesi e l’ho incoraggiata a non desistire anche se si vergognava; lei aveva effettivamente desiderio di ricevere il battesimo e la notte di Pasqua ha celebrato con gli altri i sacramenti della Iniziazione cristiana. Anche un altro ragazzo, con qualche problema psichico, che si sentiva escluso dai compagni di scuola, ha cominciato a venire in parrocchia e a parlare con noi preti e si é sentito accolto e ha fatto l’anno di catecumenato e il battesimo.... negli ultimi mesi é diventato un fedelissimo alle celebrazioni e passa spesso nella casa parrocchiale per salutare e fare due chiacchiere. Un altro personaggio interessante del gruppo ha passato la sua infanzia e adolescenze in una delle favelas piú pericolose di Salvador, regno di spacciatori e criminali di vario tipo,  zona proibita a chi non é della favela. É pieno di tatuaggi con  simbologie che mi ha spiegato.  Ora é sposato e con due figlie piccole, e ha chiesto il battesimo; per un periodo ho fatto la formazione solo con lui perché, per motivi di orario di lavoro, non poteva partecipare con il gruppo dei catecumeni.  Tante storie, interessanti, sorprendenti, a volte deludenti.
Condivido con voi anche le fatiche con la ristrutturazione della Chiesa – Mtariz della parrocchia. Dopo l’inizio dei lavori abbiamo scoperto una situazione molto piú problematica e pericolosa del previsto. Molte parti strutturali della chiesa con pericolo di crollo. Poi la scoperta che il grande altare centrale  di legno  di Santa Anna, era nel suo interno, nelle strutture portanti, quasi tutto marcio..... non é crollato per miracolo.  Dovremo restaurarlo, e la previsione é di altri 5 mesi per il restauro, e altri 50.000 euro di spesa. 
Comunque a fine maggio la chiesa dovrebbe essere riaperta per le celebrazioni; per quanto riguarda l’altare centrale aspetteremo, non é un impedimento per celebrare l’eucaristia con la comunitá.  Ora una piccola cronaca con i nostri guai quotidiani:
27 marzo. Entrando in chiesa i muratori si accorgono che la porta era aperta, e sono scomparsi gli strumenti di lavoro.... sega, trapani, strumenti per la lavorazione del legno...  un danno molto grave, piu 10mila reais.  Lavoratori bloccati e disperati perché ora non si lavora.  Vado dalla polizia, intanto facciamo diffondere dalla radio di fare attenzione a chi vende attrezzi usati perché potrebbero essere quelli rubati in chiesa.   Mentre siamo alla polizia, una telefonata dalla radio informa che un uomo ha portato alcuni trapani e un altro attrezzo alla radio. Andiamo a vedere, ci sono alcuni degli attrezzi rubati, solo tre in veritá. Chiediamo informazioni sul signore che ha portato la refurtiva, lavora in una strada vicina, come falegname-meccanico, e vive con figlio e figlia adolescenti in questo spazio di lavoro, avendo ricavato un buco dove porre materassi per dormire.... passo a vedere, materassi ammassati nella sporcizia.... situazione indegna. La ragazza ha trovato gli attrezzi sotto il  materasso del fratello, lo ha detto al padre, e il padre che per caso stava ascoltando la radio, ha subito portato le cose alla radio. Un ragazzo che ha appena compiuto 16 anni, che da mesi non vuole piú andare a scuola, il padre arrabbiato e disperato perché non sa cosa fare, gli spiega le cose ma il figlio non obbedisce.... sta con gli amici che giovanissimi sono consumatori e spacciatori di droga...  a volte vanno nelle cittá grandi per spacciare droga...  naturalmente il ragazzo non é in casa, era nei pressi ma quando ha visto movimento é fuggito. Andiamo con il povero padre dalla polizia, poi ci inviano  all ‘ ufficio che tutela i minori per fare questa accusa e far iniziare provvedimenti per aiutare la famiglia. Aspettiamo perché sul momento  i responsabili sono fuori in riunione. ( La madre del ragazzo ha lasciato il marito e non si cura dei figli.) Torniamo poi dalla polizia per concludere la denuncia quando giá é notte: vogliono rimandarci al giorno dopo, ma io insisto per concludere ( stanco e deluso.... un intero giorno solo per fare una denuncia.... e le indagini? Possiamo dire addio agli oggetti rubati!). Mi pare tutto molto lento, ma cosí é, non possiamo cambiare questa impostazione.
Il giorno seguente il ragazzo non si fa vedere...  ma alla fine il giorno dopo la polizia lo intercetta.  Lui dice che il venerdí sera aveva visto la porta della chiesa aperta, era entrato da solo, aveva portato via qualcosa, messo in una borsa ed era andato a casa. Un ragazzino magrino, giá noto per i furti... io non credo alla sua versione, penso che abbia agito con un gruppo di altri, forse adulti, che hanno portato via i macchinari pesanti. Ma non abbiamo alcuna prova..... 
      Hanno prestato attrezzi e macchinari ai nostri lavoratori, cosí si va avanti, spero per un bel lavoro per la nostra Chiesa Parrocchiale, uno degli edifici significativi della cittá.
    Vi auguro un buon tempo pasquale, don Gabriele Burani, Ipirá- Bahia 

