venerdì 13 gennaio 2017

LETTERA DI DON LUCA DEL 9 GENNAIO 2017







Pintadas, 9 de gennaio 2017

Un carissimo augurio di Felice Anno Nuovo!
Grazie di cuore per la vicinanza, la preghiera e l’aiuto concreto ricevuto, da parte della comunità e di tanti di voi. Per il momento stiamo portando avanti un piccolo progetto di corso di chitarra nelle comunità rurali e un progetto per aiutare i bimbi più poveri ad apprendere a leggere, che si chiama “mala di leitura”, cioè valigia di lettura. Stiamo maturando alcune idee anche riguardo alla piaga sociale dell’alcolismo e al problema dello spopolamento delle campagne in seguito al sempre più accentuato processo di desertificazione. Vedremo se nascerà qualcosa.
Proprio mentre vi scrivo sono rattristato dalla notizia di una sparatoria contro un  giovane, avvenuta questa notte nella piazza principale della città, vicino alla Chiesa. Il giovane è ancora in pericolo di vita. Ci sono segnali che indicano una ripresa della violenza in Pintadas. Alcuni parlano di un risveglio della lotta tra bande, mentre altri di semplice vendetta. Fa parte del costume ammazzare per vendetta, anche in seguito ad una lite. Proprio la notte del 2 di gennaio mi sono trovato nel bel mezzo di un situazione del genere nel povoado di Raspador. Passando con l’auto c’era un giovane che, con un macete, stava minacciando gli abitanti, perché voleva ammazzare una persona. Per fortuna siamo riusciti pian piano a calmarlo ed una persona gli ha sottratto, con abilità, dalle mani il macete.
Il 1 di gennaio ha preso possesso del municipio il nuovo sindaco, in brasiliano “prefeito” con i consiglieri comunali, in brasiliano “vereadores”. Purtroppo è avvenuto un fatto increscioso. I funzionari della precedente giunta comunale del PT hanno formattato i computers di vari uffici, come ad esempio quello della sanità, cancellando tutti i programmi e i dati. Si dice che abbiano anche rubato e rivenduto al mercato nero pneumatici e pezzi dei mezzi di trasporto pubblici, autobus ed auto. Si parla di un danno di diverse centinaia di migliaia di reais. Questo è un fatto abbastanza comune, ma la cosa che rattrista maggiormente è pensare che tutto ciò sia stato compiuto da una giunta guidata dal PT, il partito dei lavoratori che dovrebbe tutelare le persone più povere. Manca un vero e proprio senso del bene comune: è una vera e propria struttura di peccato sociale, una mentalità che si è creata nel corso del tempo in questa parte del Brasile. Il bene pubblico è percepito dalla popolazione come una possibilità di arricchirsi, da parte di chi detiene il potere, e tutto ciò è ritenuto normale. È significativo che la popolazione dica, a proposito del nuovo sindaco, che ora egli “pode fazer o pé de meia”, che significa che ora egli può usare il denaro pubblico per arricchirsi. Abbiamo provato a ragionare su questo aspetto nella messa dell’epifania, evidenziando che dovrebbe essere un compito del cristiano, luce del mondo, aiutare a modificare questa mentalità che non aiuta il paese a crescere. 
Gli ultimi mesi dell’anno passato sono stati abbastanza intensi, con l’arrivo della statua di “Nossa Senhora de Aparecida”, le missioni nella parrocchia e la festa della Patrona, Maria Immacolata.
Le missioni sono riuscite bene nella zona rurale ed hanno presentato alcune difficoltà nella città, dovute alla mancanza di un’accurata ed attenta preparazione ed al sovrapporsi di diverse attività pastorali. Nella zona rurale, in seguito alla missione, è ripartita la comunità di Boa Vista, che non esisteva più da ormai 3 anni e mezzo, per causa di liti tra i membri della comunità. In generale, questa è una difficoltà abbastanza comune all’interno delle comunità di base, ed un punto su cui dover vigilare. Qui in Pintadas abbiamo una situazione abbastanza tranquilla, anche se ci troviamo  di fronte alla sfida di rinnovare i leaders, cioè i