don Luigi Gibellini
Ciao a tutti,
dopo alcuni mesi di silenzio eccomi qua per raccontarvi un poco di quello che è successo in questo tempo; comincio dalle ultime cose che avevo scritto nella lettera precedente, cioè le Elezioni Municipali che sono avvenute la domenica 6 di ottobre. Sono state elezioni che coinvolgevano varie persone che stanno lavorando nella Casa della Carità, perché dipendenti dalla Prefettura, e quindi a seconda di chi sarebbe stato eletto, avrebbero potuto continuare il lavoro oppure essere dimesse, per questo molto preoccupate; ma facciamo un passo indietro: la propaganda e la compra di voti è sempre una delle cose che caratterizza ogni campagna elettorale e anche l’atteggiamento della gente, che approfitta di questo momento, è un’altra caratteristica. Ho scoperto anche una cosa che, in abito elettorale, non sapevo, cioè, che ogni Vereador, (Consigliere Comunale) se vince e guadagna l’incarico di Consigliere, ha a disposizione circa 50 posti di lavoro, che distribuisce ai suoi parenti, a quelli che l’hanno votato o a chi vuole; tenete conto che in Ruy Barbosa la Camera dei Vereadores è composta di 11 Consiglieri, quindi circa 550 posti di lavoro, più quelli del Sindaco, per arrivare a un totale di circa 620 posti lavorativi. La più grande industria della città, e il serbatoio più grande di voti per garantire la prossima candidatura. Ma la cosa più sorprendente è che il vincitore delle elezioni di quest’anno, subito dopo essere stato eletto, è stato processato e condannato per frode e altre accuse, quindi adesso ci saranno altre elezioni e il Comune
sarà amministrato dal Presidente della Camera dei Vereadores, fino alle nuove elezioni. Cose da matti…
Lasciamo le elezioni e immergiamoci nei tre giorni di Missione che sono stati fatti in Ruy Barbosa, in preparazione elle Sante Missioni Popolari che avverranno nel prossimo anno, a Dio piacendo; direi che come sempre l’incontro diretto con le famiglie che si incontrano sono sempre momenti molto belli, arricchenti e nello stesso tempo, sconvolgenti, perché si incontrano delle situazioni che spesso ti lasciano senza parole, oppure ti sconvolgono per quello che certe persone stanno vivendo, in modo particolare le donne e le figlie. La vita familiare è con certezza una sfida per molte, una lotta contra la violenza domestica, l’abuso, l’alcool, l’incertezza quotidiana e la povertà. D’altro lato, la forza e la dignità di come tante donne affrontano la vita nonostante tutte queste situazioni, e nonostante tutto, diventino lederes delle comunità dove vivono; ascoltare la vita di queste donne riempie il cuore di sofferenza, ma nello stesso tempo, apre gli occhi alla speranza e alla certezza di vedere in loro “guerreiras” che non mollano e che affrontano le situazioni con grande dignità e perseveranza.
Sabato 19 ottobre, è stato ordinato sacerdote il diacono Rafael, della parrocchia di Boa Vista de Tupim, ed è stata una bella festa, il vescovo ha ricordato l’importanza dell’essere pastori a servizio della gente e di essere degli uomini di preghiera; quello che sempre impressiona in questo tempo di “Epoca di Cambiamento” sono le modalità con le quali si presentono i nuovi sacerdoti, impeccabili, tutti ordinati, con la talare, insomma un modo un poco differente del mio stile…mas non è che io voglia cambiare tutto questo, è solo tentare di pensare di come si può entrare in questo modo di essere chiesa che sta cambiano. Anche il 9 di novembre abbiamo avuto un’altra ordinazione sacerdotale, il diacono Reginaldo, figlio di Ipirà, e mesmo estilo…
Nel mese di ottobre abbiamo avuto in diverse comunità le prime comunioni, anticipate dal sacramento della riconciliazione, e sono stati dei bei momenti di festa e anche di numeri consistenti. Qui nella parrocchia di Macajuba abbiamo avuto un gruppo di 63 ragazzi, alcuni di piccole comunità della campagna, ma più di 50 della città; prima della festa, insieme a irmã Eloenia, abbiamo fatto dei piccoli ritiri, mezza giornata, dove si sono anche confessati. Anche qui, come in Italia, il dopo sacramenti è una sfida, la partecipazione si riduce molto, e come fare per dare continuità è molto difficile. Fine mese abbiamo avuto anche, in una comunità della roça che si chiama Zuca, la Cresima di 5 adulti, tutte donne, que partecipano attivamente della comunità; la lideranza femminile è una delle cose che marca molto la vita della comunità e rispecchia un volto di chiesa che appare evidente; la cosa che stride abbastanza è che si continua a vedere e a pensare che al “comando” della chiesa ci siano solo uomini, e a volte anche scarsi, mas questo evidenzia che nonostante tutto lo Spirito Santo continua ad agire e a creare sempre nuove cose…
Nel mese di novembre, a livello pastorale, vorrei marcare due cose in modo speciale; l’incontro con i sacerdoti dell’Istituto Secolare del Prado, fondati da padre Chevrier, (Ben conusciuto anche da don Mario Prandi) in Pintadas dove padre Carlos Fontinele ha fatto i voti definitivi nell’Istituto stesso. E’ un gruppo di sacerdoti diocesani di Ruy Barbosa che stanno facendo il percorso seguendo la Spiritualità di Chevrier; alcuni già fanno parte dell’Istituto, altri stanno camminando per approfondire e verificare la loro vocazione dentro il Prado. Sono i sacerdoti con i quali si riesce anche a parlare delle cose della Diocesi, confrontarsi e approfondire il cammino della Chiesa brasiliana e in modo particolare della nostra chiesa diocesana; insomma un luogo di scambio, di ricerca, e di studio della Parola di Dio. Mi trovo molto bene con loro, anche se non diventerò un Pradiano, ma questi momenti di incontro mi aiutano e mi stimolano.