sabato 8 aprile 2017

DON LUIGI FERRARI CI SCRIVE






due righe dal Brasile, per quanto mi riguarda sto bene mi sono adattato al clima che è stato secco fino ad ora e molto caldo. Solo questa settimana è piovuto e così riesce a sollevare un po’ il livello del rio Utinga, che era molto secco non riusciva più a dare acqua per il consumo umano. Con don Riccardo stiamo vivendo ad Utinga che è la parrocchia centro delle 4  che il vescovo don André ci ha affidato. L’insieme delle parrocchie è di una popolazione di circa 50 mila persone, e l’estensione del territorio abbastanza vasto. Da Bonito a Lagedinho che sono i municipi più distanti tra loro ci sono 100 Km. In questa quaresima abbiamo incontrato le comunità e le città; ci siamo fermato a gruppi di piccole comunità, chiamate fraternità, dove abbiamo ascoltato il cammino fatto in questi anni. Dobbiamo rendere grazie al Signore delle molte comunità attive e che ci hanno testimoniato una bella fede; molti i ministri della Parola e della Eucaristia, anche ministri della musica che accompagnano le messe e le celebrazione con gli strumenti musicali e il canto; poi ci sono anche tanti i catechisti. Molti gruppi delle comunità di campagna che devono ancora fare la Prima Comunione e la Cresima. 
Questo aspetto della catechesi con spirito catecumenale è una delle scelte della chiesa brasiliana che vuole che i cristiani siano testimoni convinti e fedeli; spesso qui ci sono molti battezzati ma non continuano l’iniziazione cristiana si fermano lì e alle volte scelgono di partecipare di un’altra chiesa evangelica. In questi anni il giovane prete che ci ha preceduto, Giorlando ha educato il popolo di Dio a celebrare con molta disciplina la messa. Molti sono anche i gruppi, che alimentano la preghiera e la devozione, con una bella partecipazione di gente: Pastorale Familiare, Terço dos Homens, Apostolato della Preghiera, Mãe Rainha. Nella Quaresima la chiesa Brasiliana promuove la campagna della fraternità: Bioma che sarebbe il congiunto di flora, fauna, terra clima e l’uomo che vive in questo territorio; con il comandamento del Signore di coltivare e curare la creazione. Dove in Brasile la natura è stata sempre sfruttata, gli inizi con l’abbattimento degli alberi più preziosi, un estrattivismo esasperato: oro, diamanti, ferro, petrolio. Poi l’altro gigante è l’agro-industria che tra coltivazione di soja e poi le grandi fazende di bestiame, che in questo tempo, sono state segnate dallo scandalo dei frigoriferi di lavorazione della carne, trovati in condizioni igieniche non buone. Poi quello che più stupisce è la ricerca del governo brasiliano di cambiare le regole per la pensione “Previdenza sociale"; tutto a sfavore delle classi più povere che devono sempre essere schiacciate da una disuguaglianza sociale che fa spavento. C’è stata una reazione della gente e anche noi come chiesa faremo una camminata di protesta sabato 8 di aprile. Ci prepariamo anche noi alla settimana santa e mi sono stupito perché in due comunità abbiamo confessato in due per tutta la giornata, cosa che non capita più neanche in Italia. Così abbiamo amministrato la Misericordia di Dio e nello stesso tempo è piovuto, anche qui la terra ha ricevuto quell’acqua che è come una misericordia in questo tempo di secca.
Vi saluto e una Buona Pasqua per  tutti voi, un abbraccio
Pe. Luigi


mercoledì 5 aprile 2017

CHI NON DEVE NON... TEMER!

                                            


È noto il detto popolare “Chi non deve non teme”. Lo è qui in Brasile; usato spesso e volentieri dai movimenti sociali, dalle organizzazioni senza fini di lucro, dalle pastorali sociali quando riflettono, criticano, controllano i bilanci pubblici delle gestioni municipali e statali. È diventato uno slogan che ha influenzato anche i mass-media, i dibattiti politici, le analisi di congiuntura (molto famose qui in Brasile).
Il dodici di maggio del 2016 dopo ventun ore di dibattito in senato Dilma Rosseff veniva esautorata dalla carica di presidente della repubblica con 55 voti contro di lei e 22 a favore. Il processo di impeachment portava il suo vice, Michel Temer, alla presidenza. Una svolta politica architettata a pennello che condannava Dilma Rousseff ma, stranissimo, senza farle perdere i diritti politici e lanciava alla più alta carica dello Stato una persona rappresentate di un partito politico (PMDB) che non ha mai vinto un’elezione presidenziale ma ha avuto ben tre presidenti della Repubblica!!!

