Una cosa che adesso stá succedendo nelle nostre comunitá, e é giá tempo che si protrae, é la secca, la mancanza de acqua; le varie pozze che in questi 6 anni ho sempre visto piene, o per lo meno sempre con un poco de acqua, sono seccate, quelle piú grandi stanno diminuendo a vista d’occhio, e il problema della sete per gli animali e per le persone é sempre piú evidente; dopo alcune piogge nel mese de gennaio, che non hanno riempito i vari bacini, a oggi non é piovuto, chi aveva piantato ha perso il raccolto e chi ha del bestiame sta raccogliendo l’erba ai bordi delle strade perché nei pascoli c’é solo erba secca e brustolita dal sole; anche la temperatura sta aumentando e il caldo si fa sentire. E di fronte a tutto questo, la risposta della gente é sorprendente, cioé di fede, semplice, a volte quasi supertiziosa, ma che dá speranza di fronte alla situazione critica che si sta passando.
Nella settimana scorsa, in Lajedinho, una delle nostre parrocchie, quando sono arrivato per celebrare la Messa, una delle animatrice della comunitá, mi ha chiamato in disparte e mi ha detto che era successo uma tragédia in cittá; uma figlia aveva ucciso, a colpi di scopa, il papá anziano e aveva terrorizzato tutta la famiglia minacciando e inveindo contro tutti; la ragazza era in regime controllato, prendeva medicine perché aveva problemi psichiatrici. Dopo la messa, parlando con altre persone ho inteso che ci sono altri casi come questi e che purtroppo non si riesce a fare molto, se non internare per alcuni giorni le persone piú a rischio, ma poi tornano nelle famiglie sapendo quanto questo é pericoloso. Adesso questa ragazza é in stato de fermo dalla polizia, in attesa di uma perizia psichiatrica per attestare se il fatto é avvenuto per squilibrio o no. Continuando in questo aspetto trágico, ieri sono andato a visitare un giovane morto di cirrosi epatica a 26 anni de etá; bevitore di pinga a dismisura, diceva la gente e disordinato nella vita. Il problema dell’alcool é forte, e attinge qualsiasi etá, anche i giovani e le donne. Ubriacarsi di cachaça é il modo piú econômico (una bottiglia de cachaça casalinga, che non si sá che cosa ci mettono dentro, costa 2 R$), per sballare e fare festa, con tutte le sue conseguenze.
A livello de zonale, abbiamo fatto un primo incontro a Itaberaba per parlare delle realtá delle zone de riforma agrária e per riflettere sulla situazione della minerazione nelle nostre parrocchie; a livello di riforma agrária, si sta verificando che il governo Lula, nel suo secondo mandato, aveva fatto una scelta de Contro Riforma Agrária, che vuole dire che non ci sono piú stati incentivi per dare terra ai senza terra, anzi lo Stato ha devoluto delle terre ai grandi proprietari per impiantare le grande monoculture e le varie produzioni alimentari per la esportazione (Soia, Granturco, eucalipto...) dimenticandosi delle promesse fatte; questo sta continuando con il governo Dilma, che per continuare questa salita econômica del paese, deve esportare materie prime e che non possono essere prodotte per i piccoli agricultori. Di fronte a questa scelta, rimane peró il fatto che gli alimenti che arrivano sulla tavola dei consumatori brasiliani sono prodotti per il 70% dai piccoli produttori. L’altro aspetto terrificante che sta avvenendo é l’esportazione de minerali, e qui in Brasile, la legge dice che tutto quello che si trova nel sottosuolo é de proprietá del governo; si sta verificando che le grandi imprese de minerazione stanno investendo molto per questo, senza si preoccupare molto per le conseguenze che sono disastrose.
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