Ruy Barbosa, 6 de maio 2025, don Luigi Gibellini
Ciao
a tutti,
dopo um buon
tempo di silenzio mi rifaccio vivo per raccontarvi un poco della vita trascorsa
in questi mesi, in preparazione alla Pasqua, la Pasqua e il pezzo di dopo
Pasqua.
Cominciamo con la Quaresima, sempre
caratterizzata dalla Campagna della Fraternità che quest’anno aveva come tema
“Fraternità e Ecologia Integrale” e sub tema il testo de Genesi “E vide che
tutto era buono”. Le motivazioni per
questa scelta sono state queste:
·
10
anni della Laudato Sì
·
800 anni del Cantico delle Creature di San Francesco
·
L’aggravamento della Crisi Climatica e le ultime
catastrofi
·
La
COP 30 in Brasile
·
Il Giubileo della Speranza, che invita alla
riconciliazione integrale.
L’Obbiettivo
Generale era: “Promuovere, in spirito quaresimale e in tempi di urgente crisi
socio-ambientale, un processo di conversione integrale, ascoltando il grido dei
poveri e della Terra” tentando di promuovere concretamente delle scelte nel
nostro piccolo, cominciando dall’ambiente familiare e poi allargandosi anche in
scelte più comunitarie. Una di queste è stata la scelta, in una comunità della
campagna, di eliminare i bicchieri di plastica vicino ai bebedouros e comprare
delle “caneque” (tazze) che rimanessero li e lavarle di volta in volta quando
si utilizzavano. Piccoli segni, ma significativi. Una cosa negativa invece, è
stata la poca divulgazione di questa Campanha, e poca formazione nelle varie
comunità, sembra quasi che non ci sia più un grande interesse da parte dei
preti e di chi dovrebbe suscitare interesse per queste tematiche che
coinvolgono sempre più il pianeta e soprattutto l’essere umano.
La Settimana Santa l’ho trascorsa
nella parrocchia di Macajuba, ed è cominciata con la Domenica delle Palme, con
le varie rappresentazioni dell’ingresso di Gesù e della Passione del Signore,
questo avvenuto in un Povoado, dove i giovani hanno drammatizzato la Via Sacra
lungo le strade del paese; poi il Martedì Santo, Messa Crismale in Alagoas dove
si trova il Santuario Diocesano a ricordo di Maria Milza, in cammino di
santità; alla fine della celebrazione Eucaristica il Vescovo Estevam ha fatto
leggere prima in Latino e poi in Portoghese la lettera che è arrivata da Roma
dove veniva annunciato che il percorso verso la canonizzazione di Maria Milza è
in andamento e che già si può chiamare di Serva di Dio. Poi la visita ai malati
e la celebrazione il mercoledì mattina con le persone anziane e il rito
dell’Unzione degli Infermi. Poi il triduo Pasquale in varie comunità; mi piace
molto celebrare nella campagna, con delle comunità piccole e a volte poverette,
ma che ci mettono della voglia nel fare le cose bene, con tutti i limiti e gli
errori liturgici, ma con tanta voglia di celebrare. In questi giorni ho
sperimentato, attraverso il sacramento della riconciliazione, quanto è grande
la misericordia di Dio e quanto è necessario accogliere tutti perché si possano
sentire amati e trattati come figli. Durante la Quaresima nelle varie
parrocchie si sono fatti dei momenti di Confessioni, chiamati “Mutirão de
Confissões” dove tanta gente se è avvicinata la sacramento della misericordia,
e dove noi padri ci siamo resi disponibili a viaggiare da una parrocchia
all’altra in segno di comunione sacerdotale; tenete conto che non è come andare
da Fontanaluccia a Febbio, ma fare anche 130 kilometri per raggiungere una
parrocchia.
Poi il Triduo Pasquale, nella
parrocchia di Macajuba, visitando e celebrando in varie comunità rurali, nella
ricchezza della diversità ma anche nella bellezza di vedere come le comunità
celebrano e si animano nei momenti importanti dell’anno liturgico. Nel Giovedì
Santo ho celebrato nella chiesa di Macajuba e i 12 rappresentanti per la
Lavanda dei Piedi erano tutti uomini; allora ho detto che il prossimo anno
sarebbe bello vedere che ci fossero anche delle donne, dei ragazzi e ragazze,
perché sia rappresentata la comunità nelle varie età e vocazioni; poi non ho
lavato i piedi e tutti, ma solo al primo e poi ognuno lavava il piede del
vicino, fino ad arrivare a lavare il piede anche a me, come ha detto Gesù in
quel momento, “come ho fatto io, così fate anche voi…” Qualcuno dopo la Messa
ha fatto questione di ricordarmi che gli apostoli erano tutti uomini e che non
si poteva pensare di inserire donne e ragazze…i commenti fateli voi!!!