L’altro momento significativo sono state le Cresime in Macajuba e nella comunità di San Rocco; direi senza dubbio, che tra le due, quella che mi ha marcato di più è stata quella di San Rocco, dove la semplicità, il calore (non solo quello determinato dalla stagione) della gente e delle persone che hanno preparato la celebrazione è stato sublime; e poi con quella comunità avevo fatto un piccolo cammino in preparazione alla festa di san Rocco visitando le famiglie e avendo alcuni momenti celebrativi molto significativi. Mi ha fatto un immenso piacere vedere la presenza di Julio, un ceco che avevo visitato e che mi aveva raccontato come, nella sua cecità, ha modo di darsi del tempo per continuare a ricordare la bellezza della natura che aveva ammirato quando ci vedeva e che non ha nessuna rimostranza per quello che è il suo limite attuale; molta fede.
Nella Casa della Carità, questo mese è stato con certezza caratterizzato dalla ospedalizzazione di Thaise, prima in Ruy Barbosa perché la sonda era fuoriuscita, poi in Itaberaba, dove si è aggravata e si è dovuto chiedere uno spostamento in Salvador, dove attualmente è ricoverata e si spera possa rientrare in questi giorni. Tutto questo è stato affrontato bene, anche se ha richiesto uno sforzo notevole per la Casa e per chi è più direttamente coinvolto, cioè suore e volontari, con l’aggiunta di Tita che si è resa disponibile per un buon tempo. Ma questo ci aiuta anche a misurarci e incontrare nuovi cammini e percorsi per non essere sempre noi quelli che risolvono, tra virgolette, le cose di Casa.
In questo mese abbiamo anche avuto un incontro con il Vescovo Estevam e don Erivarldo, per parlare della Casa e di come potere coinvolgere di più la parrocchia e la Diocesi; una riposta positiva è stata quella di proporre alla parrocchia un calendario di presenze nei fine settimana, alle comunità della città, ai Movimenti presenti in parrocchia e alle varie Pastorali; io insieme con Jamile, Magali e Isabela (la novizia) abbiamo proposto questo all’assemblea parrocchiale e la prima domenica di dicembre si sono presentati un buon numero di persone provenienti da alcune comunità; molto positivo e speriamo che continui.
Il 17 di novembre abbiamo celebrato la Giornata Mondiale dei Poveri nella comunità Nossa Senhora de Lourdes, dove Maria Baldo sta portando avanti il Progetto Cafunè, con un gruppo di bambini e adolescenti, con un pranzo nella strada, davanti alla cappella, proprio un bel momento di incontro e di fraternità, e nel finale del mese abbiamo celebrato la S. Messa di chiusura del Progetto, con i ragazzi e un poco di genitori dei bambini. Celebreremo anche poco prima del Natale, e in quell’occasione faremo la proposta di un piccolo cammino per preparare i genitori al Battesimo dei propri figli.
Mi dimenticavo di un momento significativo per gli italiani che ancora sono in Diocesi di Ruy Barbosa, cioè i due giorni e mezzo di ritiro con Giorgio Borghi in Ipirà, su alcune figure della Bibbia, descritte nel libro che lui ha scritto dal titolo: “NELLE BRACCIA DEL MISTERO” che consiglio anche a voi. Questo momento è stato fatto anche in preparazione all’ordinazione diaconale di Gianluca che avverrà in Nel mese di dicembre sarò solo nella parrocchia di Ruy Barbosa, perché il parroco è andato in ferie e rientrerà alla fine di gennaio 2025; io andrò in Amazzonia da metà gennaio a fine febbraio.
Um motivo di ringraziare il Signore per questo anno che ho passato qui in Brasile è certamente l’esperienza che sto facendo al Progetto “Levanta-te e Anda”, encontro com la povertà legata all’abuso di álcool e droga, ma nello stesso tempo encontro con l’umanità di tante persone che tentano di cambiare vita, renascendo di nuovo. Mi há próprio fato bene questo tempo e spero che continui a farmi bene.
Domenica 15 sarai al centro nelle 9 parrocchie di d. Marco, perdiamo in una raccolta generosa per il tuo Brasile. Buon Natale.
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