Di sinistra lei, popolare (ma non populista), integra nella sua condotta (ritengo che sia stata manipolata da altri); di destra lui, amico del grande capitale e dei potenti pastori evangelici.
Una figura interessante questo Temer che sanziona la legge sulla terzerizzazione a 360º, lavora a più non posso per smantellare lo stato social faticosamente migliorato negli ultimi 15 anni, spinge disperatamente per approvare la Riforma della Previenza sociale che condannerà la classe media a raccogliere contributi tutta la vita senza mai andare in pensione. Lui, che con i suoi 76 anni in pensione ci è già andato. Prima della riforma, nuturalmente e con la modica cifra di 20.000,00 reais al mese (poco più di 6.000,00 euro), ma se si pensa che il salario minimo qui è 937,00 reais fate un po’ i conti. Il suo motto? “Ordem e progresso”: il suo progresso, il suo ordine. Da qui il ritocco sarcastico al proverbio: Chi non deve non Temer.

In questo scenario inseriamoci anche i processi che contano come il Lava-Jato, che vogliono togliere di mezzo persone che potrebbero ancora avere un peso determinante sull’asse politico per le elezioni del prossimo anno. Il giudice Sergio Moro (un’imitazione di Di Pietro quando era giuice di Mani Pulite) la cui moglie è un’importante figura dentro il partito PSDB muore dalla voglia di condannare definitivamente Lula (ed altri con lui) sapendo molto bene che l’immagine dell’ultra settantenne simbolo del PT non è stata rovinata dagli scandli che, ad onor del vero, lo hanno coinvolto e trovato colpevole. Nel 2018 Lula, se candidato, ha serie possiblità di vincere di nuovo.

L’impressione che mi faccio è di una magistratura molto politicizzata e di un parlamento molto giudice e poco legislatore e di un esecutivo che non sa cosa fare, non sa come governare e gioca e fare riforme usando, come spesso accade, lo strumento della Medida Provvisoria (una sorta di Decreto Legge). Si moltiplicano le ingerenze politiche tra i tre poteri constituzionali (ma ditemi voi in quale paese del mondo possiamo oggi affermare l’indipendenza dei tre poteri...forse solo nei paesi a regime monarchico o dittatoriale ed in Vaticano perché i tre poteri appartengono per Diritto Canonico esclusivamente al Papa).
Insomma nonostante la Corte Costituzionale stia, in questi giorni, decidendo sulla cassazione della lista Dilma-Temer e credo che arriverà a cassare il manato dell’attuale presidente della repubblica, ombre e perplessità continuano a minacciare tanti aspetti della vita qui in Brasile: economia, sistema social, politica, religione. Nei prossimi articoli cercherò di parlarvi di ognuno di questi aspetti.
  Miguel Calmon, 06 aprile 2017


Gianluca Guidetti

martedì 4 aprile 2017

LETTERA DI DON LUCA - APRILE 2O17





Un carissimo saluto a tutti,
Qui stiamo vivendo la quaresima accompagnati dalla Campagna della Fraternità 2017 riguardante i diversi “biomi” del Brasile: l’invito è a custodire l’opera della creazione, considerando i diversi tipi di clima e vegetazione presenti nel paese.

La situazione del municipio di Pintadas, in cui sono parroco, si aggrava di giorno in giorno. Se negli ultimi giorni è piovuto in quasi tutti i municipi all’intorno di Pintadas, nel nostro municipio si aspetta ancora la pioggia che possa cominciare a riempire i bacini di riserva.
La siccità, che sta colpendo il Nord-Est del Brasile, è una delle peggiori degli ultimi 100 anni. La popolazione riesce a fronteggiare questa situazione di difficoltà, grazie alla grande opera di costruzione di dighe, bacini di acqua e serbatoi, iniziata circa trent’anni fa su impulso della Chiesa e continuata in questi anni dalle autorità pubbliche municipali e statali, e grazie alla promozione di cooperative sociali, sempre con il contributo della Chiesa. Senza questi progetti, la situazione sarebbe in questi giorni altamente drammatica. Ci si rende, però, conto che si devono continuare i lavori per rendere la “Caatinga” sempre più vivibile, con progetti di costruzione di pozzi, di dighe lungo i corsi di acqua, di riforestazione del territorio e di agricoltura sostenibile. Le due grandi dighe che forniscono acqua a Pintadas si trovano al di sotto dei livelli di guardia (attualmente le due dighe hanno livello di acqua inferiore rispettivamente al 12% e al 20% della loro  capacità). Se non dovesse piovere nei prossimi mesi, l’intero municipio si troverà senza acqua. In molte zone rurali si compra acqua attraverso camion che vanno a rifornirsi in alcuni laghi artificiali in cui rimane ancora un poco di acqua. Il prezzo di una buona mucca da latte è attualmente inferiore ai 1000 reais, rispetto ad un valore di 3000-4000 reais. Il bestiame per la produzione di latte e di carne è il primo ad essere colpito da questa grande siccità. Già stanno morendo capi di bestiame e molta parte della popolazione è impegnata nel duro lavoro di “dar ração ao gado”, cioè di procurare cibo per il bestiame tagliando cactus. La coltivazione di cactus è stata uno degli altri progetti, promossi in questi anni, che sta aiutando la popolazione in questo momento di grande difficoltà.

