Ciao a tutti, sono passati 2 mesi ormai dall'ultima condivisione!
Il silenzio è stato imposto dal furto dei computer portatili e così se non avete ricevuto risposte o se le avete ricevute in ritardo sappiate che siamo rimasti un po' fuori "internet".
Stiamo organizzando la festa per inaugurare la sala parrocchiale dietro la chiesa di S.Francisco nella periferia della città, quella costruita con l'aiuto di tutte le offerte italiane passate dal Centro Missionario di Reggio e di Ferrara....grazie davvero, come sempre abbiamo detto, i soldi si sono trasformati in mattoni, tegole e cemento e poi in attività legate alla comunità di Sao Francisco.
Un ringraziamento lo dobbiamo anche al gruppo di Comacchio (Ferrara) che ci ha permesso di organizzare un "bazar" e di ricavare i soldi per sostenere parte delle spese di viaggio per partecipare con i giovani della comunità a un ritrovo nazionale, utile momento di scambio, comunione e crescita.
In questo periodo si accavallano tante feste e tante "celebraçao" che riempiono le serate Ciao a tutti,sono passati 2 mesi ormai dall'ultima condivisione!
Il silenzio è stato imposto dal furto dei computer portatili e così se non avete ricevuto risposte o se le avete ricevute in ritardo sappiate che siamo rimasti un po' fuori "internet".
Stiamo organizzando la festa per inaugurare la sala parrocchiale dietro la chiesa di S.Francisco nella periferia della città, quella costruita con l'aiuto di tutte le offerte italiane passate dal Centro Missionario di Reggio e di Ferrara....grazie davvero, come sempre abbiamo detto, i soldi si sono trasformati in mattoni, tegole e cemento e poi in attività legate alla comunità di Sao Francisco.
Un ringraziamento lo dobbiamo anche al gruppo di Comacchio (Ferrara) che ci ha permesso di organizzare un "bazar" e di ricavare i soldi per sostenere parte delle spese di viaggio per partecipare con i giovani della comunità a un ritrovo nazionale, utile momento di scambio, comunione e crescita.
In questo periodo si accavallano tante feste e tante "celebraçao" che riempiono le serate di questo caldo novembre, preghiere molto sentite dalla comunità, partecipate e vivamente animate da balli, tamburi, canti e tanta allegria vissuta sotto le stelle davanti alla Chiesa.
In queste preghiere non mancano i vostri volti, i vostri nomi, il ricordo di chi ci ha lasciato, di chi soffre o attraversa un momento difficle e di chi invece è arrivato sorprendendo tutti e portando gioia per la sua nascita.
Le esperienze che viviamo sono contrastanti. Da un lato, per quel poco che possiamo notare come persone che sono qui da poco più di un anno e che non hanno la pretesa di aver capito tutto, non riusciamo a comprendere molte delle dinamiche di questa società, molto ferma, spesso priva di iniziativa e portata ad accontentarsi di ciò che arriva gratuitamente dallo stato. I vari sussidi che lo stato offre hanno tolto la fame ma purtroppo nella maggior parte dei casi non vengono recepiti come incentivo all'uscita dalla povertà o trampolino di lancio per fare investimenti per una casa dignitosa o entrare nel mondo del lavoro e far progredire la città (ci sarebbe spazio per agricoltura, artigianato, turismo, sviluppo in generale). Al contrario, spesso le famiglie si accontentano di questi pochi soldi ricevuti (senza far nulla) per continuare a far nulla. Non è raro vedere adulti alcolizzati a bere al bar, spendendo molti dei soldi dei sussidi, e i figli abbandonati nelle strade vestiti di stracci. Magari si indebitano per curare i capelli una volta la settimana o comprare un televisore, ma non mettono da parte i soldi per costruire un bagno o dare ai propri figli il necessario per vivere dignitosamente. Così, fare figli diventa quasi un lavoro, perchè aumenta la "borsa famiglia", in un meccanismo insensato perchè queste creature poi non ricevono le attenzioni necessarie per uno sviluppo appropriato e vengono anzi sfruttati per prendersi cura dei fratelli più piccoli, sostituendosi ai genitori.
Dall'altro lato, soprattutto durante i laboratori di falegnameria (Giacomo) e reciclaggio (Katia), ci accorgiamo come i ragazzi abbiano in realtà una profonda necessità di "fare", costruire, imparare, e che se stimolati dalla cultura della creatività e supportati dai necessari strumenti costituirebbero una generazione di menti non più assuefatte alla miseria e desiderose di progresso nella loro vita. Abbiamo vissuto e viviamo momenti emozionanti nel vedere, ora che i laboratori funzionano, i ragazzi tutti intenti nel lavoro, e finita una cosa hanno la necessità di buttarsi subito in qualcos'altro. E si stimano dei risulati raggiunti, perchè i prodotti del loro lavoro, portati a casa, si trasformano in cose utili che vanno a beneficio di tutta la famiglia. Lampade, giochi di legno, panche, tavoli, cassettoni per contenere i vestiti, carriole di legno, ecc. Il rammarico è il non poter raggiungere più bambini possibile, e il non poter dare continuità. In questo senso ci accorgiamo che i 2 anni della nostra esperienza volano e speriamo davvero di aver comunque messo dei semini e che qualcuno continui un pò il nostro lavoro o che sappia cogliere lo spirito che ci sta animando.
un abbraccio
katia, giacomo e bimbi