responsabili, delle comunità rurali. Si tratta di persone veramente di fede, ma la maggior parte di loro sono le stesse da ormai più di 25 anni. Penso che sia necessario un affiancamento per aiutare anche altri a crescere nella responsabilità, ma cambiare non è facile, perché i leaders potrebbero percepire il cambiamento come una mancanza di fiducia nei loro confronti e si potrebbero creare fratture nelle comunità. Vediamo quello che lo Spirito ci suggerirà. Per il momento ci godiamo questo piccolo miracolo della ripresa del cammino della comunità di Boa Vista, come risultato della missione. Nella città, invece, esiste la tradizione di cambiare ogni due o tre anni i responsabili dei vari settori della pastorale, in modo da permettere a nuove persone di poter maturare e crescere nel cammino di fede. Per completare un pò il discorso sulle comunità di base, mi sembra che da diversi anni nella città abbia sempre più preso piede il cammino legato alle pastorali (pastorale familiare, cammino dell’ECC per sposi, pastorale giovanile, cresima, terço dos homens, corsi per battesimo e per fidanzati, per fare alcuni esempi) a scapito del cammino nelle singole comunità di base. Tranne il catechismo per la prima eucaristia, che avviene ancora nei settori, il resto del cammino della comunità cittadina, di circa 6500 abitanti, fa sempre più riferimento alle pastorali, che hanno come punto di riferimento la chiesa centrale, chiamata Matriz. Penso che questo faccia parte di un trend generalizzato e che, in Pintadas, sia accentuato dal fatto di essere una città molto piccola: la città di Pintadas corrisponde a un quartiere grande di Ipirá. Qui nel Brasile, inoltre, sta sempre più crescendo la pastorale legata ai movimenti a scapito delle comunità territoriali, anche se in Pintadas questo aspetto è quasi assente.
Un’ultima sfida su cui vorrei puntare l’attenzione è quella legata all’alcolismo e alla droga, vere e proprie piaghe sociali. Penso che la Chiesa di Ruy Barbosa, grazie soprattutto ai nostri missionari, abbia nei decenni passati affrontato la sfida della redistribuzione della terra dal latifondo ai senza terra e la sfida di aiutare le persone a convivere con con un clima semi-arido. Questa sfida rimane ancora, ma si aggiunge il problema della desertificazione verso il quale stiamo andando. Si parla  già di passaggio dal clima semi arido al clima arido. Vi do solo un dato generale: la temperatura media annuale in Pintadas nel 2016 è stata di 23,5 gradi e la pluviometria media è di 400 ml ed in molte zone anche inferiore, vicino ai 200 ml. Sta aumentando l’escursione termica tra il giorno e la notte. Sono dati preoccupanti che ci avvicinano a un quadro desertico (solo per fare un confronto, la temperatura media a Reggio Emilia è di 12,9 gradi e la pluviometria sopra gli 800 ml).
Se la nostra diocesi di Ruy Barbosa ha colto la sfida della redistribuzione della terra, penso che non abbia fatto altrettanto con il problema della droga e dell’alcool. Non esiste praticamente nulla a livello di Chiesa. Solo da un paio d’anni è partito da parte di padre Marçal il tentativo di dare vita a un centro di recupero dall’alcol e dalla droga, ma ancora il cammino è molto incerto.
Vedremo quello che lo Spirito ci suggerirà, certamente nulla nasce perché pianificato a tavolino! Penso solamente alla ricchezza della nostra diocesi di Reggio Emilia riguardo a questi aspetti. 
Rimane sempre commovente la fede del popolo “que luta na seca”, che deve lottare nella siccità.
Un abbraccio e una preghiera.
D Luca


P.S: la prossima volta mi piacerebbe dirvi qualcosa delle chiese pentecostali e neo pentecostali, un fenomeno che sta interessando il mondo intero. Verso la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo  nascevano le prime chiese e tra poco raggiungeranno i 600 milioni di fedeli. 

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