Il Venerdì Santo l’ho celebrato in
un povoado, prima abbiamo fatto il rito della Croce e la lettura della
Passione, e poi i giovani hanno messo in scena la Via Sacra per le vie del
paese; ho apprezzato molto questo momento e anche l’impegni dei giovani e delle
ragazze che si sono resi disponibili. Il Sabato Santo ho visitato i due
ospedali che si trovano in Macajuba e Ruy Barbosa per dare una benedizione e
fare gli auguri di Pasqua ai ricoverati; felicemente ne ho incontrati pochi,
perché in queste feste i dottori cercano di liberare il più possibile chi si
trova ospedalizzato. Poi sono passato anche nelle Delegazie per vedere i
carcerati, e anche li non vi erano prigionieri; sarà che questo sia un segno
dell’Anno Santo, dove una delle cose che papa Francesco aveva chiesto era di
liberare i prigionieri?
Poi alla notte ho fatto proprio una
bella Veglia Pasquale: ho cominciato a celebrare alle 18 in una comunità
chiamata Malhada Nova, poi ho continuato celebrando in un’altra comunità che si
chiama Nova Cruz e ho concluso nella chiesa principale di Macajuba, terminando
alle 23,30. Anche qui nella diversità delle celebrazioni e nella ricchezza
della gente che ha preparato e vissuto con intensità la notte di Pasqua.
Papa Francesco ci lascia il lunedì
dell’Ottava di Pasqua, in silenzio, senza grandi boati, dopo avere dato la
benedizione a tutti in giorno di Pasqua; povero tra i poveri, se nè andato dopo
avere cominciato um processo di cambiamento nella chiesa e nel mondo.
Finita la Settimana Santa, abbiamo celebrato i 29 anni
della Casa della Carità nella domenica in Albis, con la presenza di padre
Erivaldo e un buon numero di persone; tutto preparato con due giorni di
adorazione, dove vari gruppi, movimenti e cristiani si sono alternati dando un
tempo per fermarsi davanti al Signore nell’eucaristia. La settimana successiva
ho partecipato a due giorni con i preti del Prado in Mundo Novo; siamo un
gruppino di 10 sacerdoti che ogni due mesi circa, si incontrano per riflettere sulla
spiritualità pradiana e per confrontarsi sul cammino di cada uno. E’ sempre un
buon momento, dove si possono condividere idee, pensieri, difficoltà, con
libertà, senza essere giudicati ma ascoltati. Mi sembra di potere dire che
questo gruppo potrebbe diventare un luogo pensante, dove generare idee da
presentare anche al presbiterio, senza correre però il rischio di pensare di
essere sempre nella verità.
Come ultima notizia, vorrei
condividere con voi la bella presenza in casa di due seminaristi della Diocesi
di Bomfim, Leandro e João Antonio, inviati dal vescovo dom Hernaldo, in
preparazione alla loro ordinazione diaconale. Una presenza discreta ma significativa,
perché si sono lasciati immergere nella vita della casa e nel servizio agli
ospiti. Una settimana non è tanto, ma hanno manifestato quanto il mettere le
mani in pasta, ha segnato un poco la loro vita, questo quello che hanno detto.
Come regalo di despedida gli abbiamo dato la maglietta della festa della Casa,
e il testo di Tonino Bello sulla stola e il grembiule.
La Diocesi si sta preparando anche
all’ordinazione diaconale di Junior e quella presbiterale di Augusto Mercio che
avverranno sabato 24 maggio in Cattedrale; preghiamo per loro perché possano
essere nella chiesa pastori e servitori di Gesù nelle periferie di questo mondo
e di questa chiesa diocesana.
Su papa Leone non dico niente,
dicono già tanto i media e molte persone, dentro e fuori dalla chiesa; mi
sembra di potere dire che lo Spirito Santo anche questa volta ci ha sorpresi e
probabilmente ha agito come sempre per il bene della Chiesa; lasciamolo
lavorare e mettiamoci all’ascolto.
No Domingo do Bom Pastor deixo pra
vocês uma frase de Tonino Bello: "Uma Igreja que não sonha não é
Igreja, é apenas um aparato. Quem não vem do futuro não pode trazer boas
notícias. Só quem sonha pode evangelizar." (do livro "Nos Caminhos de Isaías"). Bom tempo pascal e até a próxima, pe. Luigi
irmão da Caridade e vosso irmão.
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