Ciao a tutti,
parlando un po’ tra di noi, in questi ultimi giorni, è sorta la domanda che è presente nell’oggetto; so benissimo che non c’è una risposta a questa domanda, o meglio, non ce n’è solo una, ma volevamo condividere con voi questo quesito.
“Da che parte stiamo?” è inteso come , volendolo vedere in un’ottica un po’ ampia, ci sono i “buoni” e i “cattivi”, i “ricchi” e i “poveri”, chi “vola” e chi “cammina” … beh, spero abbiate capito il senso …
Come missionari italiani (perciò stranieri) qui in Brasile nascono tantissimi interrogativi :come ci poniamo nei confronti di un altro popolo, di un’altra cultura, cosa pensa questo popolo di noi , sul nostro vivere qui (senza entrare nel particolare “cosa sono venuti qui a fare?”), cosa pensiamo noi delle grosse disuguaglianze tra chi “ha” e chi “non ha” dentro lo stesso popolo brasiliano … e noi? Da che parte stiamo?
O meglio: quali vie scegliamo? Quali scelte prendiamo?
Qui “nascono” tanti di questi quesiti che ci portano a riflettere sul nostro essere qui, sul nostro essere qui da stranieri, sul “come” stare qui.
Qui esistono realtà molto contrastanti: si entra in una casa con 3 stanze (cucina,una camera e una “specie” di bagno, sempre che ci sia …) dove abitano due mamme con i loro 4 bambini, ad una casa grandissima (una decina di stanze), più confortevole di una villa sulla Costa Smeralda, a poche centinaia di metri da quella stessa casa fatiscente, piena di pericoli per i bimbi (fornelli, gas …) senza nemmeno l’intonaco … per esempio.
E noi: da che parte stiamo?
Una persona “cristiana” delle tante che riempiono le nostre chiese,leggendo queste poche righe potrebbe benissimo rispondere: io sto dalla parte della giustizia, della verità, della carità, dell’amore, della misericordia, del perdono … ma io sono testardo e continuo a chiedermi: e io da che parto sto?
La parole scritte appena sopra hanno sicuramente un fondamento in quello che è la fede, l’amore incondizionato di Dio verso l’uomo … ma io voglio “despertar” , “risvegliare” un qualcosa di più sincero, di più pratico in ognuno di noi, di più forte, rispetto ai quei comportamenti, a quelle attitudini che tengo nel quotidiano e perciò, chiudendo questa e-mail, vi chiedo di nuovo: da che parte state?
Spero di non avervi assillato con questo messaggio ma di poter aver stimolato una riflessione che potrete condividere con noi o coi vostri amici, i vostri figli, i vostri genitori con chiunque vogliate.
A presto
Alex e Laura, Utinga, Bahia 18 outubro 2012
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