Ruy Barbosa, 12-03-2013
Ci
siamo incontrati in Ruy Barbosa, alla Casa della Caritá, per cominciare gli
incontri dei missionari, il primo dopo la visita di Don Gabriele in gennaio, e
anche per salutare la Sara che rientrava in Itália dopo 3 mesi di permanenza in
Brasile. Erano presenti le famiglie de Tiago e Alex, con i genitori di Laura in
visita fino alla domenica delle Palme, Gianluca, Antonina, Enzo, le suore di
casa, pe. Paolo, pe. Fernando, pe. Marco, pe. Ricardo, pe. Luigi.
Relazione de Padre Paolo |
Paolo ci ha
presentato questo partendo da due articoli; uno che é stato pubblicato sul
Regno e l’altro de Boff, sulla realtá latino-americana. Nell’articolo del Regno
sono stati presentati 10 punti per dimostrare quanto il Concilio non sia stato
capito o interpretato male; nell’articcolo di Boff, lui tenta di analizzare
come le novitá del concilio sono state adottate nella chiesa latino-americana,
soprattutto come nelle prime conferenze, Medellín e Puebla, tutta la novitá
conciliare ha trovato terreno fertile perché si potesse realizzare un nuovo
modo de essere chiesa e che tipo di attenzione avere per le comunitá e la
Parola di Dio.
Il fermento conciliare trova nell’america-latina il luogo giusto
per potere svilupparsi, il luogo dove il popolo di Dio si sente chiamato in
causa per la sua realitá, dove le comunitá se assumono la responsabilitá di
vivere della Parola di Dio letta e messa in pratica, dove i poveri si
riconoscono come una necessitá per la chiesa, e dove la lotta per le giustizia
e per la dignitá umana é assunta come prioritá per la costruzione di un mondo piú
fraterno e Cristiano.
e indicano il cammino |
Poi
abbiamo ascoltato la Sara che ci ha detto di come ha vissuto questi mesi,
positivo il tempo passato in casa, ma anche belle le esperienze fatte nei
momenti che ha trascorso fuori, come la visita in Irecé e l’esperienza in
Andaraí con Tiago e Kátia. Si aspettava di potere visitare anche altre realtá,
come le parrocchie dove sono i missionari italiani, ma questo non é avvenuto;
su queste cose poi si é aperta la discussione, sul aspettative che uno si fa
venendo e la realtá che incontra; sulla chiarezza che bisogna avere in Itália
quando si mandano i giovani a fare periodi in missione e che tipo di
accoglienza fare qui. Le idee tra di noi sono molto differenti, sia sul tipo di
idea che abbiamo della missionarietá e sul cosa possono vivere le persone che
vivono un tempo di missione. C’é chi pensa che comunque vale la pena qualsiasi
tipo di esperienza e che bisogna aiutare i giovani a vivere momenti forti;
altri riconoscono quanto é stato importante una esperienza anche breve per poi fare
una scelta piú forte e duratura; altri ancora riconoscono come sia fondamentale
che ci sia chiarezza nei progetti e sia chiaro che cosa si viene a fare e come
deve essere fatta l’esperienza, per non creare aspettative o disillusioni. É chiaro che ognuno si porta dietro il
suo bagaglio di vita e de esperienza, e quindi bisogna sapere rispettare
chiunque, sapendo che la diversitá non é un limite, ma aiuta a vivere meglio la
própria vita, anche quando queste diversitá sono grandi; ma nel sapersi
ascoltare e confrontare si cresce e si matura.
Antonina, la veterana del gruppo.... |
Tiago
e Kátia, ci hanno poi informato che in questi ultimi mesi cambieranno casa,
hanno trovato una casa nel bairro di Ipirapitanga, vicino al progetto S.Clara;
era un desiderio che coltivavano da tempo che si realizza in questi ultimi
tempi; possa questo aiutare a stare piú vicino alle persone che lavorano nel
bairro e nel progetto.
Il
pranzo ha concluso l’incontro, e poi ognuno é partito per le proprie
destinazioni. Sara con Antonina e la famiglia di Tiago e Kátia sono partiti per
Salvador. É stato marcato il prossimo incontro, quando rientrano Marco e
Fernando dalle ferie.
Nessun commento:
Posta un commento