Il popolo non perde la speranza e mostra una fede solida in questa situazione di forte tribolazione, ma il quadro sociale nella nostra regione e nell’intero Brasile si fa sempre più difficile. Vi lascio solo alcuni esempi, oltre a quelli prima menzionati. Il tasso di interesse della Banca Centrale del Brasile è circa del 12% con una inflazione del 7%. Se un privato va in banca a chiedere un prestito, si trova di fronte ad un tasso di interesse mensile del 3%, circa il 38-40% annuo. Molto spesso si chiedono prestiti per fare operazioni chirurgiche o cure per la salute o per cercare di sviluppare piccoli progetti di lavoro. Questo rende l’idea di quanto sia difficile per una famiglia vivere. I tassi di interesse sono così alti a causa della notevole percentuale di insolvenza. La salute è un altro grande problema. É vero che in questi anni sono stati fatti molti progressi, ma le difficoltà ed inefficienze sono ancora grandi. Vi riporto solo un esempio. Una persona aveva bisogna di un’operazione urgente a causa di calcoli nelle vie urinarie. Esiste un sistema pubblico di salute, per mezzo del quale entri “na regulação”, in una graduatoria statale (il Brasile è una repubblica federale, composta di 26 stati). Quando si libera un posto in un qualunque ospedale dello Stato della Bahia e tu sei in testa alla graduatoria, puoi essere operato. Il problema è che spesso bisogna aspettare mesi se non anni. Hai bisogno di un’operazione urgente per tumore, per esempio, e devi aspettare anni; devi essere operato urgentemente di calcoli e devi aspettare parecchi mesi. L’alternativa è rivolgersi alla sanità privata, ma per fare questo devi avere una buona assicurazione sulla salute, che la maggior parte della popolazione non si può permettere. Ritornando al caso sopra citato della persona in attesa di essere operata di calcoli, vista l’urgenza della situazione, hanno deciso di portarla, accompagnata da un assessore comunale di Pintadas, a Salvador. Per fare questo la persona è uscita dalla “regulação, dalla graduatoria, sperando di essere accolta in un qualche ospedale di Salvador. Il risultato è che la persona non è stata accolta da nessun ospedale, è dovuta ritornare a Pintadas ed è rientrata nella “regulação, ripartendo dal fondo della graduatoria. A questo punto che cosa ha fatto questa persona? Avendo parenti in San Paolo, è riuscita a pagarsi un viaggio, con l’aiuto della popolazione, per andare a vivere alcuni giorni nella casa di un suo parente. Là è andata all’ospedale, dicendo che si era sentita male, e, essendo il sistema sanitario di San Paolo più efficiente, si è trovata di fronte a tempi di attesa molto minori.
Il Brasile attraversa un periodo di grande conflittualità a causa del Governo Temer, che sta distruggendo lo stato sociale. Vuole ora presentare un progetto di riforma della Previdenza e dell’Assistenza Sociale, che sta pregiudicando i diritti dei più poveri, specialmente in zone come la nostra, dove la maggior parte della popolazione non riceve un salario regolare e il versamento dei contributi. Si è creata immediatamente una vera e propria protesta nazionale, con scioperi generalizzati. Anche la nostra diocesi, su impulso del nostro Vescovo André e di una lettera dei Vescovi degli stati della Bahia e del Sergipe, sta organizzando una manifestazione di protesta e di difesa dei diritti dei più poveri nella città di Ruy Barbosa. Tutte le parrocchie, le comunità e le organizzazioni sociali sono state invitate a partecipare.

Un grande abbraccio a tutti. Vi ricordo nella preghiera, vi ringrazio sempre della vicinanza, dell’appoggio e della preghiera. Camminiamo insieme in questa Quaresima e vi auguro già una buona Pasqua.
Don Luca


Pintadas, 23 di marzo 2017